(l'album completo si può ascoltare qui:https://www.youtube.com/ playlist?list=OLAK5uy_mgHQJ V1N7G6bDEvQ0eGtkAk4jAqhYPn OU)
I Police furono una delle numerose frodi giocate al mondo della musica dai musicisti dell'era punk; e che frode!
Sebbene la truffa più famosa del rock'n'roll furono senza dubbio i Sex Pistols, i Police non scherzano di certo. Prima di tutto, nessuno dei tre musicisti c'entra nulla con la scena musicale punk.
Stewart Copeland, il batterista, classe 1952, si è formato con il progressive rock, avendo suonato con i Curved Air, una delle band più barocche del genere. Figlio di un agente della CIA e di una archeologa e agente scozzese dei servizi britannici, cresce viaggiando per mezzo mondo assieme ai fratelli maggiori Miles e Ian e alla sorella Lorraine, vanno tutti a scuole esclusive e università, mentre il padre pianifica colpi di stato per conto della CIA ("my complaint has been that the CIA isn't overthrowing enough anti-American governments or assassinating enough anti-American leaders", disse in una intervista del 1986). Non propriamente il ventiseienne più punk del pianeta.
Andy Summers, il chitarrista, è il più vecchio del gruppo (è nato nel 1942) e quello più lontano dal mondo del punk: proviene da Bournemouth, dove ha come amici e compagni di scuola future personalità del progressive inglese come Greg Lake, Robert Fripp e John Wetton, ma soprattutto l'organista blues Zoot Money, col quale si trasferisce a Londra nel 1964; Zoot e Andy fondano i Dantalion's Chariot con cui vivono l'era psichedelica, entrano negli Animals, poi Summers rimane a Los Angeles a studiare chitarra e composizione alla California State University per cinque anni prima di tornare in Inghilterra a fare il sessionman per Kevin Coyne, Jon Lord, Kevin Ayers, Eberhard Schoener e Mike Oldfield. Insomma, non ha veramente nulla a che fare con il punk e non è certamente un giovane ribelle, avendo quasi trentasei anni quando esce il primo LP dei Police.
Sting, alias di Gordon Sumner, di Newcastle, classe 1951, si laurea a 23 anni al Northern Counties College of Education e insegna per due anni alle scuole primarie, suonando il basso in gruppi jazz e fusion come dilettante. Un altro punk fatto e finito.
Insomma, se si fossero formati anche solo un paio di anni prima, i Police sarebbero stati un gruppo di rock progressivo, magari con influenze jazz; ed infatti è così che nascono, presentati l'uno all'altro da Mike Howlett, ex-bassista dei Gong, con cui suonano brevemente col nome di Strontium-90. Ma rispetto ai loro amici progressivi, i tre Police provano un interesse sincero per il punk e la new wave: la nuova musica li entusiasma, non sono affatto turbati dalle pose violente e iconoclaste dei punk, sono prima di tutto musicisti e nella nuova musica vedono nuove, grandi possibilità. Le vedono nel punk, nella new wave e anche nel reggae, che oltre a loro stava influenzando tante nuove band, a partire dai Clash.
Il terzetto suona nei locali con poco seguito, e incide il primo album nel corso del 1978, approfittando dei tempi morti dello studio di registrazione Surrey Sound grazie agli accordi presi da Miles, il fratello maggiore di Stewart, che da anni faceva il discografico e il manager, lavorando con gruppi come Squeeze, Renaissance, Caravan e Curved Air. Crollando il rock progressivo con l'avvento del punk, Miles chiude la propria attività, ma finanzia di buon grado il fratello e la sua band senza avere troppe aspettative.
Le cose cambiano quando Miles li sente registrare "Roxanne": entusiasta del pezzo, lo porta alla A&M Records, che propone subito un contratto al gruppo e gli pubblica il primo album senza intromissioni, lasciando che il terzetto scelga e mixi i demo incisi durante l'annata.
"Outlandos d'Amour" inizia con "Next to you", un tentativo del terzetto di accreditarsi come esponenti del punk rock o della new wave. Il gioco viene smascherato già con la successiva "So lonely", uno dei massimi capolavori della carriera del gruppo, che miscela il reggae, il rock e gli elaborati arrangiamenti jazz della chitarra di Summers. La voce di Sting poi non è certo punk, il suo ruvido, urlato falsetto tenorile è qualcosa di inusuale e nuovo e segnerà una novità nel panorama post punk con notevoli imitazioni, soprattutto quando negli anni abbandonerà i toni più efferati per scegliere un crooning più controllato.
"Roxanne" è il secondo capolavoro del disco e il brano che diede loro la fama. Il canto di Sting è qui ai vertici della propria carriera, ma "Roxanne", storia straziante dell'amore di un uomo per una prostituta che fu censurata per il tema dalla BBC, è anche il momento giusto per parlare di Stewart Copeland e del suo stile unico alla batteria, davvero innovativo e creativo, caratterizzato da sincopi e dall'inusuale scelta di accompagnare hi-hat e cassa.
"Hole in my soul" è un reggae rock multiforme capace di sprizzare influenze pop e blues, confermando i Police come i Cream dell'era post punk, mentre "Peanuts" è un altro falso pezzo punk con un devastante assolo di chitarra di Summers e che presenta un sax suonato in modo volutamente approssimativo da Sting. La canzone pare fosse un attacco alle scelte artistiche e personali di Rod Stewart e la sua trasformazione da grande artista blues rock a personaggio dei rotocalchi. Anni dopo Sting si sarebbe pentito, quando da musicista esordiente era divenuto una superstar paparazzata anche lui.
Il lato B comincia con un altro capolavoro, "Can't stand losing you", che rappresenta lo stampino col quale verranno prodotti molti successi del gruppo, fra influenze reggae nella ritmica di Copeland che servono a condurre un superbo prodotto di rock melodico e molto orecchiabile. Anche "Truth hits everybody" possiede una struttura da punk rock, ma il canto di Sting, le armonie vocali, le uscite luminose dei bridge, l'uso delle campane, il breve assolo di Summers, tutto contribuisce a svuotare completamente il pezzo della propria natura punk, che resta solo un guscio vuoto per la fantasia musicale del terzetto.
"Born in the 50s" è un po' il ridicolo tentativo di Sting e soci di accreditarsi presso il pubblico punk. Innanzitutto è uno dei pezzi meno punk del disco, molto più rock classico, poi cantare 'we were born in the fifties' suona un po' pretestuoso, con Summers nato nel '44 e gli altri due fra '51 e '52, e come già abbiamo detto molto più legati alla generazione di Led Zeppelin e King Crimson che a quella di Johnny Rotten (1956) e Sid Vicious (1957).
"Be my girl - Sally" è un riempitivo che però ha i suoi motivi di interesse, anche se forse sarebbe stato meglio sviluppare la canzone che non costruire quel bizzarro intermezzo parlato da Summers; e "Masoko Tanga" conclude l'album con un'altra ottima composizione, al cui centro è la musica, mentre Sting canta un accompagnamento privo di significato (e notiamo che anche questo stilema sarà ripreso dai Police nei dischi successivi).
"Outlandos d'Amour" è un disco superbo di un gruppo che saprà ancora migliorarsi; pur essendo fantastico, già con il disco successivo, "Reggatta de Blanc", i tre musicisti non dovranno più misurarsi con una scena affermata ma potranno esprimersi liberamente senza preoccuparsi di appoggiarsi a qualcuno per rimanere in piedi. Il loro debutto resta comunque una pietra miliare di quegli anni, e di un modo di fare post punk che può permettersi ogni tipo di coloritura e virtuosismo tecnico, facendo del linguaggio punk un manierismo che può essere svuotato dal suo interno.
- Prog Fox
I Police furono una delle numerose frodi giocate al mondo della musica dai musicisti dell'era punk; e che frode!
Sebbene la truffa più famosa del rock'n'roll furono senza dubbio i Sex Pistols, i Police non scherzano di certo. Prima di tutto, nessuno dei tre musicisti c'entra nulla con la scena musicale punk.
Stewart Copeland, il batterista, classe 1952, si è formato con il progressive rock, avendo suonato con i Curved Air, una delle band più barocche del genere. Figlio di un agente della CIA e di una archeologa e agente scozzese dei servizi britannici, cresce viaggiando per mezzo mondo assieme ai fratelli maggiori Miles e Ian e alla sorella Lorraine, vanno tutti a scuole esclusive e università, mentre il padre pianifica colpi di stato per conto della CIA ("my complaint has been that the CIA isn't overthrowing enough anti-American governments or assassinating enough anti-American leaders", disse in una intervista del 1986). Non propriamente il ventiseienne più punk del pianeta.
Andy Summers, il chitarrista, è il più vecchio del gruppo (è nato nel 1942) e quello più lontano dal mondo del punk: proviene da Bournemouth, dove ha come amici e compagni di scuola future personalità del progressive inglese come Greg Lake, Robert Fripp e John Wetton, ma soprattutto l'organista blues Zoot Money, col quale si trasferisce a Londra nel 1964; Zoot e Andy fondano i Dantalion's Chariot con cui vivono l'era psichedelica, entrano negli Animals, poi Summers rimane a Los Angeles a studiare chitarra e composizione alla California State University per cinque anni prima di tornare in Inghilterra a fare il sessionman per Kevin Coyne, Jon Lord, Kevin Ayers, Eberhard Schoener e Mike Oldfield. Insomma, non ha veramente nulla a che fare con il punk e non è certamente un giovane ribelle, avendo quasi trentasei anni quando esce il primo LP dei Police.
Sting, alias di Gordon Sumner, di Newcastle, classe 1951, si laurea a 23 anni al Northern Counties College of Education e insegna per due anni alle scuole primarie, suonando il basso in gruppi jazz e fusion come dilettante. Un altro punk fatto e finito.
Insomma, se si fossero formati anche solo un paio di anni prima, i Police sarebbero stati un gruppo di rock progressivo, magari con influenze jazz; ed infatti è così che nascono, presentati l'uno all'altro da Mike Howlett, ex-bassista dei Gong, con cui suonano brevemente col nome di Strontium-90. Ma rispetto ai loro amici progressivi, i tre Police provano un interesse sincero per il punk e la new wave: la nuova musica li entusiasma, non sono affatto turbati dalle pose violente e iconoclaste dei punk, sono prima di tutto musicisti e nella nuova musica vedono nuove, grandi possibilità. Le vedono nel punk, nella new wave e anche nel reggae, che oltre a loro stava influenzando tante nuove band, a partire dai Clash.
Il terzetto suona nei locali con poco seguito, e incide il primo album nel corso del 1978, approfittando dei tempi morti dello studio di registrazione Surrey Sound grazie agli accordi presi da Miles, il fratello maggiore di Stewart, che da anni faceva il discografico e il manager, lavorando con gruppi come Squeeze, Renaissance, Caravan e Curved Air. Crollando il rock progressivo con l'avvento del punk, Miles chiude la propria attività, ma finanzia di buon grado il fratello e la sua band senza avere troppe aspettative.
Le cose cambiano quando Miles li sente registrare "Roxanne": entusiasta del pezzo, lo porta alla A&M Records, che propone subito un contratto al gruppo e gli pubblica il primo album senza intromissioni, lasciando che il terzetto scelga e mixi i demo incisi durante l'annata.
"Outlandos d'Amour" inizia con "Next to you", un tentativo del terzetto di accreditarsi come esponenti del punk rock o della new wave. Il gioco viene smascherato già con la successiva "So lonely", uno dei massimi capolavori della carriera del gruppo, che miscela il reggae, il rock e gli elaborati arrangiamenti jazz della chitarra di Summers. La voce di Sting poi non è certo punk, il suo ruvido, urlato falsetto tenorile è qualcosa di inusuale e nuovo e segnerà una novità nel panorama post punk con notevoli imitazioni, soprattutto quando negli anni abbandonerà i toni più efferati per scegliere un crooning più controllato.
"Roxanne" è il secondo capolavoro del disco e il brano che diede loro la fama. Il canto di Sting è qui ai vertici della propria carriera, ma "Roxanne", storia straziante dell'amore di un uomo per una prostituta che fu censurata per il tema dalla BBC, è anche il momento giusto per parlare di Stewart Copeland e del suo stile unico alla batteria, davvero innovativo e creativo, caratterizzato da sincopi e dall'inusuale scelta di accompagnare hi-hat e cassa.
"Hole in my soul" è un reggae rock multiforme capace di sprizzare influenze pop e blues, confermando i Police come i Cream dell'era post punk, mentre "Peanuts" è un altro falso pezzo punk con un devastante assolo di chitarra di Summers e che presenta un sax suonato in modo volutamente approssimativo da Sting. La canzone pare fosse un attacco alle scelte artistiche e personali di Rod Stewart e la sua trasformazione da grande artista blues rock a personaggio dei rotocalchi. Anni dopo Sting si sarebbe pentito, quando da musicista esordiente era divenuto una superstar paparazzata anche lui.
Il lato B comincia con un altro capolavoro, "Can't stand losing you", che rappresenta lo stampino col quale verranno prodotti molti successi del gruppo, fra influenze reggae nella ritmica di Copeland che servono a condurre un superbo prodotto di rock melodico e molto orecchiabile. Anche "Truth hits everybody" possiede una struttura da punk rock, ma il canto di Sting, le armonie vocali, le uscite luminose dei bridge, l'uso delle campane, il breve assolo di Summers, tutto contribuisce a svuotare completamente il pezzo della propria natura punk, che resta solo un guscio vuoto per la fantasia musicale del terzetto.
"Born in the 50s" è un po' il ridicolo tentativo di Sting e soci di accreditarsi presso il pubblico punk. Innanzitutto è uno dei pezzi meno punk del disco, molto più rock classico, poi cantare 'we were born in the fifties' suona un po' pretestuoso, con Summers nato nel '44 e gli altri due fra '51 e '52, e come già abbiamo detto molto più legati alla generazione di Led Zeppelin e King Crimson che a quella di Johnny Rotten (1956) e Sid Vicious (1957).
"Be my girl - Sally" è un riempitivo che però ha i suoi motivi di interesse, anche se forse sarebbe stato meglio sviluppare la canzone che non costruire quel bizzarro intermezzo parlato da Summers; e "Masoko Tanga" conclude l'album con un'altra ottima composizione, al cui centro è la musica, mentre Sting canta un accompagnamento privo di significato (e notiamo che anche questo stilema sarà ripreso dai Police nei dischi successivi).
"Outlandos d'Amour" è un disco superbo di un gruppo che saprà ancora migliorarsi; pur essendo fantastico, già con il disco successivo, "Reggatta de Blanc", i tre musicisti non dovranno più misurarsi con una scena affermata ma potranno esprimersi liberamente senza preoccuparsi di appoggiarsi a qualcuno per rimanere in piedi. Il loro debutto resta comunque una pietra miliare di quegli anni, e di un modo di fare post punk che può permettersi ogni tipo di coloritura e virtuosismo tecnico, facendo del linguaggio punk un manierismo che può essere svuotato dal suo interno.
- Prog Fox
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