giovedì 31 agosto 2023

Pooh: "Parsifal" (1973)

Il 31 agosto di cinquant'anni fa viene stampato "Parsifal", disco dei Pooh. Influenzato dalla popolarità in Italia del progressive rock, è uno degli album che mette maggiormente in mostra le capacità strumentali del quartetto, qui per la prima volta nella formazione classica (Roby Facchinetti alle tastiere, Dodi Battaglia alle chitarre, Red Canzian al basso e Stefano d'Orazio alla batteria). Valerio Negrini continua a collaborare come co-autore. Il più famoso brano del disco è certamente la maestosa title-track, illuminata in particolare dalla chitarra di Dodi.



(disco completo: https://tinyurl.com/mr2nn9he)

Introdotto dalle note degli archi, "Parsifal", sesto album dei Pooh, è da molti considerato il migliore della loro produzione. Sicuramente esso ha un ruolo importante nell'immaginario dei fan, sia perché è il primo col quartetto storico (Riccardo Fogli ha infatti lasciato per la carriera solista, e viene sostituito da Red Canzian, ultimo tassello che mancava per costituire la formazione classica), sia perché, solo per la presenza della suite finale che da il titolo al disco, è il candidato scelto per legittimare le credenziali di musicisti seri del gruppo.

In generale, il modo in cui si sono trattati i Pooh nell'immaginario musicale italiano è piuttosto ingiusto, più o meno come si è fatto per tutti i musicisti, gli interpreti e i solisti che non erano chiaramente impegnati con la controcultura oppure sperimentatori musicali di primo livello. Vero che la maggior parte dei temi del gruppo sono le canzoni d'amore, e che talvolta i testi di Valerio Negrini e Stefano d'Orazio (ovvero primo e secondo batterista del gruppo) virano verso l'imbarazzante (tra cui una bizzarra predilezione per i menagés a trois), ma nonostante l'usuale calo creativo di tutti i gruppi storici negli anni ottanta, i Pooh restano musicisti preparati che sanno come scrivere e suonare canzoni anche molto interessanti per gran parte della loro carriera; per questo, possiamo evitare di amminchiarci con l'idea che i Pooh era prog debbano necessariamente essere meglio di quelli di altre epoche, e dare un giudizio quantomeno sereno dell'album nel contesto della loro produzione.

"Parsifal", a ogni modo, poteva nascere solo nel 1973, ultimo anno in cui il progressive ha ancora significativi riscontri commerciali. Il produttore dei Pooh, Giancarlo Lucariello, molto sensibile alle necessità commerciali, solitamente molto ostile sia alla presenza di lunghi assoli, di brani strumentali e di canzoni non a tema amoroso, consente al gruppo di infrangere tutti e tre i suoi tabù contemporaneamente, cosa che non farà più nei dischi successivi, cosa che porterà alla definitiva rottura con il quartetto. In questo momento storico, però, Lucariello lascia ai Pooh campo libero, e loro lo usano incidendo numerose canzoni dai temi più disparati.

Ci vuole poco a individuare il momento migliore nel pezzo finale, "Parsifal", dieci minuti di capolavoro che si confronta direttamente con le maggiori espressioni del prog romantico italiano. Composta da Facchinetti su testi di Negrini, viene cantata e illuminata dal lavoro di chitarra di Dodi Battaglia, degno dei guitar heroes nazionali e transnazionali. Il brano è posto specularmente a un altro brano di contenuto - per così dire - non romantico, ovvero quello di apertura, "L'anno, il posto, l'ora", che ha come tema un incidente aereo nell'Artico raccontato dal punto di vista del pilota, e che ricorda tematicamente "Space Oddity" di Bowie, "Rocket Man" di Elton, e "Help Me" dei Dik Dik, però con un più modesto orizzonte limitato al Pianeta Terra. Anche questo è un brano che colpisce fortemente per la sua capacità di incastrare vari temi musicali e mantenere un alto livello di tensione nelle liriche.

Tutto il disco comunque si caratterizza per un suono chiaro e molto leggero in senso positivo, con un buon impasto degli strumenti e una sensazione generale di levità e ariosità in tutti i brani, che musicalmente non sono mai pacchiani, zuccherosi o patetici (cosa che non si può dire di tutti i testi, vedi "La locanda"). Non è certo prog, se non a tratti o nei due brani sopracitati, ma è comunque rock leggero di livello assai elevato.

I litigi con Lucariello esploderanno sul successivo "Un po' del nostro tempo migliore", altro disco caratterizzato da una forte impronta prog (questa volta fuori tempo massimo) e poi su "Forse ancora poesia", ultimo della loro collaborazione. Non a caso si tratta dei tre dischi meno venduti del gruppo. "Parsifal", però, si conferma chiaramente una delle migliori opere del quartetto - al di là del malcelato e del tutto inappropriato senso di inferiorità di tanti fan del gruppo, e forse anche della loro capacità di apprezzarlo pienamente - è davvero un bellissimo disco di musica leggera italiana, che può anche far ricredere in positivo molti denigratori a tutti i costi.

- Prog Fox

#pooh #ceraunavoltailrock #ceraunavoltail1973 #dodibattaglia #redcanzian #robyfacchinetti #stefanodorazio #valerionegrini

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...