Quando esce "Cheap Thrills", Janis Joplin e la sua band - i Big Brother and the Holding Company
- sono già superstar, e tutto ciò che si chiede loro è un capolavoro in
studio che ne sublimi la grandezza. Detto fatto: "Cheap Thrills" resta
il pinnacolo della fin troppo breve carriera della Joplin.
Per sintetizzare: "Cheap Thrills" è il più convincente incrocio mai concepito di blues texano e rock psichedelico della Baia; e il momento
artistico più importante della vita dei
suoi quattro compagni di viaggio (James Gurley, chitarra; Dave Getz,
batteria; mentre Sam Andrew e Peter Albin si scambiano basso e seconda
chitarra).
Janis Joplin, amante del blues, del folk e degli scrittori beat,
sessualmente libera e bisessuale, non a caso spiana la strada a uno
sterminato numero di donne libere del (e nel) rock and roll e, da un
punto di vista più strettamente musicale, indica ad altri conterranei
come gli ZZ Top la via a un blues rock distorto e moderno, pur rimanendo
al tempo ancora fortemente ancorata all'ideologia e alla musica degli
hippie.
Nata nel 1943 e trasferitasi a San Francisco nel 1963,
la Joplin ebbe subito spiacevoli esperienze con la droga, diventando
dipendente dalle metanfetamine e dovendo ritornare nella nativa Port
Arthur nel 1965. L'anno successivo, però, una band di hippie amanti del
blues di San Francisco, i Big Brother & the Holding Company, la
reclutarono andandola a cercare personalmente in Texas. Questo cambiò la
sua vita, come quella di Achille ritrovato a Creta destinata a brillare
intensamente per un breve momento.
Il primo disco del gruppo
era ancora di folk blues abbastanza convenzionale, ed uscì nell'agosto
del 1967, lasciando perplessi i fan che avevano assistito alla favolosa,
inebriante performance del gruppo al festival di Monterey a giugno: ma
l'album era stato registrato mesi prima che la chimica della band e la
voce della Joplin avessero trovato la loro strada. "Cheap Thrills",
pubblicato nell'agosto dell'anno successivo, fu tutt'altra storia.
Il secondo LP dei Big Brother (con copertina ineguagliabile del geniale
cartoonist Robert Crumb) è certamente elevato a grandezza sublime dalla
voce della Joplin, forse la più grande cantante americana bianca del
secondo Novecento. Ma non bisogna sminuire il fatto che le composizioni
originali del gruppo sono riuscite e che il gruppo stesso, per quanto
non formato da virtuosi, resta quello che ha saputo fornire il supporto e
il sound più adeguato alla cantante.
L'album si apre con il
brano corale "Combination of the Two", brillante composizione del
chitarrista Sam Andrew che sa mettere in luce i diversi talenti del
gruppo, primo fra tutti quello di Janis. Si tratta forse del punto più
alto del gruppo come collettivo, nonostante il fatto che i brani più
famosi siano tre cover perfette, definitive: "Summertime" dei fratelli
Gershwin, "Piece of my heart", originariamente scritta da Bert Ragovoy
per Erma Franklin, sorella maggiore di Aretha, e soprattutto "Ball and
Chain", un inedito della cantante afroamericana Big Mama Thornton,
dilatato in un blues acido e infuocato che chiude con i suoi oltre nove
minuti il disco e che rappresenta invece il punto più alto della
carriera di cantante della Joplin.
Queste quattro tracce da
sole basterebbero per rendere il disco un capolavoro. Ma a ricordarci il
valore di Janis Joplin come autrice stanno le restanti tre canzoni del
disco: "Turtle Blues", in particolare, col produttore John Simon ai
tasti bianchi e neri, è un altro pezzo perfetto che richiama i primi
blues pianistici degli anni '20; e sono più che oneste anche la
blueseggiante "I need a man to love" (composta con Sam Andrew) e la
ballata psichedelica e orientaleggiante "Oh, sweet Mary", scritta a
dieci mani da tutta la formazione.
Il successo di "Cheap
Thrills" (8 settimane primo in classifica) distruggerà la collaborazione
fra Janis, spinta a una carriera solista da superstar, e il resto della
band. Porterà anche la Joplin a essere vittima dell'amicizia
interessata di drogati e sicofanti, che la porteranno alla morte per
overdose di eroina due anni dopo, il 4 ottobre del 1970, a soli 27 anni -
appena sedici giorni dopo la morte di Jimi Hendrix.
Janis avrà
ancora il tempo di incidere grande musica che contribuirà ad aumentare
la sua fama fra i posteri e - cosa forse più importante - ad aprire la
strada a tante altre musiciste e cantanti future. Ma il momento più
grande della sua carriera resterà questo disco, perfetta fusione di
blues bianco e acid rock.
- Prog Fox
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