lunedì 9 ottobre 2023

Elio e le Storie Tese: "Esco dal mio corpo e ho molta paura" (1993)

Tra il 3 e il 9 ottobre di trent'anni fa veniva inciso "Esco dal mio corpo e ho molta paura", album di inediti di Elio e le Storie Tese che raccoglieva una serie di canzoni che non erano comparse sui loro primi due album né sul mini-LP del Natale precedente. Gran parte delle canzoni provenivano dal repertorio degli anni '80. Un'altra gemma del catalogo degli Elii.



(disco completo: https://tinyurl.com/44nf2yhx)

Reduci dal doppio capolavoro "Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu" (1989)/"Italyan, Rum Casusu Çikti"(1992), con i quali diventano famosi presso tutti gli adolescenti d'Italia, Elio e le Storie Tese vengono subissati di richieste, da parte dei loro vecchi fan degli anni Ottanta, di realizzare una compilescion con tutti i vecchi pezzi degli anni Ottanta, appunto, che non erano stati incisi nei loro due primi lavori su long playing (né sull'EP natalizio pubblicato fra essi).

Detto fatto, gli Elii decidono di realizzare il sogno degli appassionati incidendo un LP, basato su una serie di registrazioni dal vivo risistemate e adattate in studio, che comprende principalmente pezzi inediti della fase iniziale del gruppo (anche se non tutti - un pezzo come "Amico Uligano" era la sigla di Mai dire Gol 1992, per esempio). Non che "Esco dal mio corpo e ho molta paura" esaurisca tutto il repertorio di inediti del complessino (mancano "gli occhiali dell'amore", "Settore giovanile targato Travagliato", e mille altre, alcune delle quali emergeranno negli anni successivi).

Entrano così nella storia ufficiale del gruppo pezzi fenomenali come "Unanimi", "Catalogna" (lungo dibattito sulle virtù e le mancanze dell'omonima forma di cicoria), "Abbecedario" (primo brano pubblicato su una compilation di artisti vari nel 1985; 'è duro andare di città in città a vender laminati senza la macchina, e il contachilometri che ho nella tibia mi è testimone') "Zelig: la cunesiùn del pulpacc" (inno ufficioso del noto locale milanese), "Cavo", "la ditta", la citazione bachiana di "You", duetto tra il cantante Elio e il tastierista Rocco Tanica.

Non mancano ospiti come Riz Samaritano, uno degli inventori della canzone demenziale in Italia, con la sua "Cadavere Spaziale", Antonio Cripezzi dei Camaleonti nella surreale "(Gomito a gomito con l') Aborto", Alex Baroni ai cori, Demo Morselli e Daniele Comoglio ai fiati a supportare il sax di Feiez.

Menzione a parte per "la Saga di Addolorato", dieci minuti di fatto di una sorta di barzelletta in musica che tradisce l'enciclopedico citazionismo del gruppo, e la già citata "Amico Uligano", il pezzo più recente del lotto, prima delle tante sigle scritte da Elio per la Gialappa's Band, in questo caso per la trasmissione "Mai dire Gol".

"Sono Felice", dove Felice è Felice Gimondi, rilettura ciclistica dell'omonimo pezzo scritto da Ron per Milva, è una delle tante rivisitazioni sanremesi che il gruppo relizzava in quel periodo della propria storia, molte delle quali rimaste inedite in parte o del tutto perché gli autori originali non rilasciavano le autorizzazioni necessarie; la lunga e articolata "Né carne né pesce" è l'ennesimo capolavoro ritmico del batterista Christian Meyer.

"Esco dal mio corpo e ho molta paura" completa in un certo senso la trilogia dell'età dell'oro di Elio e le Storie Tese, una trilogia che raccoglie di fatto il meglio di un decennio di evoluzione musicale e di idee geniali, il cui distillato migliore è filtrato in questi tre dischi. Il gruppo, in particolare, non si proporrà mai più al livello dei primi album, in parte per l'ovvio peso della maturità e del successo, in parte per la perdita insostituibile di Paolo 'Feiez' Panigada, scomparso nel 1998 - e questo nonostante una lunga serie di dischi mai banali e che a volte lambiranno almeno in qualche brano il livello degli esordi.

"Esco dal mio corpo e ho molta paura", con la sua produzione spartana e il suono in gran parte dal vivo, rappresenta un ultimo grande afflato di spontaneità, concluso dall'apparizione di una ennesima, fondante creatura mitologica nella storia del complesso: la nasty sciura della title track, impegnata a maledire telefonicamente Rocco Tanica, messaggi audio realmente estratti dalla sua segreteria telefonica.

- Prog Fox



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