Quarant'anni fa oggi usciva "Merci", ottavo album in studio dei Magma, prog rocker francesi di scuola zeuhl, splendido canto del cigno prima del lungo scioglimento durato fino al 1996.
(disco completo qui: https://tinyurl.com/yxczbhry)
Togli Wagner dai Magna, e ottieni "Merci". Al netto delle sottigliezze, questa potrebbe forse sembrare la descrizione più stringata di quello che succede a fine carriera al gruppo francese, caposcuola del cosiddetto zeuhl, ovvero una forma di rock progressivo caratterizzato da una certa ostilità all'ascoltatore, ritmiche incalzanti e spesso ossessive, un ampio uso di fiati e cori e influenze che derivano tanto dal jazz delle big band quanto dall'espressionismo di John Coltrane e dall'influenza di autori di musica classica come il già citato Richard Wagner.
Nato nel 1969 per opera del batterista e cantante Christian Vander, il gruppo diviene rapidamente il capofila di un intero movimento, in gran parte basato in Francia e influente anche su un altro sottogenere progressive, il cosiddetto RIO (rock in opposition). Peculiarità tra le peculiarità è l'utilizzo di un linguaggio inventato da Vander, il kobaïano, in molte delle composizioni del gruppo, soprattutto quelle che raccontano la storia del pianeta Kobaïa, divisa fra numerosi album e numerose tracce, alcune disponibili solo da esecuzioni dal vivo.
Quando siamo nel 1985 il gruppo è al termine delle sue attività, e il titolo stesso dell'album, "Merci", è un ringraziamento ai propri ammiratori. Ringraziamento che si esprime nella forma di un disco bellissimo, assai lirico, una toccante elegia infusa di vitalità prorompente e appassionata nonostante il senso di conclusione di una avventura. Mancano i toni oppositivi e le ritmiche tonitruanti, ma non era né il momento né l'opportunità di esplorarle qui sopra. Il viaggio spaziale sta finendo, e non è un caso che "Merci" si concluda con una canzone (bellissima e commovente) intitolata "the Night We Died".
Canzone centrale del disco è "Otis", strepitosa dedica al cantante soul Otis Redding che era già portata in concerto da diversi anni, ma che viene trasposta su album con chiarezza cristallina e perfezione di resa, cosa non facile visto il forte coinvolgimento mostrato dalla band nelle sue esecuzioni dal vivo.
"Merci" è un degnissimo finale di carriera per i Magma, che va interpretato e compreso nel suo essere la fine di un percorso durato 16 anni. Il gruppo ritornerà una dozzina di anni più tardi, come tanti gruppi progressive richiamati sul palco dall'amore dei fan. "Merci" resta comunque, nel suo ruolo di canto del cigno dell'età adulta del complesso, una testimonianza impagabile.
- Prog Fox
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