venerdì 22 febbraio 2019

Claypool Lennon Delirium: "South of Reality" (2019)



(album completo qui: https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_lN_DnD19gOuG1u455vxAnjcN7P8UXDUqc)

Sean Lennon, chitarrista e cantante figlio di John Lennon e Yoko Ono, e Les Claypool, bassista e cantante principalmente noto come leader dei Primus, decidono di lavorare assieme dopo un tour in cui i The Ghost of a Saber Tooth Tiger, band di Lennon, fanno da supporto ai Primus.

Il primo lavoro risale al 2016, "Monolith of Phobos"; questo "South of Reality", realizzato tra 2018 e 2019 e pubblicato a febbraio, è il seguito di quell'interessante opera e ne prosegue lo spirito volto a riprendere la psichedelia anni '60 e il progressive melodico degli anni '70, ovviamente con un ruolo ispiratore privilegiato all'opera dei Beatles e del paparino di Sean, anche se il buonumore e la rilassata positività di molti brani ricordano non meno i migliori lavori di McCartney e Harrison. Ai due leader si unisce anche il batterista Paulo Baldi che suona in circa un terzo delle tracce ("Boriska", "Amethyst Realm", "Ask Your Doctor"), mentre nelle altre è Sean a occuparsi di tutte le percussioni.

Lungi dall'essere un disco di mero retro rock derivativo, l'album è una fantasia di colori e suoni che impressiona - certo, che Les Claypool sia un bassista fenomenale e un genio creativo lo sappiamo già da tempo, ma le abilità di Sean alla chitarra e alla composizione possono essere sfuggite o essere minimizzate per la sua natura di figlio d'arte. Non tutti i figli d'arte però sono dei raccomandati o dei fessi, e Sean lo dimostra chiaramente, per esempio nell'assolo finale della strepitosa traccia di apertura, "Little Fishes", caratterizzata anche da un riff geniale di Claypool.

Altrettanto valida la successiva "Blood and Rockets", appena un po' più malinconica, con chiare influenze beatlesiane ma dall'atmosfera molto più densa, appropriata alla cornice fantastica della copertina marziano-spaziale. La title track paga omaggio alla psichedelia più in stile primi Pink Floyd, con la parte centrale che sembra una modernizzazione di certe sonorità presenti nel loro secondo album "A saucerful of secrets", con quel suo ondeggiante riff discendente.

"Borisk", che pure ricorda in certi sviluppi le atmosfere oniriche degli Yes e dei Klaatu, è uno dei pezzi più originali e intraprendenti, che come l'iniziale "Little Fishes" ci ricorda che il disco non si limita a una mera riproposizione del passato ma si inserisce come valida alternativa al neoprog classico, che in genere riprende Genesis e Pink Floyd e suoni della fase centrale dei settanta e non, come Lennon e Claypool, quelli della prima fase del prog rock. Ascoltare per credere soprattutto la seconda metà del pezzo, con arrangiamenti orchestrali degni di John Paul Jones e il solo psichedelico di Lennon.

Altro esempio di questa capacità di tenere i piedi in due staffe è "Amethyst Realm", che inizia come un brano di retro psichedelico e poi chiude con una magistrale cavalcata prog dominata dalla sicura chitarra di Lennon, che - se pur non un virtuoso quale Claypool lo è del basso - si difende con assoluta eleganza alla sei corde. Originale anche "Toady Man's Hour", che suona come dovrebbe essere una canzone scritta da Syd Barrett con i Primus.

Atmosfere orientali da trip in India caratterizzano "Cricket Chronicles Revisited", completa di scale indiane, applausi e percussioni orientaleggianti, anche se la canzone più che ai Beatles sembra rimandare ai Kula Shaker sotto anfetamine, almeno fino al dolcissimo finale. Stupenda anche la traccia di chiusura, la psicotica "Like fleas", irresistibilmente irriverente, con un testo che ricorda le tirate sull'ambiente di George Carlin, canzone guidata dal basso magnetico di Claypool, che traccia riff memorabili lungo tutto l'arco del brano sin dall'apertura arpeggiata.

Così si può certamente affermare che "South of Reality" è un'altra pagina gloriosa nella carriera del duo. L'unica domanda che ci poniamo è se questo sia il culmine della loro parabola o se saranno in grado di portare la loro musica a un livello ancora superiore. Se qui infatti siamo al cospetto di un esuberante, sfrenato divertissement di lusso, abbiamo l'impressione che Claypool & Lennon possano aumentare l'ipertrofismo degli arrangiamenti e l'energia dei brani e fare ancora meglio.

- Prog Fox

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