giovedì 30 agosto 2018

Byrds: "Sweetheart of the Rodeo" (1968)

I Byrds si presentano con "Sweetheart of the Rodeo" dopo un periodo veramente confuso della loro carriera. Avevano concluso il 1967 con la pubblicazione di "The Notorious Byrd Brothers", durante e dopo il quale avevano definitivamente lasciato il cantante-chitarrista David Crosby (diretto a fondare Crosby, Stills & Nash), il cantante-compositore Gene Clark e il batterista Michael Clarke. Di fatto erano rimasti solo due Byrds, il cantante-chitarrista Roger McGuinn e il bassista-cantante Chris Hillman.



I due superstiti arruolano il batterista Kevin Kelley e un promettente cantante, chitarrista, pianista e compositore di nome Gram Parsons, allo stesso tempo un hippie innamorato delle droghe psichedeliche e un grande appassionato di musica country. Sebbene il country fosse fin dalla fondazione del rock'n'roll un elemento di base della sua formula magica, Gram Parsons è probabilmente il primo a pensare che le sue forme più pure e non edulcorate potessero essere introdotte pienamente nel mondo del rock.

In questo momento di confusione, Gram Parsons, che ha le idee chiarissime, diventa il motore della band durante le registrazioni di "Sweetheart of the Rodeo", il disco che lancia il country rock in America. C'è da dire che non si tratta del primo disco di country rock (probabilmente i lavori dei Dillard Brothers e soprattutto della International Submarine Band, la precedente formazione guidata da Gram), ma è il primo di una band di primaria grandezza. E sebbene molte band in quel periodo stessero recuperando le sonorità country, dai Creedence Clearwater Revival alla Band ai Grateful Dead, sono i Byrds i primi a basare completamente il proprio suono su quel genere da tanti considerato ormai il relitto vapido e inconsistente di redneck e reazionari.

Nel bene e nel male, questo è pregio e limite dell'opera: la radicalità del disco fu uno choc per il mondo hippie del 1968 (a partire da "The Christian Life", cover dei Louvin Brothers che cantano la bellezza e la semplicità di una vita che segue i tradizionali valori cristiani), ma lo è anche per gli ascoltatori odierni, a meno che non siate appassionati di country schietto e puro.

A chi scrive pare che l'atteggiamento dei Byrds sia ancora troppo pedissequo rispetto alla libertà interpretativa di cui si erano ammantate le band sunnominate, e quindi il disco risulti un po' sterile, nonostante goda della presenza di due ulteriori 'regali' di Bob Dylan ("You ain't going nowhere", "Nothing was delivered") e di una delle migliori composizioni della carriera di Gram ("Hickory Wind").

Per rendere il suono più fedele alla tradizione, al quartetto si aggiungono diversi ospiti quali Clarence White alla chitarra elettrica e JayDee Maness alla pedal steel guitar, che si sostituiscono agli assoli psichedelici alla Rickenbacker di McGuinn, contribuendo anch'essi a cambiare il suono della band.

Dopo avere inciso il disco e pubblicato i primi singoli, i Byrds partecipano a trasmissioni musicali country, pensando di poter gettare un ponte con gli ascoltatori di quel genere: vengono sbeffeggiati, insultati, trattati come violentatori della tradizione musicale americana rurale. Si spostano poi in Inghilterra per un concerto benefico prima di partire per il Sud Africa nonostante l'apartheid, convinti da Miriam Makeba che la loro musica avrebbe potuto portare un messaggio positivo nonostante tutto. Gram Parsons, però, divenuto amico di Jagger e Richards, decide che i suoi appetiti psichedelici e chimici vengono prima dei doveri nei confronti della band: già risentito perché ritiene di non avere avuto abbastanza spazio nell'album, molla i compagni con la scusa dell'apartheid e se ne rimane a Londra con i suoi colleghi tossici, gettandosi a capofitto nello stile di vita che lo ucciderà il 19 settembre del 1973, poco prima di compiere 27 anni.

- Prog Fox

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