mercoledì 6 dicembre 2023

Cochi & Renato: "Il poeta e il contadino" (1973)

Cinquant'anni fa oggi veniva pubblicato "Il poeta e il contadino", primo album in studio del duo comico formato da Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto. Piccolo capolavoro di comicità surreale, scritto e arrangiato in larga parte con il contributo geniale di Enzo Jannacci.



(disco completo qui: https://tinyurl.com/4rej2rc3)

I milanesi Renato Pozzetto (14 luglio 1940) e Aurelio "Cochi" Ponzoni (11 marzo 1941) si conoscono a Gemanio, sul Lago Maggiore, dove le loro famiglie sono vicine di casa estiva. Dopo il diploma, pur avendo lavori regolari, passano il tempo libero facendo cabaret nell'osteria Cab 64, prima di essere scoperti da Enzo Jannacci, che li lancia al Derby, centro focale del cabaret italiano, assieme ad altri suoi protetti come Felice Andreasi e Lino Toffolo.

Nel 1972, anni di gavetta nel cabaret e in televisione si trasformano per i due comici in una trasmissione propria sul Secondo programma (nome di Raidue all'epoca), "Il buono e il cattivo". Segue nel 1973 "Il poeta e il contadino", che vede Cochi nel ruolo dell'intellettuale vezzoso e Renato in quello del popolano pacioccone. "Il poeta e il contadino" ottiene buon successo, al punto che la sigla della trasmissione, "Canzone intelligente", viene utilizzata come singolo di lancio per un album che raccoglie le canzoni proposte in televisione.

Alcune di queste canzoni hanno ormai una storia pluriennale, pubblicate in diverse versioni in studio come singoli ("A me mi piace il mare", 1966; "Gli indiani" e "la Gallina", 1967) o nel loro primo album dal vivo del 1969. Tutte le canzoni sono presentate incise appositamente in studio di registrazione, e chiaramente non combaciano con le esecuzioni televisive.

I brani sono quasi tutti scritti con Enzo Jannacci e arrangiati da Jannacci stesso, che compare anche alle voci in alcuni brani, a partire dal pezzo di apertura, la sopracitata "Canzone intelligente", uno dei momenti migliori del duo, superba parodia del mondo discografico, caratterizzato dall'usuale surrealismo tipico di tutti e tre gli autori ('la casa discografica veste il cantante come un deficiente, lo lancia sul mercato... sottostante'), su una musica articolata e brillante dal tipico sapore jannacciano.

La poetica "Siamo ancora in tempo" è un agrodolce manifesto della loro comicità, che nasconde tra surrealismo e qualche gigioneria un autentico ed appassionato spirito popolare; "La cosa", l'unico brano non firmato da uno dei tre autori, ma scritto da Giorgio Calabrese e Cristiano Carrè, è una intelligente sequenza di innuendo che sottolineano una concezione del sesso tanto alta quanto priva di pregiudizi o moralismi.

Altri pezzi del disco sono diventati classici della canzone e/o della comicità in Italia: "la Gallina"; "El porompompero"; e "Come porti i capelli bella bionda", che dissacra completamente una canzone popolare settentrionale, con un Cochi ossessivo in maniera quasi angosciante a chiudere un piccolo classico della nostra canzone comica e satirica.

- Prog Fox

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