lunedì 2 luglio 2018

Tropicalia: "Ou panis et circencis" (1968)

Forse il più importante LP brasiliano del secondo Novecento è "Tropicalia ou Panis et Circencis". Realizzato mentre il '68 infiammava il Brasile della dittatura, il disco fu concepito da un collettivo di grandissimi musicisti e compositori fra i quali gli Os Mutantes, Caetano Veloso, Gilberto Gil e Rogério Duprat.



Nel corso degli anni '60 in Brasile - e più specificamente a Salvador, nello stato di Bahia, e a Sao Paulo, nel sudest del paese - si forma un gruppo di giovani artisti animati da un fuoco che si alimenta con l'odio per il regime dittatoriale sorto nel 1964 e il desiderio di una integrità artistica creativa e di avanguardia. Questo collettivo democratico vede protagonisti personaggi che diverranno tra i più grandi musicisti brasiliani degli anni settanta: i cantautori Caetano Veloso (07/08/1942), Gilberto Gil (26/06/1942) e Tom Zé (11/10/1936), la cantante Gal Costa (26/09/1945), la cantante e attrice Nara Lofego Leão (19/01/1942 – 07/06/1989), l'arrangiatore e compositore Rogério Duprat (07/02/1932), e il gruppo rock degli Os Mutantes (la cantante e polistrumentista Rita Lee, 31/12/1947; e i fratelli Arnaldo Baptista, 06/07/1948, bassista e cantante, e Sérgio Dias, 01/12/1950, chitarrista). Ma non si limita solo alla musica: ne fanno parte i poeti José Carlos Capinam (19/12/1941) e Torquato Neto (9/11/1944 - 10/11/1972), lo scultore omosessuale Hélio Oiticica (26/07/1937 - 22/03/1980), la cui installazione "Tropicalia" del 1967 diede il nome a tutto il movimento, e il cineasta Glauber Rocha (14/3/1939 - 22/08/1981).

Alcuni di questi musicisti avevano pubblicato su LP: Veloso e Costa avevano debuttato con "Domingo" nel 1967, a cui Veloso fa seguire "Caetano Veloso" nel 1968; Gilberto Gil aveva inciso "Louvação" nel 1967 e "Gilberto Gil" nel 1968; l'esordio eponimo degli Os Mutantes era uscito sempre nel 1968. In ognuno degli album vi erano multiple collaborazioni fra questi artisti e altri che facevano parte del gruppo, per cui fu quasi una scelta naturale quella di realizzare un disco collettivo che fungesse da manifesto del loro pensiero artistico.

Nasce così "Tropicalia, ou panis et circencis", manifesto del tropicalismo, movimento culturale autodefinitosi "antropofago", nel senso sviluppato dall'intellettuale paulista Oswald de Andrade (1890 - 1954), che nel 1928 teorizza la necessità della cultura brasiliana di cannibalizzare culturalmente il colonizzatore, mettendo in discussione i modelli culturali occidentali e auspicando una assimilazione creativa delle tante fonti presenti in Brasile. Ribadire questa ideologia nel 1968 significa quindi che la cannibalizzazione deve includere sia la bossa nova (sviluppata negli anni cinquanta da João Gilberto, Vinicius de Moraes e Antônio Carlos Jobim), musica autenticamente nuova e brasiliana (ma che si è imborghesita e ha perso il proprio slancio avanguardistico), sia il rock'n'roll, di cui vanno abbracciati gli sviluppi creativi (chitarre elettriche, tastiere, entusiasmo liberatorio e controculturale) senza limitarsi a una sterile replica in chiave manierista.

Dal punto di vista musicale, la parte del leone la fanno i tre giovanissimi Os Mutantes e il 'vecchio' Rogério Duprat che, dopo avere studiato in Europa con Karlheinz Stockhausen e Pierre Boulez, colora di arrangiamenti sperimentali e fantasiosi gran parte dei brani. Il suo ruolo nel disco e più in generale nella musica pop brasiliana sarà tale che verrà soprannominato sia il George Martin che il Brian Wilson brasiliano.

I pezzi migliori sono quelli più antropofagi, come il brano di apertura "Miserere nobis" di Gilberto Gil e Capinam, che mescolano bossa nova, folk rock e psichedelia proto-progressive; come "Panis et circencis", composta da Gil e Veloso e interpretata dagli Os Mutantes su un arrangiamento strabordante di Duprat, in continua accelerazione; o come il bizzarro folk sperimentale di "Enquanto seu lobo não vem" di Veloso.

Di buon livello anche il pop interpretato collettivamente di "Parque industrial" di Tom Zé, o la festa ritmica di "Geléia geral" di Gil e Neto; il duetto di Gal Costa e Caetano Veloso "Baby", che mescola il pop francese e l'exotica con effetti stranianti grazie agli archi di Duprat e all'andamento in 6/8; e "Mamãe, coragem", un'altra canzone solo all'apparenza semplice, scritta da Veloso e Neto per la voce di Gal Costa.

Meno interessanti seppur non deprecabili, invece, sono le cover, come "Coração materno" di Vicente Celestino o "Três caravelas", versione in portoghese di una canzone spagnola di Augusto Algueró e Moreu, o i brani più rispondenti a stilemi classici della musica brasiliana come "Lindonéia". Fa eccezione la bella versione di "Hino do Senhor do Bonfim" di Artur de Sales e João Antonio Wanderley che chiude l'LP.

Il tropicalismo desta scalpore e scandalo tanto a destra quanto a sinistra. Gli studenti marxisti contesteranno ferocemente una tendenza che ritengono frivola e culturalmente sottomessa ai modelli americani; il governo dittatoriale ha invece paura di qualcosa che non capisce: il tropicalismo sarà uno dei motivi per cui verranno abolite fondamentali libertà di espressione dal 1969 al 1979. Gilberto Gil e Caetano Veloso verranno arrestati e poi esiliati in Europa. Torquato Neto muore suicida nel 1972, proprio quando le maglie della censura si allentano dopo avere ottenuto lo scopo di distruggere la fase più politica della vita intellettuale del paese. L'impegno civile di Gil e Veloso al ritorno sarà molto meno diretto e per nulla scandaloso. Ma quella fiamma nata nel 1968 resterà potente motore di tutta la migliore musica brasiliana degli anni settanta.

- Prog Fox

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