"Scraps at Midnight" è il terzo album solista di Mark Lanegan, ex-cantante degli Screaming Trees, e rappresenta il capitolo conclusivo della sua trilogia roots-blues: un disco notevole, polveroso e cupo come la notte del deserto.
Dopo
"The Winding Sheet" e "Whiskey for the Holy Ghost", l'ex-cantante degli
Screaming Trees Mark Lanegan conclude la sua personale trilogia
blues/roots con "Scraps at Midnight", come i due precedenti un disco
cupo e notturno, che sa di aria del deserto e di polvere, di dolore,
petrolio, catrame, sigarette mezze consumate e di quel senso di vita libera e sofferta che caratterizza tanto rock and roll.
Lanegan sceglie come compari di viaggio l'amico Mike Johnson (che
proprio in quel periodo lascia il suo posto da bassista dei Dinosaur Jr)
e alcuni noti sessionmen di quell'area musicale che va dai Queens of
the Stone Age agli Eagles of Death Metal, come Dave Catching, Fred
Drake, Keni Richards e Paul Solger Dana, che lo aiutano anche a scrivere
le dieci canzoni del disco.
Lanegan dice che vuole scrivere un
disco di blues rock, laddove il blues rock significa un blues rock
degli anni novanta, che non ha più quelle dinamiche da vecchiacci tipo
Eric Clapton o da un vecchio dentro come Robert Cray: ci sono quindi le
influenze del blues già svecchiato di un Tom Waits e del roots rock di
gente tipo la Band o i suoi contemporanei Calexico, ma anche un feeling
moderno, un feeling grunge perché dopotutto Lanegan parla sempre della
stessa cosa, cioè di come un drogato alcolizzato del cazzo sia riuscito
finora a scamparla, tra una riabilitazione e un'altra ("Hospital").
I capolavori del disco sono probabilmente "Stay", la cui ciliegina
sulla torta di malinconia e fisarmonica è un bellissimo, semplice solo
sgrammaticato di chitarra elettrica, la sgretolata, graffiante "Waiting
on a Train" e "Last one in the world", che cita "Stairway to Heaven" e
il Clapton anni '70 (e allora lo vedete che non gli vogliamo male
nemmeno noi?), ma comunque c'è poco da buttare via nell'atmosfera di
questo bel disco, che ripercorre coordinate note con uno spirito
personale e originale.
- Red
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