sabato 1 settembre 2018

10cc: Bloody Tourists"" (1978)

Nel settembre di quarant'anni fa veniva pubblicato anche "Bloody Tourists", sesto album degli inglesi 10cc. Per molti questo è l'ultimo grande disco della band, per molti altri il primo brutto disco della band. La verità? Nella nostra recensione!






Sorti da Manchester, i 10cc arrivano alla fine degli anni '70 su una nota calante. Dopo avere perso metà del quartetto (il chitarrista-tastierista Lol Creme e il batterista Kevin Godley, che formano un duo indipendente), i superstiti Graham Gouldman (basso) ed Eric Stewart (chitarra-tastiera) proseguono assoldando a tempo pieno il 'quinto 10cc' Paul Burgess (che già aveva occasionalmente suonato batteria e percussioni con la band dal vivo per rafforzarne il suono o per dare modo a Godley di dedicarsi solo al canto in certe canzoni) e pubblicano il buon "Deceptive Bends", che tenta un po' troppo in modo forzato di replicare l'ironia degli album precedenti, ma che costituisce comunque un valido proseguimento della carriera della band.

Appare però chiaro che in tre sarebbe difficile riprodurre le elaborate sovraincisioni dei dischi in studio, e quindi dopo alcuni tentativi i 10cc reclutano Duncan MacKay (tastierista sudafricano già collaboratore di Alan Parsons come sessionman per le sue produzioni e nei dischi del suo Project), Stuart Tosh (batterista ed altro ex-collaboratore di Alan Parsons), Rick Fenn (chitarrista e futuro collaboratore e coautore di Mike Oldfield e di Nick Mason dei Pink Floyd). Il rinnovato sestetto si chiude in studio e, con tutti i musicisti impegnati a comporre e arrangiare collettivamente, il risultato è questo "Bloody Tourists" del 1978.

"Bloody Tourists" è per alcuni l'ultimo disco buono della band; altri, meno magnanimi, ritengono che questo titolo spetti al precedente "Deceptive Bends", mentre gli estremisti si fermano a "How dare you" (1976), l'ultimo con Godley e Creme. Come spesso avviene, la verità sta nel mezzo: posto che il professionismo della band rimane indiscutibile, la qualità media dei pezzi è calata, anche se non ci sono vere e proprie schifezze o motivi di imbarazzo.

 Il disco si apre con l'esilarante "Dreadlock Holiday", che apre il tema del viaggio che fa capolino spesso e fornisce il pretesto del titolo all'LP ('fottuti turisti'): un faux-reggae che prende in giro sia la fascinazione per questo genere che dominava all'epoca sia i pregiudizi semplicistici sulla Giamaica e sulla sua cultura, come si vede anche nel video che interpreta perfettamente il testo brillante.

Non tutto il disco riesce a mantenere la desiderata leggerezza; alcuni dei brani, per quanto nessuno detestabile e tutti impeccabilmente arrangiati, sembrano solo buona musica da cocktail ("For you and I", "Take these chains", "Last Night", "Lifeline"). Significa che un terzo del disco è del tutto trascurabile, e comunque anche fra le restanti canzoni non ci sono veri e propri capolavori, anche se alcuni pezzi sono particolarmente riusciti, come l'orecchiabile "Reds in my bed", scritta e cantata da Stuart Tosh, e la fantascientifica "Old Mister Time".  Si salvano anche il funky rock di "Shock on the tube", "Anonymous Alcoholic" (uno dei pochi pezzi a non condividere il tema del viaggio), la meditabonda "Tokyo", la scanzonata "From Rochdale to Ocho Rios" e la conclusiva "Everything you wanted to know about !!!".

Se ascolterete la versione estesa dell'album, risulterà inspiegabile l'assenza della grintosa B-side "Nothing can move", che prende le mosse da un blues'n'roll intrigante, ben superiore a certe insussistenti composizioni incluse nell'LP originale.

Dall'abbandono di Godley e Creme, i 10cc sono avviati sul viale del tramonto, e "Bloody Tourists" risulta il primo disco davvero trascurabile della band. Certamente per i fan della band e di certo classic rock ci sono ancora motivi di interesse, che rimarranno anche nei cinque anni successivi in cui la band pubblicherà altri quattro album. Ma il tempo in cui il gruppo di Manchester faceva la storia del metapop post-zappiano sono passati per sempre.

 - Prog Fox

(disco completo qui: https://www.youtube.com/playlist…)

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