Caravan: "For girls who grow plump in the night" (1973)

Il 5 ottobre di cinquant'anni fa vedeva la luce "For girls who grow plump in the night", quinto album dei britannici Caravan, fra i principali esponenti della cosiddetta, informale scuola di Canterbury del progressive inglese. Perso il bassista Richard Sinclari, egregiamente sostituito da un altro cantante-strumentista come John G. Perry, il gruppo ritrova il cugino David Sinclair e aggiunge un quinto uomo, il violinista Geoffrey Richardson, all'impasto sonoro. Probabilmente l'ultimo disco fondamentale della formazione, che sarà piagata da continui cambi di organico negli anni successivi.

(disco completo: https://tinyurl.com/mm9taawr)

Formazione fondamentale della scuola di Canterbury, oltre che la prima assieme ai cugini Soft Machine, entrambi originati dalla divisione della formazione primigenia dei Wilde Flowers, che non avevano mai avuto un contatto discografico, i Caravan, dopo tre album realizzati dalla formazione originale (e più quotata), ovvero il cantante-chitarrista Pye Hastings, il batterista Richard Coughlan e i cugini Sinclair (Richard a basso e voce, David alle tastiere), iniziano ad essere piagati da un cambio di formazione dopo l'altro.

Perso David Sinclari dopo il capolavoro "In the land of grey and pink" e Richard Sinclair dopo l'altrettanto buono "Waterloo Lily", il gruppo sarà da questo momento identificato in particolare dai due membri fondatori superstiti, e perennemente fedeli al progetto nei decenni, ovvero Hastings e Coughlan. È Hastings in particolare che prende su di sé il carico principale della carriera del gruppo, come cantante e compositore. Nel 1973, dopo un'altra formazione interlocutoria che non lascia prove discografiche dietro di sé, i Caravan ritrovano il tastierista Richard, ritornato accompagnato da due nuove leve, il bassista/cantante John G. Perry e il violinista e violista Geoffrey Richardson.

È con questa squadra che i Caravan si presentano nell'ottobre del 1973 con il loro quinto album, "For girls who grow plump in the night", che prosegue, sia nel titolo sia nella copertina, che raffigura una giovane donna incinta, i giochi di parole in stile humour britannico e monty-pythonesco, non di rado accompagnato da innuendo sessuali.

Davanti al terzo cambio di formazione in due anni ci si potrebbe aspettare un lavoro di qualità mediocre o comunque di transizione, ma in realtà il lavoro si conferma di alto livello ed è per molti l'ultimo disco fondamentale nella discografia del gruppo originario di Canterbury. Come nei dischi precedenti numerosi sono gli ospiti, dal flauto traverso del fratello di Pye, Jimmy Hastings, quinto membro non ufficiale del gruppo presente in parecchie canzoni di quasi tutti gli album, al percussionista Frank Ricotti, presente in buona parte dei brani.

Una delle fortune dell'album è rappresentata dall'ottima scelta dei nuovi comprimari, dato che Perry non solo è un bassista dal tocco personale, per quanto diversissimo da Richard Sinclair, ma è anche un cantante dalla voce calda e dal timbro scuro e sinuoso, che duetta con Hastings in molti dei pezzi dell'album con esiti eccellenti; e Richardson con i suoi archi è presenza discreta ma costante nel fornire una decisa novità al suono della formazione.

Numerose sono le prove di qualità del disco (la suite di apertura "Memory Lain, Hugh"/"Headloss", la duplice "Be all right"/"Chance of a lifetime" che alterna le voci di Perry e Hastings, il commovente, emozionante saliscendi emotivo di "Surprise, Surprise" con le splendide armonie dei cantanti) anche se la produzione appare forse un poco più leccata del necessario, rispetto ai suoni più duri e naturali dei due dischi precedenti.

I due brani più significativi del disco sono però "The dog, the dog he's at it again", una delle più belle canzoni di tutta la carriera dei Caravan e della scuola di Canterbury, e la suite "A hunting we shall go", per gruppo rock e orchestra, preludio al successivo album dal vivo con orchestra inciso poche settimane dopo l'uscita di questo disco.

"The dog, the dog he's at it again" ospita un duetto vocale fra Hastings e Perry che mostra il meglio delle loro voci e della loro novella capacità di armonizzare in modo da mozzare il fiato - ascoltare per credere. Fra i musicisti, è Richardson a colorare di viola le strofe, mentre sono Coughlan e Sinclair a dominare la sezione strumentale centrale. Il finale corale, in cui si moltiplicano le armonie dei due cantanti, è epos e leggerezza insieme, celebrazione della vita e del sesso, sulla quale salgonoin crescendo tutti i musicisti. Da pelle d'oca.

La suite strumentale conclusiva, di dieci minuti di durata, vede Perry affiancare Hastings come co-autore, e include un frammento di "Backwards" di Mike Ratledge dei Soft Machine. Superbi gli arrangiamenti degli archi, incredibile il tema iniziale condotto dal mostruoso incedere di batteria di Coughlan, che inventa un assurdo 19/8 sul quale si inerpicano gli strumenti.

"For girls who grow plump in the night" è l'ennesimo grande disco di una delle più importanti formazioni del prog 'alternativo' inglese, divenuto informalmente noto come scuola di Canterbury. Va probabilmente accompagnato in un ascolto doppio con il live "Caravan & the New Symphonia", inciso pochi giorni dopo la pubblicazione dell'album, che vede strepitose versioni dal vivo delle canzoni e soprattutto due nuovi brani assimilabili in spirito e suono proprio a questo album.

- Prog Fox



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