Il 25 maggio di quarant'anni fa usciva "Ma cosa vuoi che sia una canzone", primo LP di Vasco Rossi.
Vasco
Rossi nasce a Zocca il 7 febbraio del 1952, sull'Appennino modenese.
Dopo una pessima esperienza alle scuole salesiane, conseguisce il
diploma di ragioneria a Bologna, poi si iscrive all'università, vivendo
con passione e sregolatezza l'atmosfera ribelle della città, senza però
appassionarsi alle lotte politiche, e abbandonando Bologna a otto esami
dalla laurea in Pedagogia.
È in questo contesto
che il giovane, appassionato di cantautori italiani, rock e punk
angloamericano, apre con l'amico Marco Gherardi la radio libera Punto
Radio nella natìa Zocca. Lega con gli ambienti modenesi e bolognesi
delle radio libere e spinto dall'amico Gaetano Curreri inizia a esibirsi
alle serate organizzate da Punto Radio.
Le prime canzoni di
Vasco a essere registrate sono "Jenny è pazza" e "Silvia". Vengono
pubblicate il 15 giugno del 1977 su singolo in sole 2500 copie; ma
quando a novembre dello stesso anno iniziano le incisioni del suo primo
album, "Ma cosa vuoi che sia una canzone", vengono modificate.
"Jenny è pazza" è il primo capolavoro di Vasco Rossi, un brano che
contiene in sé tutte le influenze del Blasco: il tema sociale e la
chitarra folk dei cantautori, il sintetizzatore moog come i vecchi
gruppi progressive, la chitarra elettrica sporchissima come i punk.
Altre canzoni del Vasco venticinquenne sono già meravigliose: "La
nostra relazione" è un altro pezzo degno dei cantautori amati, tra
Guccini e Vecchioni; "Ambarabaciccicoccò" mostra la vena sarcastica e
antipolitica di Rossi, impegnato a schernire bonariamente un padre di
famiglia comunista nella confusione degli anni di piombo e del
compromesso storico, che ci da uno dei quadri più interessanti e
satirici del tempo; "Ed il tempo crea eroi" è una brillante riflessione
con il primo contributo dell'amico di sempre Maurizio Solieri, qui alla
chitarra acustica.
Sebbene siano episodi minori, anche "...e
poi mi parli di una vita insieme" e "Silvia" ci mostrano già l'istintiva
affinità del Blasco per il gentil sesso che esploderà l'anno dopo con
"Albachiara".
Fra i collaboratori del disco vanno ricordati
almeno il produttore Alan Taylor, bassista giunto in Italia negli anni
sessanta e diventato un compositore dell'Italdisco; il batterista
Gilberto Rossi detto Attila, noto soprattutto per la sua lunga
frequentazione con Ivan Graziani; e tre musicisti della scena bolognese,
il già menzionato tastierista Gaetano Curreri, il chitarrista Ricky
Portera e il batterista Giovanni Pezzoli, che fonderanno gli Stadio nel
1981.
Disco fortemente giovanile e ancora lontano dalle
atmosfere standard del rocker di Zocca, resta comunque un LP
assolutamente da non trascurare, che potrebbe piacere anche ai più
violenti critici del Blasco nazionale, nonostante qualche pezzo
trascurabile. Il tono dell'album verrà leggermente corretto per il
successivo "Non siamo mica gli americani!", in cui comparirà il cavallo
di battaglia "Albachiara".
Ma questa è un'altra storia.
- Red
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