martedì 26 marzo 2019

Neil Young with Crazy Horse: "Everybody knows this is nowhere" (1969)




(il disco completo si trova qui:https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_mvh532sl-dR-WtmIeGzlTuK-OKOGeFGEU)

Nei primi mesi del 1969, il canadese Neil Young ha pubblicato da poco il suo primo album solista omonimo, dopo una turbolenta militanza con i disciolti Buffalo Springfield, quando si infila nello studio di registrazione per dare una svolta alla sua carriera. Il punto di partenza della scrittura di Young passa dalla chitarra acustica alla chitarra elettrica; Young non è tanto folgorato sulla via di Hendrix quanto dall'approccio alla chitarra di John Fogerty, che da un annetto e qualcosa sta portando avanti la propria innovativa via al country'n'roll e al roots rock con i Creedence Clearwater Revival.

Neil Young possiede certo corde da folksinger che si riflettono in tempi più moderati e nelle passate e future collaborazioni con Stephen Stills - con o senza Crosby & Nash; ma al centro del suono abbiamo ora una chitarra elettrica graffiante, sporchissima e sgrammaticata, come quella di un Lou Reed del country rock. Questa intuizione visionaria fa di "Everybody knows this is nowhere" il vero inizio della leggenda di Neil Young, soprattutto come chitarrista fra i più influenti e interessanti del rock.

Per portare avanti questo discorso ha però bisogno di musicisti come lui, anti-virtuosi creativi, ruvidi e rudi quel tanto che basta, determinati e affidabili: è così che nasce qui anche un'altra leggenda, quella di uno dei più noti e celebrati gruppi di accompagnamento del rock, i Crazy Horse - la seconda chitarra e seconda voce di Danny Whitten, il basso di Billy Talbot e la batteria e terza voce di Ralph Molina. Se Whitten morirà tragicamente di overdose nel 1972, Talbot e Molina resteranno fedeli compagni di Young nei cinquant'anni successivi, partecipando a una ventina di album del cantautore canadese e pubblicando anche dischi a nome Crazy Horse e da solisti.

Oltre allo stile chitarristico, Young prende in prestito dai Creedence anche il furore di un nuovo stile di jam country roots che si propone in alternativa a quelle southern degli Allman Brothers Band e a quelle psichedeliche dei Grateful Dead. Questa nuova forma espressiva ottiene risultati da pelle d'oca sia in "Down by the River", atroce confessione di un femminicida in un contesto rurale che sa dei peggiori incubi del vecchio West, in cui il duetto di chitarra fra Young e Whitten è fra le cose più devastanti mai comparse su un brano di questa matrice e ha influenzato generazioni di chitarristi, sia nella conclusiva "Cowgirl in the Sand", anche questa caratterizzata da dieci minuti epici che alternano l'insospettabile dolcezza espressa dall'esila voce tenorile di Young e la repressa violenza della sua chitarra elettrica.

Oltre a questi due capolavori, l'LP presenta anche una delle più irresistibili composizioni brevi di Young, il roots pop "Everybody knows this is nowhere" che da il titolo al disco e che ha un testo e un ritornello sarcastici, brillanti e indimenticabili, una delle fantastiche descrizioni di Young che rievocano la vita delle piccole comunità canadesi da cui proviene.

I rimanenti brani, pur se di ottimo livello, restano inferiori a questo terzetto formidabile: ma non si possono certo sminuire il violino di Bobby Notkoff nel lamento funebre di "Running Dry", un folk straziante di sapore britannico che compete con le più belle interpretazioni dei Fairport Convention, la voce di Robin Lane che impreziosisce la dolente gemma folk "Round & Round", né il rock di apertura di "Cinnamon Girl" (divenuto un altro classico della carriera di Young).

Universalmente acclamato come uno dei grandi classici del rock, "Everybody knows this is nowhere" è esattamente questo: uno degli ultimi capolavori del mondo hippie degli anni sessanta, da parte di una figura meditabonda e clamorosa che ha già abbandonato quell'idealismo velleitario per inseguire un sogno artistico che ne farà una delle figure più integre del rock tutto.

- Prog Fox

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...