giovedì 31 marzo 2016

Lucio Dalla: "Automobili" (1976)



Con "Automobili" (qui per ascoltare l'album completo: https://www.youtube.com/playlist?list=PL2C7C6CE323DE702E) giunge al termine la straordinaria collaborazione fra Lucio Dalla e il poeta bolognese Roberto Roversi. 


I due hanno appena realizzato lo spettacolo musicale "Enzo Re", e si apprestano a inciderlo in studio, quando la casa discografica oppone un netto diniego a pubblicare alcuni dei brani previsti. Dalla accetta la censura e decide di incidere i pezzi non cassati. Roversi si infuria col compagno di viaggio, nega la firma ai brani (che saranno attribuiti allo pseudonimo Norisso) e rompe qualunque rapporto per molti e molti anni.

Nonostante la mutilazione, "Automobili", concepito da Dalla come un concept tematico, è il punto più alto della produzione del duo e probabilmente anche il punto più alto della produzione del cantautore bolognese.

Dal punto di vista musicale, se rimangono i fidi Luciano Ciccaglioni (chitarre) e Ruggero Cini (tastiere ed arrangiamenti di archi), subentrano a basso e batteria Marco Nanni e Giovanni Pezzoli, futuri fondatori degli Stadio.

Cinque dei sei brani del disco sono veri e propri capolavori della canzone d'autore italiana. "Intervista con l'avvocato" (https://www.youtube.com/watch?v=mUV5xhBk0A8), dedicata ovviamente a Giovanni Agnelli, è una devastante satira sul servilismo dei giornalismi, ed il vertice assoluto dello scat dissacrante di Dalla (elaborando ancora meglio una idea già presente in "La borsa valori" dell'LP precedente). Segue "Mille miglia" (https://www.youtube.com/watch?v=3IMXmrhhPso), 8 minuti e 40 di epos nostalgico che narra le vicende eroiche dei corridori delle gare di inizio secolo. Il pattern di batteria e piano elettrico conducono le strofe simulando la velocità delle automobili; il bridge, che caracolla dolente e doloroso, rievoca la stanchezza e la sofferenza degli uomini al volante, tratteggia le vite rurali e cittadine degli italiani di quasi cento anni fa che assistono al passaggio delle auto. La seconda parte del brano rallenta, passa a uno swing pop moderato e la corsa giunge infine a conclusione ("primo è Biondetti, sporco come un cane, per le strade padane sfrecciando a viso aperto").

La narrazione si sposta dal generico quadro dei grandi corridori e si focalizza su uno di loro: Tazio "Nuvolari" (https://www.youtube.com/watch?v=UiYchB5o70g), il più grande di tutti. La canzone, colorata dalla deliziosa coralità retro delle Babayaga, con batteria, piano elettrico e sintetizzatore adoperati in funzione quasi rumoristica, ottiene un successo strepitoso. Il brano è vero e proprio futurismo in musica; come sarebbe stato il synth-pop se fosse stato concepito da una orchestrina italiana degli anni '30.

Il lato B del disco si apre con "L'ingorgo" (https://www.youtube.com/watch?v=TpqdPCctTWw), forse ispirato al film "Weekend" di Jean-Luc Godard (1967). Le figure assurde descritte da Roversi nel testo, e la musica galoppante, saranno di grande ispirazione per il primo disco completamente scritto da Dalla, il successivo "Com'è profondo il mare" (in particolare si vedano "Corso Buenos Aires" e "Treno a vela").

"Il motore del 2000" e "Due ragazzi" sono i brani conclusivi, quelli che più assomigliano a delle ballate. Il primo è uno dei massimi capolavori del sincretismo futurista-comunista di Dalla e Roversi, e mostra come la chiave di ispirazione del lavoro dei due sia la figura dell'operaio, come nell'iconografia sovietica degli anni trenta. Brano ambientalista e drammatico, trova comunque un momento di elevazione e speranza nel suo finale lirico ("noi sappiamo tutto del motore [...] ma non riusciamo a disegnare il cuore di quel giovane uomo del futuro: non sappiamo niente del ragazzo fermo sull'uscio ad aspettare; dentro a quel vento del duemila non lo sappiamo ancora immaginare").

"Due ragazzi" chiude in tono leggermente più lieve il tutto, canzone d'amore su due ragazzi che trovano la passione fisica e sentimentale in un cimitero d'auto, immagine forse un po' abusata ma certamente efficace.

Inciso questo vertice sommo della propria poetica, Dalla chiude con Roversi la stagione più politica della sua carriera, e, conservando l'impianto musicale qui perfezionato, si dirige verso un filone lirico surrealista e iconoclasta che gli permetterà di incidere con continuità - ma anche vivendo di rendita - dischi eccellenti almeno fino al 1981.

- Prog Fox

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...