sabato 9 marzo 2019

Manfred Mann's Earth Band: "Angel Station" (1979)

Il 9 marzo di quarant'anni fa veniva pubblicato "Angel Station", bellissimo disco dei Manfred Mann`s Earth Band. Contrariamente a giganti del prog che si erano sfaldati, contenutisticamente o di fatto, Manfred e la sua Earth Band proseguono un onesto discorso di prog classico rinnovato dalla produzione moderna di Anthony Moore (ex-Henry Cow), confezionando un disco brillante e intelligente  che merita l'ascolto degli amanti del genere.



(album completo con due tracce bonus qui: https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_mx4UBW2x_8JrZzEYTHSZmKFHTDj51Ppm0)

Manfred Mann, alias Manfred Lubowitz, classe 1940, è un rispettabilissimo musicista ebreo sudafricano che ha vissuto da esule in Gran Bretagna per buona parte della propria vita a causa delle sue posizioni anti-apartheid. Quando esce "Angel Station", nel 1979, è ormai quasi un decennio che il tastierista, maestro del minimoog, si è convertito al progressive rock classico, incidendo con la sua Earth Band una lunga sequenza di dischi che vanno dal dignitoso all'ottimo, culminati probabilmente con la meraviglia di "The Roaring Silence" nel 1976.

"Angel Station" rappresenta un passo avanti rispetto al confuso anche se interessante "Watch": la formazione vede, oltre a Manfred/Mike alle tastiere e alla voce, i veterani Chris Thompson a voce e chitarra e Pat King al basso; nuovi ingressi sono invece il chitarrista-cantante Steve Waller e Geoff Britton, ex-batterista dei Wings di Paul McCartney. A produrre il tutto sta Anthony Moore, più noto come membro degli Slapp Happy e degli Henry Cow.

Il disco è concepito fin dalla copertina ispirata a Escher come un puzzle musicale: uno stesso tema discendente di sei note e una frase di tastiera solista vengono inserite in modo programmatico in precisi momenti del disco, mentre "Hollywood Town" e "You are, I am" sono addirittura composte in modo pressoché speculare, della stessa lunghezza, e piazzate in posizione inversa sui due lati dell'album.

La splendida "Don't kill it Carol", con grandi assoli di chitarra e tastiera, continua la collaborazione fra Manfred Mann e Mike Heron (ex-membro della Incredible String Band), mentre "You angel you" è una delle cover trasmutate di Dylan e un momento particolarmente alto dell'album.

Sul lato B notiamo in particolare "You are - I am", vero e proprio capolavoro dominato dalla voce strepitosa di Thompson e dalle poetiche coloriture di tastiera di Mann, e la splendida cover prog country rock di "Waiting for the Rain" di Billy Falcon, illuminata da un solo di violino dell'amico Graham Preskett.

"Angel Station" è un disco che farà felici tutti gli amanti di Manfred Mann e tutti coloro che cercano un prodotto ancora fresco, grintoso e intelligente nel progressive rock classico, troppo spesso astenico, di fine anni settanta.

- Prog Fox

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