sabato 7 aprile 2018

Anthony Braxton: "3 compositions of new jazz" (1968)

Il sassofonista Anthony Braxton arriva con "3 compositions of new jazz" al debuto con uno dei più sensazionali album di free jazz degli anni sessanta.





Braxton nasce il 4 giugno del 1945 a Chicago. Studia musica e filosofia ed inizia a esibirsi in trio col violinista Leroy Jenkins e con il trombettista Leo Smith. Il suo debutto discografico avviene, presumibilmente, nel 1967, su "Levels and Degrees of Light" del pianista e clarinettista Muhal Richard Abrams, dove suona, fra gli altri, anche con Jenkins.

Nel 1968, in due sedute di registrazione il 27 marzo e il 7 aprile, incide le tre composizioni che verranno pubblicate sul suo debutto, "3 compositions of new jazz". I tre pezzi hanno come titolo degli strani diagrammi e codici numerici, bizzarria che caratterizzerà tutta la carriera del sassofonista.

Lo straordinario brano di apertura rimane uno degli esperimenti di improvvisazione free più radicali e riusciti, che mescola free jazz, avanguardia classica e third stream music: senza mai rifugiarsi nel rumorismo fine a se stesso, si caratterizza per numerose microsequenze in cui si colgono melodie in nuce, decorate dalla vasta gamma di strumenti e di timbriche utilizzate.

Mentre il secondo brano è un free jazz più standard, il conclusivo, efficace pezzo "The Bell", composizione del trombettista Leo Smith, chiude il disco in tono più dimesso, ornato da magnifici passaggi di archi di Leroy Jenkins, che influenzeranno potentemente non solo il jazz ma anche tanto rock (si pensi al violino prog di David Cross nei King Crimson).

Un disco di fondamentale importanza che spiriti coraggiosi non possono non provare ad affrontare.

- Prog Fox

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