Il 22 settembre di trent'anni fa, Alice Cooper faceva il suo ritorno discografico dopo tre anni di silenzio e numerosi insuccessi commerciali. "Constrictor" si inserisce perfettamente nel filone dell'hard rock anni '80 che, in fin dei conti, tanto aveva preso da Alice stesso. Il comeback però non è un comeback da pugile fuori tempo massimo, effettuato per ricordare a tutti di essere ancora al mondo, quanto un tentativo sincero di fare ancora musica che conti qualcosa nel panorama hard.
(qui l'album completo: http://www.deezer.com/album/118404)
Dopo tre anni di silenzio, Alice Cooper torna con un disco fortemente classico, in cui recupera in chiave hard rock anni ottanta il suo shock rock popolato di figure orrorifiche - non a caso "Teenage Frankenstein" e "He's back" compaiono nella colonna sonora di "Venerdì 13 VI". Un album gradevole con canzoni concepite per i fan e un suono rinfrescato dalla chitarra di Kane Roberts sono un buon modo di farsi conoscere alle nuove generazioni dell'heavy metal; e per quanto Alice non proponga nulla di innovativo, il messaggio di libertà e difesa della propria individualità contro un mondo conformista rimane efficace e sincero.
Il capolavoro dell'album è certamente la poderosa "Teenage Frankenstein", che ci ricorda - come se ce ne fosse bisogno - che siamo in pieni anni Ottanta, con un'ottima introduzione di Roberts alla sei corde e un ritornello geniale ("I'm a Teenage Frankenstein, the local freak with the twisted mind") che non poteva non sfondare nei cuori di tutti i metalhead adolescenti afflitti da solitudine puberale (dopotutto, da sempre un target di tanta musica metal, laddove grunge e punk si rivolgevano molto più a vere e proprie comunità alternative che non al ribelle isolato). Certamente il brano, come tutto il disco, certificano il rinvigorimento dell'artista dovuto anche alla recente collaborazione con i Twisted Sister ("Be Chrool to Your Scuel", 1985).
"Give it up" è un simpatico boogie rock senza pretese e presto dimenticato; "Life and death of the party" la coinvolgente descrizione di una aggressiva femme fatale (che gioca il ruolo di schizzo preparatorio per il successo di "Poison", 1989); "Thrill my gorilla" puro fun rock in salsa eighties. "Simple Disobedience" appare come un riempitivo che non lascia particolari memorie all'ascoltatore, a parte forse i cori cavernosi un po' ridicoli, e un bell'assolo di Roberts. "The world needs guts" è un veloce hard rock caratterizzato da una scrittura interessante con numerosi cambi di melodia e tempo; "Trick Bag" l'immancabile pezzo pornaccioso, segnato da un inoffensivo erotismo che non si sa bene se sia da cartoon o da high school comedy. "Crawlin'" è invece un riuscito tentativo sul filo tra la power ballad e il rock mid-tempo, con il bassista Kip Winger a prestare la sua eccellente seconda voce.
"The Great American Success Story" è l'altro capolavoro del disco, caratterizzato da un ritornello davvero irresistibile, che mostra ancora una volta l'importanza nell'album della presenza di Kip Winger. Il testo sfiora temi inusuali non solo per l'atmosfera generale dell'album, e certamente risente della lunga riflessione fatta da Alice nel suo autoesilio artistico: parla infatti di un ragazzo di strada uscito da scuola troppo presto, che dopo essere riuscito a mettersi in piedi da solo torna a scuola per completare la sua educazione (e naturalmente non mancano le usuali pose macho ("Spent some time in appreciation of finer arts and the human body mysteries, scoring high in procreation,
got an 'A' in the study of female anatomy", anche se moderate dall'usuale romantimachismo da ballad glam metal: "He thinks about his teacher in his literary class - he's staring at her legs but he's dreaming 'bout her face").
L'album si chiude con "He's back" - scritta per l'ennesimo capitolo della saga di Venerdì 13, il brano traccia un parallelo evidente fra il ritorno di Alice alla musica e quello del malvagio killer del lago Jason Voorhees. Il brano è un synth rock che mescola pop elettronico (tastiere in evidenza e rullante sintetizzato) con l'hard rock della chitarra di Roberts, e lo fa con risultati eccellenti, grazie al senso melodico di Alice e alla splendida interpretazione vocale di Alice e Kip Winger.
Alice is back, and he's out of control - e ha tutta l'intenzione di rimanere, come dimostrerà presto con i suoi due album successivi.
- Prog Fox
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