(il disco completo si può trovare qui:https://www.youtube.com/
Con "Destiny" ritroviamo per la terza volta gli Stratovarius come quintetto formato dal compositore e chitarrista Timo Tolkki, dal cantante Timo Kotipelto (buona estensione ma timbro fin troppo chiuso sulle note alte), dal bassista Jari Kainulainen, dal tastierista Jens Johansson (ex-Malmsteen e abusatore della modalità clavicembalo delle sue tastiere) e dal batterista Jorg Michael. Questa formazione esordì nel 1996 e rimase insieme fino al 2005.
Il disco rappresenta, se vogliamo, un momento di transizione fra il precedente album "Visions" (1998) e il successivo album "Infinite" (2000). Ma visto che la cauta evoluzione del gruppo è estremamente lenta, risulta troppo simile a entrambi e quindi rispetto a entrambi meno interessante.
La title track "Destiny", per esempio, che apre il disco, somiglia ed è inferiore alla title track "Visons" che chiudeva il disco precedente, così come il singolo di lancio "S.O.S." somiglia ed è inferiore al singolo di lancio "Hunting high and low" del disco successivo.
Le altre canzoni seguono abbastanza pedissequamente la struttura consolidata da un paio di album a questa parte: power metal alla Helloween ("Rebel"), ballatone mid-tempo ("4000 Rainy Nights"), gradevoli, arrangiate secondo modalità codificate e basate sull'opera di Rainbow, Yngwe Malmsteen, Helloween ed epigoni vari.
Un po' noioso, quindi, considerato che dura quasi un'ora e che le tracce che aprono e chiudono il disco ne occupano venti minuti senza illuminare in maniera particolare questo "Destiny", ma probabilmente, come testimoniò il buon successo in patria, più che sufficiente a fare contenti i fan di Timo Tolkki e dei suoi compagni.
- Prog Fox
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