sabato 6 maggio 2023

Francesco Guccini: "Guccini" (1983)

Veniva stampato il 6 maggio di quarant'anni fa "Guccini", disco dell'omonimo cantautore modenese. L'album conferma lo stato di grazia dei primi anni ottanta dell'artista, e segue l'altrettanto ottimo "Metropolis" di due anni prima. "Autogrill" il brano che entra nel canone gucciniano, "Argentina" quello più amato dai fan, "Gli amici" il tributo ubriaco alla vita da osteria. Tema del disco, il viaggio, o meglio l'inutilità del viaggio, a causa dell'impossibilità di scappare da se stessi viaggiando.



(disco completo: https://tinyurl.com/rvyszpuz)

Primo disco senza Pier Farri alla produzione dai tempi di "L'isola non trovata", suo secondo album, "Guccini" viene inciso nell'aprile del 1983 con i musicisti abituali di Francesco, il chitarrista argentino Juan Carlos Biondini, il bassista emiliano Ares Tavolazzi (ex-Area), il tastierista Vince Tempera e il batterista Ellade Bandini. Nasce durante queste registrazioni l'idea di trasformare questa collaborazione in un gruppo fisso dal vivo, che infatti accompagnerà quasi senza eccezioni Guccini per oltre trent'anni. A fianco di questo quartetto base, a cui vengono anche accreditati gli arrangiamenti del disco, troviamo musicisti di studio di lusso come Massimo Luca alla chitarra, Claudio Pascoli ai sax, Giancarlo Porro al clarinetto, Piero Cairo ai computer e Maurizio Preti alle percussioni.

"Guccini" testimonia lo stato di forma illuminato dell'artista in questa fase degli anni ottanta. Al centro delle idee liriche di Francesco c'è il viaggio; uno dei suoi temi preferiti da sempre, si declina qui nei due meravigliosi brani di apertura, la romantica, malinconica "Autogrill", condotta dal liquido basso di Tavolazzi e chiusa da un solo emozionante di Pascoli al sax, e la vivace, brillante "Argentina", pezzi che entrano da subito, e meritatamente, nel canone gucciniano.

"Gulliver" risale all'ampio corpus di canzoni scritte e lavorate con l'amico Gian Piero Alloisio tra fine settanta e inizio ottanta, e si caratterizza per un fenomenale lavoro di chitarra elettrica, condotto su un tappeto ritmico che vede la firma inequivocabile di Ellade Bandini.

Spetta comunque a "Inutile" il compito di individuare con maggiore precisione il nucleo tematico del disco, portandoci immediatamente a scorrere le liriche dei brani precedenti, come illuminati: la giornata al mare a Rimini è infatti simbolo dell'inutilità del viaggio come mezzo per cambiare vita o fuggire dalla realtà, perché, come diceva il filosofo romano Seneca, non è possibile fuggire da se stessi.

Così non è possibile "regalarti un compleanno un po' diverso" andando a Rimini, perché 'in noi tutto è sbagliato', il disco nell'autogrill termina nel silenzio del protagonista che perde l'attimo per parlare con la ragazza bionda dietro al bancone e se ne va fra mille rimpianti, e scappare in Argentina significa solo 'ritrovarsi in giorni e volti uguali'.

E allora meglio rifugiarsi fra gli amici di sempre, che 'purtroppo o per fortuna non sono vagabondi o abbaialuna', 'non son razza padrona', sono 'volgari come la gramigna', ma anche 'buoni fino in fondo e sempre pronti a masticare il mondo'. E sebbene i pezzi da novanta di "Guccini" siano sparati nelle prime due tracce, il clarino e il sax che concludono l'album ci riconciliano con noi stessi, addolcendone la malinconia.

- Prog Fox



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