lunedì 11 febbraio 2019

deLillos: "Hjernen er alene" (1989)

Nel febbraio di trent'anni fa vengono completate le registrazioni di "Hjernen er alene", terzo album dei norvegesi deLillos e doppio album spumeggiante che contiene 23 pezzi sospesi fra college rock melodico, blue collar rock alla Mellencamp e pop rock sofisticato alla anni '80 inglesi.
Un pot pourri delizioso che proietta la formazione norvegese al vertice del rock melodico del paese. Poco rilevante per il resto del mondo? Può essere, ma noi lo abbiamo ascoltato e recensito per voi. La Norvegia non è solo a-ha e Black Metal.


(disco completo disponibile qui: https://www.youtube.com/playlist…)

Per gli appassionati di rock, la Norvegia viene largamente associata ai gruppi di pop elettronico come A-Ha, Bel Canto, e ai loro eredi come i Royksopp, al folk derivativo dei Kings of Convenience, al True Norwegian Black Metal o alla psichedelia post-grunge dei Motorpsycho. Come ci si può aspettare, però, in Norvegia sono passati una caterva di gruppi di rock più classico, le cui peculiarità e le cui aspirazioni musicali non erano sufficienti a dare loro successo fuori dai confini nazionali - un problema che, per esempio, noi italiani conosciamo benissimo, visto il successo esclusivamente interno di autori di rock più convenzionale come Vasco Rossi o Luciano Ligabue.

In questo marasma di gruppi, un posto d'onore, che può valere loro almeno qualche parola ben spesa su una pagina che si occupi anche delle curiosità nascoste del rock'n'roll, è riservato ai deLillos, trio di Oslo la cui formazione classica (Lars Lillo-Stenberg, classe 1962, chitarra, voce e primo compositore; Lars Fredrik Beckstrøm, classe 1960, basso, seconda voce e secondo autore; Øystein Paasche, classe 1963, batteria) nasce durante le registrazioni di questo delizioso "Hjernen er alene", album che, fosse stato realizzato nei paesi anglosassoni, avrebbe sicuramente goduto di tardiva popolarità nel rock melodico britannico o in quei circuiti di college rock che poco dopo si sarebbero dedicati perlopiù al grunge.

"Hjernen er alene" è un album di rock melodico vario che sa barcamenarsi fra il college rock anni '80, il rock post-springsteeniano di John Cougar Mellencamp e lo stile di band britanniche post-smithsiane come China Crisis o Deacon Blue, abbastanza modesto sul piano sperimentale ma caratterizzato da molto gusto, con chitarre tipicamente post-psichedeliche come nella migliore tradizione di Smiths e R.E.M., senza disdegnare sensibilità country e blues, ma soprattutto da una esuberante vena melodica, al punto che il trio incide un doppio LP di ben 23 canzoni che però scorre benissimo, anche grazie al tocco di numerosi ospiti che decorano le tracce con pianoforte, tromba, sax, violino.

Diversi sono i pezzi illuminati e illuminanti del disco: la dolcissima "Jenter fra en liten plass", l'irresistibile country'n'roll di "Mine peanøtter er ikke gode", il blue collar rock di "Den feite mannen", la ballata in levare "Kunstig og kulørt", il meditabondo duetto fra chitarrista e bassista "Hva har du tenkt", ma soprattutto il brano che da il titolo all'album, "Hjernen er alene", in cui la luce leggera e solare del disco si muta in inquietante e rarefatta, trascolora nell'irrealtà per esprimere il senso di disagio, sconforto e dolore di Lillo-Stenberg di fronte alla morte della madre.

"Hjernen er alene" è un disco di transizione come ne realizzarono altri artisti sorti dal college rock più melodico come i R.E.M. e, in misura minore, i They Might Be Giants. Pur senza raggiungere i loro livelli, il talento dei deLillos per la melodia e gli arrangiamenti semplici ma intelligenti lo rendono un disco meritevole, impreziosito dal fatto di essere umile, senza pretese, senza retorica. L'album è senza dubbio uno dei migliori del rock classico norvegese e il migliore in assoluto della formazione.

- Prog Fox

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...