mercoledì 5 giugno 2019

Peter Gabriel: "Passion" (1989)



(album completo disponibile qui:https://www.youtube.com/playlist?list=PLmylnqw-ElCwRhoLaabVTdDKnCtqsKFJd)




"Passion" è un disco assolutamente unico e anomalo nella produzione di Peter Gabriel - e probabilmente anche il suo disco migliore e più importante.

Opera fuori dal tempo, singolare connubio di antico e moderno, occidentale e orientale, europeo ed extra-europeo, pop e folk, è sicuramente una delle opere più sorprendenti e affascinanti di quel genere mal definito e spesso impropriamente categorizzato come la world music.

Non è Peter Gabriel ad avere inventato la world music, i campionamenti di musiche tradizionali extraeuropee o le miscele di musica occidentale e musica etnica - ci sono illustri precedenti sia nel jazz, come tutti i panafricanisti e gli spiritualisti afroamericani degli anni sessanta come Pharoah Sanders o Don Cherry, sia nel rock, come le prime opere elettro-world del tedesco Holger Czukay o dei Third Ear Band, per non parlare delle idee di Brian Eno e David Byrne e il loro "My life in the bush of ghosts", o il prog sudafricano del misconosciuto Manfred Mann di "Somewhere in Afrika". E tre anni prima c'era stato il successo clamoroso di Paul Simon e del suo meraviglioso "Graceland". Quindi non siamo qui a parlare tanto di un disco innovativo quanto di un disco che porta a un vertice forse insuperato di perfezione un certo modo di fare musica e contaminazione.

Il disco è di rara trascendenza e di grande sincretismo - Cristianesimo, prima di tutto, naturalmente, ma sono presente tracce di cultura mediorientale e nordafricana, islamica e pagana, ebraica e sudasiatica, così come momenti ispirati alla musica sacra e classica europea (le due versioni da camera e da coro di "With this love"), alla musica da film di Ennio Morricone, oltre al pop elettronico ("A different drum") e al progressive dei diversi momenti della carriera di Peter Gabriel stesso, mai così nascosto e assente, mai così silenzioso regista dietro le quinte come in questo caso.

Numerosi sono i materiali tradizionali rielaborati da Gabriel con l'aiuto di molti musicisti di paesi lontani: ci sono Vatche Housepian, Nusrat Fateh Ali Khan,Youssou Ndour, L. Shankar, Baaba Maal, ma anche musicisti rock, jazz e pop come Manny Elias Drums, David Rhodes, Nathan EastOfficial Billy Cobham, David Sancious, Manu Katche, Jon Hassell.

È un disco che scorre, fluisce in modo perfetto, amalgamando in un tutto compiuto e vitale i suoi molteplici elementi - opera multietnica e multiculturale se ne esiste una, tenuta insieme dal messaggio del film e quindi della narrazione della Passione di Gesù, il cui dolore e la cui elevazione impregnano soprattutto i momenti più drammatici del disco come la stupefacente "Passion" o la luminosa, umilissima e sublime sequenza finale di "It is accomplished" e "Bread and Wine".

Ed è un capolavoro, e una delle opere fondamentali di tutti gli anni ottanta.

- Prog Fox

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