martedì 21 maggio 2019

Jethro Tull: "Stand Up" (1969)

Il 21 maggio di cinquant'anni fa venivano completate le incisioni di "Stand Up", secondo album dei Jethro Tull e primo disco della formazione col chitarrista Martin Barre, che sarebbe rimasto con la formazione per i 43 anni successivi. Il disco resta uno dei migliori del gruppo britannico.



(il disco completo con abbondanza di bonus track si può ascoltare qui: OLAK5uy)

Dopo l'incisione del primo album, "This Was", i Jethro Tull andarono per la prima di mille volte in crisi: la lite interna fra i due leader e compositori, Ian Anderson, flautista-cantante, e Mick Abrahams, chitarrista blues, finì come tutti sapete con la vittoria del primo.

Anderson e i due compari rimasti, il bassista Glen Cornick e il batterista Clive Bunker, fecero un po' fatica a trovare un rimpiazzo valido: dopo avere provato David O'List (ex-Nice) e Tony Iommi (che avrebbe fondato i Black Sabbath subito dopo), scelsero un ventitreenne di belle speranze, Martin Barre, che più che un bluesman puro come Abrahams era un appassionato di Jimi Hendrix e dell'uso del wah-wah che ricorreva principalmente alla scala pentatonica per i suoi assoli. Anderson e Barre sarebbero stati compagni di viaggio per i quarantatré anni successivi e per venti album in studio, per cui probabilmente è stata una buona scelta.

"Stand Up" è considerato da tutti coloro che non amano il rock progressivo come il vertice della carriera dei Jethro Tull. Questo perché il disco è ancora sufficientemente rock, sufficientemente folk e sufficientemente blues da potere essere apprezzato anche da chi non ama i concept album, la dominazione delle tastiere e la verbosità che caratterizzarono il prog anni settanta in generale e che iniziarono a farsi strada nell'opera di Anderson & soci a partire dal successivo "Benefit".

Che si tratti di un grande album, di progressive dei primi tempi, pre-King Crimson, quando le influenze dei Jethro Tull erano soprattutto i Traffic e i Family, è conclamato. Alcuni importanti classici della band videro la luce su "Stand Up", a partire dalla interpretazione a base di flauto e basso furiosi della "Boureè" di Johann Sebastian Bach, vero e proprio brano simbolo del complesso, meritatamente assurto nell'Olimpo assoluto dei pezzi che hanno fatto la storia del progressive rock.

Al suo fianco vanno ricordati almeno due brani di grandissimo jazz blues rock, "A new day yesterday" e "Nothing is easy", entrambi guidati da prove magistrali del batterista Clive Bunker e dai brillanti riff di chitarra del creativo Barre, che si mostrerà alla pari di Anderson nel rispondere alle sue elaborate figure di chitarra acustica con altrettanto intricate ritmiche di chitarra elettrica.

A proposito di chitarre acustiche, inizia qui a farsi luce la vena di Anderson come autore di ballate folk rock, come "Reasons for Waiting" e "Look into the sun", discrete ma inessenziali; Il secondo di questi brani, così come lo struggente rock di "We used to know", è puntellato da gradevoli assoli di Barre, ebbri di wah-wah. Quest'ultimo brano, perdipiù, contiene in nuce la sequenza di accordi che gli Eagles useranno per "Hotel California". Anderson ha sempre negato che si trattasse di un plagio e ha recentemente affermato che quella degli Eagles è una canzone molto migliore e che quindi al limite avevano solo fatto bene a migliorarla.

Per concludere il disco citiamo l'originale folk di "Fat Man", tra mandolini, flauto e percussioni, "Back to the family", storia di ordinario disagio di un giovane inglese che dalla vita di famiglia in provincia si trasferisce da solo in città e si rende conto di non riuscire a vivere bene in nessuna delle due, e la conclusiva "For a thousand mothers", un po' debole melodicamente ma con una bella figura ritmica di basso e batteria.

"Stand Up" è probabilmente uno dei migliori dischi da cui partire per conoscere i Jethro Tull: privo di lungaggini, essenziale e che sa colpire dritto al punto, non è forse il migliore o il più rappresentativo, ma se siete amanti del rock blues è facile che non siate d'accordo con chi scrive e che lo consideriate davvero il loro capolavoro.

- Prog Fox

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...