venerdì 22 giugno 2018

Anathema: "Alternative 4" (1998)

Vent'anni fa oggi veniva pubblicato "Alternative 4", il quarto album degli inglesi Anathema.



Dopo avere definitivamente cambiato stile con il precedente "Eternity", gli Anathema continuano il loro percorso sulla strada di un metal gotico e progressivo con il quarto album "Alternative 4", nome ispirato al film "Alternative 3", un finto documentario complottista concepito come un gigantesco pesce d'aprile da Anglia Tv (e che tra le altre cose svelava un atterraggio marziano di un team congiunto russo-americano nel 1962 in vista dell'abbandono della Terra compromessa da inquinamento e disastri climatici).

La band di Liverpool, formata dai fratelli chitarristi Vincent e Daniel Cavanagh, ha perso i fondatori Jamie Cavanagh al basso e John Douglas alla batteria, rimpiazzati da Duncan Patterson e Shaun Steels rispettivamente; e ha abbandonato gli elementi black forniti dal growl di Darren White, che ha lasciato alla fine del 1995 mettendo il microfono in mano al chitarrista Vincent.

Daniel Cavanagh e Duncan Patterson sono i due principali autori del raffinato metal del gruppo, la cui primaria ispirazione parrebbero essere le atmosfere elettroambientali dei Pink Floyd dell'era classica ("Fragile Dreams", ma soprattutto "Lost control", che potrebbe essere uno scarto di "The Wall"). Non mancano però intersezioni con una vasta gamma di influenze, dai Depeche Mode ("Empty") alle ballate dei Metallica (la splendida "Feel") al post rock ("Re-Connect", l'unica composizione del disco scritta da Vincent Cavanagh).

Il tema principe della musica degli Anathema è un profondo dolore esistenziale, che rende i colori dell'album molto netti, pallidi grigi, virati seppia e blu notturni. La bravura del gruppo nel confezionare queste atmosfere è però indubbia, come si vede in "Regret" o nello struggente capolavoro "Inner Silence". Purtroppo però quello che vorrebbe essere il magnum opus del disco, "Alternative 4", gira su ritmi troppo sommessi e arrangiamenti troppo monotoni.

Sebbene l'ispirazione mostruosa del rivoluzionario "The Silent Enigma" (1995) sia stata rimpiazzata da uno stile molto più morbido e derivativo, "Alternative 4" è un buonissimo album che ci sentiamo di consigliare agli appassionati di metal melodico e rock progressivo.

- Prog Fox

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