sabato 21 luglio 2018

Sparklehorse: "Good Morning Spider" (1998)

Peculiare esperimento lo-fi, "Good Morning Spider" è un disco di transizione nella carriera di Mark Linkous e del suo progetto Sparklehorse, probabilmente anche date le gravi conseguenze che ebbe sulla sua vita la terribile overdose seguita da infarto che rischiò di paralizzarlo nel 1996, mentre era in tour per presentare il suo album di esordio.


(il disco completo si può ascoltare qui: https://tinyurl.com/yyuszwcf) Non è facile accostarsi ad un disco del compianto Mark Linkous e dei suoi Sparklehorse senza avere la netta sensazione di avere tra le mani un cristallo fragile e delicato, pronto a rompersi appena toccato e tenuto insieme da complessi legami ed equilibri.

Fragilità che in "Good Morning Spider", secondo disco in studio della one man band, derivano dal suo essere il punto di arrivo - o la stazione di transito, meglio - di un percorso condottoda Linkous scansando per quanto possibile i suoi mostri, i suoi demoni.
Percorso condotto avendo evidentemente se stessi come nemici principali: tanto da avere la necessità di proteggersi anche dalle proprie qualità e dai propri guizzi.

Si prenda "Happy Man", pezzo centrale del disco e brano dal deflagrante potenziale: quasi si avesse pudore di mostarne la bellezza ecco che lo si avvolge in improbabili sussurri elettronici e attitudini lo-fi. Ricami di buona fattura, come negarlo, ma fuori luogo e non a tono se rapportati a quello che un tesoro rock di questo livello avrebbe tranquillamente potuto mostrare, anche da semplice e pura perla grezza (nota a margine: un remix pubblicato come singolo di questo pezzo rende la dovuta giustizia al brano e lo consegna intonso e realizzato pienamente ai posteri).

Il disco è tutto così: l'adrenalinica fucilata iniziale di "Pig" è un falso allarme, non si tratterà di un album con questo tiro rock.

Piuttosto (e citiamo subito "Sick Of Goodbyes", "Sunshine" e "Ghost Of His Smile") Linkous ha voglia di tessere ricami melodici e in alcuni tratti quasi beffardamente giocosi, di raccontare (a modo di crooner confidenziale), di indulgere in dormiveglia carichi di tormenti e dubbi ("All Night Home").

Eclettico ma sfuggente: come se il campionario di talenti e idee a disposizione desse quasi fastidio e andasse misurato, citato per sottrazione, regalato solo a chi avesse voglia di scavare nei fumogeni elettronici e caratteriali per estrarre pepite d'oro.

Opera di transizione se mai ce ne fosse una, "Good Morning Spider" merita affetto ed attenzione proprio per la sua capacità di mostrare, in tutta la sua umanità e tenerezza, il cuore timido e misurato di un artista.

La parola "felicità" viene balbettata e rispettata con tutti i doverosi pudori, spesso lo sguardo è rivolto verso un soffuso e sognante "oggi" privo di risposte definitive e di consolazioni complete.

Sappiamo, purtroppo, quanto il cuore d'artista sopra citato si rivelerà stanco ed addolorato: ci consola sapere che a questo dolce e soffuso passaggio ne seguiranno altri, forse maggiormente centrati o quantomeno composti con animo più leggero.
Non saranno taumaturgie, si sa che Linkous sceglierà per se stesso un particolare e doloroso cammino di congedo.

Saranno a loro modo finestre a cui affacciarsi per prendere aria - almeno due respiri profondi - per godersi l'attimo e dire sinceramente e senza bugie che, sì, la vita (questo attimo di vita) è meravigliosa.

- il Compagno Folagra

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