venerdì 5 ottobre 2018

Stratovarius: "Destiny" (1998)

Il 5 ottobre di vent'anni fa usciva "Destiny", settimo album in studio dei power metaller finlandesi Stratovarius e terzo con la formazione ormai considerata classica. Si tratta di un lavoro gradevole ma non particolarmente intrigante, che non dispiacque però ai fan della formazione, ottenendo buoni risultati in classifica.



(il disco completo si può trovare qui:https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_lmuQBGJ-CTWg0YfPWLVjDtkBKyUM54Ldc)

Con "Destiny" ritroviamo per la terza volta gli Stratovarius come quintetto formato dal compositore e chitarrista Timo Tolkki, dal cantante Timo Kotipelto (buona estensione ma timbro fin troppo chiuso sulle note alte), dal bassista Jari Kainulainen, dal tastierista Jens Johansson (ex-Malmsteen e abusatore della modalità clavicembalo delle sue tastiere) e dal batterista Jorg Michael. Questa formazione esordì nel 1996 e rimase insieme fino al 2005.

Il disco rappresenta, se vogliamo, un momento di transizione fra il precedente album "Visions" (1998) e il successivo album "Infinite" (2000). Ma visto che la cauta evoluzione del gruppo è estremamente lenta, risulta troppo simile a entrambi e quindi rispetto a entrambi meno interessante.

La title track "Destiny", per esempio, che apre il disco, somiglia ed è inferiore alla title track "Visons" che chiudeva il disco precedente, così come il singolo di lancio "S.O.S." somiglia ed è inferiore al singolo di lancio "Hunting high and low" del disco successivo.

Le altre canzoni seguono abbastanza pedissequamente la struttura consolidata da un paio di album a questa parte: power metal alla Helloween ("Rebel"), ballatone mid-tempo ("4000 Rainy Nights"), gradevoli, arrangiate secondo modalità codificate e basate sull'opera di Rainbow, Yngwe Malmsteen, Helloween ed epigoni vari.

Un po' noioso, quindi, considerato che dura quasi un'ora e che le tracce che aprono e chiudono il disco ne occupano venti minuti senza illuminare in maniera particolare questo "Destiny", ma probabilmente, come testimoniò il buon successo in patria, più che sufficiente a fare contenti i fan di Timo Tolkki e dei suoi compagni.

- Prog Fox

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