martedì 3 aprile 2018

Simon & Garfunkel: "Bookends" (1968)

Il 1968 è per Paul Simon e Art Garfunkel l'anno della consacrazione definitiva: artisti di culto fin dal 1965 grazie al successo della versione elettrica di "The Sound of Silence", dopo tre LP in studio e diversi singoli di successo passano il 1967 quasi in silenzio, pubblicando giusto un paio di brani. Il duo, folgorato sulla via di Damasco da "Sergeant Pepper's" dei Beatles, decide di concentrarsi su un LP tematico, e non di realizzare una semplice raccolta di brani singoli.



(l'album completo si può trovare per esempio qui:https://www.deezer.com/it/album/1408435)

Nasce così "Bookends", sebbene l'unità tematica sia limitata al primo lato del disco e sia anche lì molto fragile (la vita quotidiana delle persone, dal bambino e la madre di "Save the life of my child" alla giovane coppia di "America" agli anziani di "Voices of old people", un collage di registrazioni in un centro anziani realizzate da Art Garfunkel; il tutto collegato come in una suite, con un tema di apertura ripreso in chiusura di lato).

Ciò che conta, però, è che questi 29 minuti scarsi di musica siano una delle opere più potenti e significative del duo, e di tutta la musica folk rock americana del decennio. A proiettare il duo allo status di superdivi è però una canzone del secondo lato, raccolta di singoli scritti per disparati motivi, ovvero "Mrs Robinson", scelta come brano principale della colonna sonora de "Il Laureato", film di Mike Nichols con Dustin Hoffman che divenne uno dei grandi successi del 1968 e una delle pellicole cinematografiche più note e apprezzate del secolo scorso.

Per venire alle canzoni, Paul Simon ne è il compositore, mentre ad arrangiamenti e produzione collaborano insieme Simon, Garfunkel e il produttore John Simon, che però lascia la casa discografica prima della fine del progetto. Il duo lavora libero, senza condizionamenti, e utilizza tutto il tempo a disposizione per un lavoro certosino su quella mezzora di musica.

Perfetti e precisi sono gli arrangiamenti, ognuna delle canzoni, pur chiaramente basata sul folk con la chitarra acustica, è condita da un tocco geniale e un motivo d'interesse. Veri e propri capolavori sono in particolare "Save the life of my child" (con sintetizzatore moog e cori femminili), "America" col suo crescendo epico, "Fakin' it" (con percussioni e organo), "Mrs Robinson" con le sue influenze da Everly Brothers, che comincia col ritornello invece della strofa e ne da una geniale variazione alla quarta comparsa, "At the zoo" con la sua gioiosa esuberanza; ma non sfigurano certo le sfumature jazz di "Overs" e "Punky's dilemma"; il pop tra Brill Buidling e Byrds psichedelici di "A hazy shade of winter"; o il solenne folk pseudo-rinascimentale di "Old friends".

Naturalmente, ovunque e su tutto, stanno le voci perfette dei due amici, allo stesso tempo incisiva melodia e sublime strumento di accompagnamento.

"Bookends" presenta una sola difficoltà, ovvero come si fa a decidere se il picco più elevato della carriera dei due sia questo o il successivo "Bridge over troubled water" del 1970. A parere di chi scrive, forse vince quest'ultimo, ma la competizione è davvero ardua. Nel dubbio, imparateli a memoria entrambi.

- Prog Fox

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