giovedì 7 dicembre 2023

Emerson Lake & Palmer: "Brain Salad Surgery" (1973)

Usciva oggi, cinquant'anni fa, "Brain Salad Surgery", quarto album in studio del trio progressive britannico Emerson, Lake & Palmer. Numero 2 nel Regno Unito nonostante "Karn Evil 9" duri 29 minuti, forse grazie al singolo "Still... You turn me on", che ancora passa in radio a distanza di decenni. Copertina geniale dell'artista svizzero H.R. Giger. L'album è considerato uno dei più evidenti esempi dell'involuzione e degli eccessi del progressive rock (curiosamente, assieme a un altro disco uscito lo stesso giorno, "Tales from Topographic Oceans" degli Yes), sebbene per molti fan del gruppo si tratti di una delle loro opere migliori, e forse del loro ultimo capolavoro.



(disco completo qui: https://tinyurl.com/4zbzsuer)

Dopo il tour mondiale del loro album "Trilogy" (1972), il pianista-tastierista Keith Emerson, bassista-chitarrista-cantante Greg Lake e il batterista Carl Palmer concordano su due punti: la loro casa discografica, la Atlantic, non è abbastanza attenta alle loro esigenze, e in "Trilogy" ci sono state troppe sovraincisioni, per cui lavorandoci in studio non si erano resi conto delle difficoltà nel riproporre, appena in tre elementi, i complessi arrangiamenti dei brani.

Per risolvere entrambi i problemi, il trio compra un cinema abbandonato a Fulham (Londra), lo converte in uno studio con sala prove e ufficio, e vi crea la propria etichetta discografica, la Manticore Records, sussidiaria della Atlantic, per poter controllare tutto il processo creativo dalla scrittura alla distribuzione. Avere uno studio a disposizione dove comporre, provare e incidere significava poter verificare in ogni momento del lavoro se fosse possibile riprodurre i brani dal vivo.

È in questo ambiente che nasce "Brain Salad Surgery", l'opera più ambiziosa del terzetto, e uno dei dischi più controversi del progressive rock britannico.

Il disco è diviso in due parti: la prima, della lunghezza di circa un quarto d'ora, è costituita da tre canzoni e dalla rivisitazione in chiave di prog rock sperimentale di una composizione per pianoforte e orchestra dell'autore argentino Alberto Ginastera. La seconda parte del disco, che comprende nove minuti della prima facciata e l'intera seconda facciata, per una mezz'ora circa di durata, è occupata interamente da una sola suite, "Karn Evil 9", che sarebbe dovuta essere il magnum opus della loro carriera, sublimando la modalità del brano lungo una facciata già provata in "Tarkus" ed esplorata ormai da molti gruppi del rock progressivo.

Il disco si apre in modo eccellente con "Jerusalem", una versione rock di un inno musicato da Hubert Parry e basato su una poesia di William Blake: originale maestoso, meraviglioso, e la resa del gruppo, tra l'organo di Emerson, le percussioni di Palmer e la voce superba di Lake, mette immediatamente in buona disposizione d'animo l'ascoltatore; "Toccata", resa synth rock di un brano del compositore argentino Alberto Ginastera, è indubbiamente uno dei pezzi più sperimentali del gruppo e probabilmente anche uno dei più odiati - davvero, davvero di difficile ascolto e assimilazione (sebbene paia che Ginastera stesso abbia apprezzato la lettura fatta da EL&P del suo brano), soprattutto nella lunga fase centrale percussiva realizzata da Palmer.

Segue "Still... You turn me on", una tipica ballata di Lake, che si esibisce anche in un memorabile inciso di chitarra elettrica con lo wah-wah. Il pezzo è rimasto uno dei più celebri del trio, ancora oggi si può ascoltare sulle radio che trasmettono rock classico anche in Italia. "Benny the Bouncer", invece, riprende lo stile di "The Sheriff" e "Jeremy Bender" sui due album in studio precedenti, ovvero quello di una canzone ironica dalle influenze country & western e boogie rock, un divertissment che lascia un po' il tempo che trova, specialmente considerato che troveremo momenti in stile simile, ma molto più riusciti, nel prosieguo dell'album stesso.

"Karn Evil 9", divisa in tre movimenti chiamati "Impressions", inizia seguendo coordinate note e ormai standard nel rock progressivo, con una incisiva parte vocale di Lake e interessanti evoluzioni di Emerson e Palmer alle tastiere, ottimo preludio alla fase della canzone più riuscita e famosa, "Welcome back my friends to the show that never ends", riuscito tributo ai propri fan che rappresenta, con "Jerusalem" e "Still... You turn me on" uno dei vertici assoluti del disco.

La "2nd Impression" di Karn Evil 9 vede lunghe divagazioni di Keith Emerson al pianoforte, supportate da una sezione ritmica tempestosa ed emozionante, intervallate da una fase centrale al sintetizzatore meno fantasiosa. In generale, una maggiore concisione non avrebbe guastato, ma sicuramente non siamo su terreni musicali da disprezzare. Per quanto riguarda la "3rd Impression", nonostante una emozionante prova vocale di Greg Lake (che interpreta l'uomo in lotta con la macchina, recitata da Emerson tramite il proprio sintetizzatore), i temi musicali ormai risentono di una certa corrività sia rispetto al disco stesso che agli album precedenti del gruppo (in particolare quelli più concettuali, ovvero "Pictures at an Exhibition" e "Tarkus").

Mastodontico e gargantuesco, "Brain Salad Surgery" non replica il successo artistico dei dischi precedenti del terzetto, ma non ci va troppo lontano. Un po' meno hybris e un po' più di sobrietà avrebbero potuto trasformare "Karn Evil 9" in un trionfo del rock progressivo, invece le pretese del loro magnum opus impedisce di parlare di capolavoro.

Dopo il tour del 1974, grande successo di pubblico, Emerson, Lake e Palmer rimarranno inattivi a lungo, prigionieri dei loro ego e dei problemi tra loro (molto simili a quelli che piagheranno un altro terzetto di musicisti eccezionali, ovvero i Police, circa un decennio dopo). Tre anni perduti, e quando usciranno con un progetto ancora più ambizioso di questo, il triplo LP "The Works", il mondo starà ascoltando il punk e la new wave.

- Prog Fox

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...