sabato 31 dicembre 2016

Renato Zero, "Trapezio" (1976)



(qui per il disco completo: https://www.youtube.com/playlist?list=PLfYUcenVtXMaC1xYP1Ezv3Wi3Ep9OzV24)




Renato Zero giunge alla maturità con il suo terzo album, "Trapezio", suo primo vero successo, nonostante esso contenga tre brani tratti dai suoi precedenti due album.

Zero è chiaramente influenzato in modo preminente dal glam rock inglese dei primi settanta, e ovviamente da Bowie e Bolan su tutti. Ma essendo il 1976, egli sta anche guardando alla disco e al legame tra funk e glam teorizzato e messo in pratica proprio da Bolan (che non a caso nel 1976 e 1977 realizzerà i suoi ultimi due lavori, nuovamente apprezzati dalla critica e visti con simpatia anche dal nascente pubblico punk).

Zero incarna sessualità e decadenza, caratterizzate da una ambiguità voluttuosa ("Metro"). Ma, più interessante è allo stesso tempo la presenza di un umanesimo freak, vicino agli esclusi e ai reietti della società. In questo senso esemplare è "Hanno arrestato Paperino" (https://www.youtube.com/watch?v=ZbsmKTDkXxI), che utilizza il popolare papero per parlare della piaga dell'eroina con un affetto e una capacità metaforica rare (e anche con un tocco di umorismo, nel finale). Il brano è inoltre impreziosito da un notevole tracciato di sintetizzatore.

Il glam di Zero è quindi diverso anche concettualmente sia da quello di Bowie che da quello di Bolan: se il primo è semplicemente inarrivabile per la profondità espressa, e il secondo è proiettato su un disimpegno assoluto e radicale, Zero trova una 'terza via' di vago impegno che chiaramente viene influenzata dal coevo movimento cantautorile, e si pone come cantore melodrammatico della diversità. "Una sedia a ruote" racconta del dramma di un uomo che rimane paralizzato a seguito di un incidente e teme di rovinare la vita alla propria amata; "Un uomo da bruciare" (https://www.youtube.com/watch?v=oBLBsux-2nM) allerta un giovane che ha trovato lavoro e vuole sposarsi delle disgrazie della vita coniugale borghese.

Non mancano canzoni romantiche 'pure', come la tremenda "Inventi", uno dei momenti più deboli dell'album, e la famosissima "Motel", canzone d'amore che ha tratti in comune con il pop romantico americano di quell'epoca (si pensi a Eric Carmen o Barry Manilow).

I pezzi migliori sono comunque quelli più ritmati, come "Scegli adesso oppure mai" (https://www.youtube.com/watch?v=weGw9sO8NBw), con un finale davvero incontenibile, o la scatenata "Madame" (https://www.youtube.com/watch?v=-eSpE-uEd6M), vero inno alla gioia dell'essere freak, che preannuncia altre fanfare da venire quali "Mi vendo", il pezzo più famoso del successivo "Zerofobia", che proietterà il cantautore romano al successo definitivo.

- Prog Fox

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