Nel maggio di cinquant'anni fa venne pubblicato l'omonimo disco d'esordio dei Quicksilver Messenger Service - Band, l'ultima delle grandi band psichedeliche della West Coast a esordire su long playing.
Va da sé che si tratta di un disco imperdibile per gli amanti dell'epoca.
I
Quicksilver Messenger Service (spesso semplicemente noti come
Quicksilver) furono l'ultima delle tre grandi band psichedeliche della
west coast a pubblicare un LP, arrivando oltre un anno dopo i Grateful
Dead e i Jefferson Airplane, nonostante il primo concerto della band
risalisse al dicembre del 1965 e nonostante i Quicksilver fossero ben presenti in cartellone ai vari concerti della Summer of Love.
Sebbene l'idea di formare il gruppo fosse apparentemente del
chitarrista John Cipollina e del cantautore Dino Valenti alias Chet
Powers (autore nel 1963 di un pluri-inciso successo dell'epoca
psichedelica, "Let's get together"), quest'ultimo finì in galera -
secondo la leggenda - il giorno dopo la decisione di fondare la band, e
ci rimase per la maggior parte dei due anni successivi.
Così,
fu Cipollina a farsi carico della selezione dei musicisti, che dopo un
certo numero di cambi d'organico si cristallizzarono sulla storica
formazione a quattro formata da Cipollina stesso, dal cantante-bassista
David Freiberg, dal cantante-chitarrista Gary Duncan e dal batterista
Greg Elmore. Tutti musicisti preparati e competenti, rappresentavano una
terza via alla psichedelia californiana rispetto a quella dei Grateful
Dead (caotici, rumoristici e avanguardistici protagonisti di jam
infinite) e dei Jefferson Airplane (molto più focalizzati sulla
psichedelia blues del chitarrista Kaukonen e sull'integrazione dei solo
in composizioni quadrate): i Quicksilver infatti amavano il formato
della jam, ma esse erano molto più strutturate e controllate rispetto a
quelle dei Dead.
Questo approccio misto emergeva bene sia live
che in studio, come dimostra il loro disco di debutto omonimo,
"Quicksilver Messenger Service", mirabile esempio di rock californiano e
una delle migliori opere della band, che consiste di soli sei brani,
due dei quali sono lunghe jam mentre gli altri quattro sono canzoni di
rock psichedelico assolutamente godibili.
Le canzoni sono
"Pride of Man", piacevole cover di un classico del cantautore Hamilton
Camp; la splendida "Light your windows", originale pezzo di Freiberg e
Duncan; un pezzo dell'amico Valenti, "Dino's Song", molto
byrdsiano/beatlesiano come scrittura sebbene annegato nello psych rock
delle chitarre; e infine la deliziosa "It's been too long", altro
originale scritto con la band dal brillante manager Ron Polte, in cui
spiccano le armonie vocali del gruppo e l'interazione ritmica
stratosferica dei due chitarristi.
Quanto alle jam, che sono
poste in chiusura di entrambi i lati del disco, "Gold and Silver" è una
riuscitissima rilettura, originale e psichedelica, di "Take five" del
Dave Brubeck Quartet (1959); mentre "The Fool", forse capolavoro
assoluto dell'album, conclude l'album con dodici minuti sublimi, in cui
Duncan e Cipollina si alternano ai solismi spaziando fra temi e
atmosfere che anticipano sorprendentemente certe sonorità del nascente
progressive rock britannico.
È abbastanza chiaro ormai che se
siete amanti della psichedelia americana e del rock californiano non
potete fare a meno di questo disco. E nessuno può dirsi davvero un
appassionato della musica della Summer of Love se non conosce qualcosa
delle opere dei Quicksilver Messenger Service.
- Prog Fox
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO: # -- A -- B -- C -- D -- E -- F -- G -- H -- I -- J -- K -- L -- M -- N -- ...
-
Nell'ottobre di quarant'anni fa viene pubblicato "Robinson - come salvarsi la vita", nono album del cantautore milanese ...
-
Il 23 gennaio del 1967 esce "Jacques Brel 67", il nono album del cantautore belga Jacques Brel. Brel entra nello studio Barclay di...
Nessun commento:
Posta un commento