(il disco completo si può sentire qui: https://www.youtube.com/
L'Orchestra Njervudarov è un progetto musicale di progressive rock nato fra i collettivi bolognesi degli anni settanta, e che vede coinvolti musicisti che all'epoca militavano nel gruppo di accompagnamento del cantautore Claudio Lolli, impegnato e notoriamente vicino ai movimenti.
Si dice che "Con le orecchie di Eros" sia stato pubblicato dalla EMI senza troppa convinzione, come parte dell'accordo per il rientro di Lolli nella scuderia della casa discografica. Inciso da febbraio a maggio 1979 presso il famigerato studio di Umberto Maggi a Modena, l'LP originale fu stampato in poche copie ed è uno dei più rari dei gruppi progressive italiani.
L'album è davvero un disco fenomenale, figlio di jazz rock, prog all'italiana e Scuola di Canterbury, come pochi altri perseguirono in Italia all'epoca (pensiamo ai Picchio dal Pozzo, la formazione a cui probabilmente più somigliano). Per quanto secondo alcuni troppo vicino allo stile del Miles Davis jazz rock o dei Weather Report, "Con le orecchie di Eros" è semplicemente unico e originale, caratterizzato per una verve melodica chiaramente europea che lo fa distinguere immediatamente dai suoi antecedenti americani.
Non esiste una traccia debole nel disco, sia grazie alla presenza di melodie forti e ben definite, che non si limitano a rimasticare virtuosismi o corrività ma tracciano veri e propri viaggi immaginari nel loro svolgimento, sia grazie alle superbe capacità dei musicisti stessi: il chitarrista Bruno Mariani (classe 1953 di Fabriano, oltre che con Lolli suonerà con Ron, Dalla, Carboni, Bersani); il batterista e vibrafonista Adriano Pedini (di Fano), ancora oggi impegnato nel jazz; il bassista e trombonista Roberto Costa (classe 1955, di Bologna; ha avuto una lunga carriera da sessionman, co-autore, produttore, fonico e strumentista di personaggi del calibro di Dalla, Graziani, Carboni e Mina); il pianista e tastierista friulano Piero Baldassarri (di Gradisca d'Isonzo), purtroppo scomparso per una malattia nel 1986; e il sassofonista-clarinettista
Del tutto particolare anche all'interno del già particolare album è "Rapporto Njervudarov sulla Teoria degli Opposti", parodia punk alla Skiantos della disco music, che compare come una inusuale scheggia impazzita in apertura del lato B ma che non impedisce affatto la fruizione del disco, anzi, fornisce un divertente interludio fra i brani precedenti e susseguenti, tutti strumentali.
I veri capolavori comunque sono le conclusive canzoni "Toujours l'amour" e "Il Montagno delle Attrazioni/Sinfonia Erotica", due tracce che portano al massimo il virtuosismo e la fantasia melodica della strepitosa formazione bolognese.
Quindi, se volete un consiglio, cari amici: ascoltate "Con le orecchie di Eros", per riscoprire una piccola, preziosa perla di musica italiana perduta nelle nebbie del tempo, uno dei dischi più unici e peculiari del nostro rock. Non ve ne pentirete.
- Prog Fox
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