martedì 14 marzo 2023

Marillion: "Script for a Jester's Tear" (1983)

Il 14 marzo di quarant'anni fa usciva "Script for a Jester's Tear", primo album dei britannici Marillion, che sarebbero diventati la più famosa delle rockband del movimento neoprogressive. Il disco rappresenta uno dei momenti grazie ai quali il progressive rock proseguì la sua breve fase di ritorno sulle scene internazionali, prima di essere spazzato via dalla seconda metà degli anni ottanta.



(disco con tracce bonus qui: https://tinyurl.com/bderep73)

Formati alla fine del 1978 come Silmarillion dal batterista Mick Pointer e dal bassista Doug Irvine, i Marillion scelgono il proprio nome definitivo nel 1980/1981, quando a completare la formazione sono il chitarrista Steve Rothery e il tastierista Brian Jelliman. Il cantante scozzese Fish (pseudonimo di Derek William Dick, discepolo ed emulo di Peter Gabriel, a cui si avvicina sorprendentemente il suo timbro vocale) e il bassista Diz Minnitt (che rimpiazza Irvine) entrano nel gruppo nel gennaio del 1981; la formazione si completa definitivamente tra la fine del 1981 e l'inizio del 1982, con Mark Kelly al posto di Jelliman e Pete Trewavas a sostituire Minnitt.

Di questi primi anni restano diversi demo, ma la prima pubblicazione ufficiale dei Marillion è il singolo "Market Square Heroes" dell'ottobre 1982, con il quale ottengono un primo successo commerciale (#53 nelle classifiche britanniche).

Dopo una fase di calante popolarità, il 1981-1983 vede infatti il progressive rock tornare, debitamente aggiornato, sugli scudi. I Rush conseguono il maggiore successo della propria carriera con "Moving Pictures" (febbraio 1981), album in cui il loro hard prog epico viene rivisto alla luce delle nuove sonorità anni ottanta, specie nei suoni di tastiere e batteria. I King Crimson si sono riformati con successo nel 1981 unendo prog rock e new wave ("Discipline", settembre 1981). Il primo album eponimo degli Asia, supergruppo formato da veterani del prog (Downes/Howe/Palmer/Wetton), ottiene un clamoroso successo grazie al singolo di lancio "Heat of the Moment" (marzo 1982).

In Inghilterra soprattutto sono molti i gruppi che si stanno ispirando tanto all'esempio leggendario dei vecchi Genesis, proiettati sempre più verso un pop rock mano a mano più banale ma commercialmente spendibile, quanto a quello di gruppi vecchi e nuovi che sanno rinnovarsi con le nuove sonorità - i cosiddetti gruppi neoprogressive: gli IQ, i Twelfth Night, i Pendragon, i Pallas, le cui pubblicazioni fra 1982 e 1985 completeranno un periodo magico per gli amanti del progressive, anche grazie ai successi contemporanei dei nuovi Yes ("90125" del novembre 1983).

In questo quadro, un ruolo fondamentale è giocato dai Marillion che furono di Pointer e che saranno di Fish. Nel 1985 il gruppo conseguirà il massimo successo del movimento neoprogressive con "Misplaced Childhood", il proprio terzo album in studio. Ma per allora Pointer sarà stato cacciato su iniziativa di Fish, che litigherà poi egli stesso con i propri compagni entro la fine del decennio. Tutto però inizia prima, con la pubblicazione del loro primo disco "Script for a Jester's Tear" un lunedì di marzo del 1983 (sempre che le date siano corrette).

Nonostante l'influenza primaria del gruppo siano i Genesis degli anni settanta, il brano eponimo del disco, posto in apertura, è altrettanto influenzato dai Van der Graaf Generator: l'atmosfera del gruppo è decisamente più oscura di quella dei Genesis, e se Peter Hammill cantasse al posto di Fish sembrerebbe davvero di essere in un pezzo dei Van der Graaf. L'ingresso di tutto il gruppo nel pezzo fa entrare anche le parti più genesisiane, anche se ci rendiamo anche subito conto di essere nel pieno degli anni ottanta, con i suoni della chitarra di Rothery e della batteria di Pointer evidentemente moderni e à la page. Gran pezzo, in ogni caso.

"He knows you know", uno dei singoli del disco, vede Fish impegnato in una attenta imitazione di Peter Gabriel, in un brano dominato dalle multiformi successioni di figure ritmiche tracciate da Trewavas e Pointer; l'eccellente "The Web" è uno dei pezzi più aggressivi e lunatici del gruppo, caratterizzato da una prova vocale rabbiosa di Fish, da geniali incisi di tastiera di Kelly e da un magnifico assolo di Rothery, con il gruppo che si ispira addirittura alla parte finale di un classico come "Stairway to Heaven". È su brani come questi che il gruppo insegue una strada personale che porterà al successivo album "Fugazi".

"Garden Party" è una scelta perfetta come singolo (naturalmente accorciato rispetto ai sette minuti di durata dell'album), dato il tono decisamente meno cupo rispetto al lato A; vi figurano non a caso alcune delle melodie più accattivanti del disco, oltre ad alcuni dei momenti maggiormente genesisiani dei Marillion, con un Fish à la Peter Gabriel e un Kelly à la Tony Banks.

Il lato B viene completato dalla deprimente, letargica "Chelsea Monday" e da "Forgotten Sons", ma a questo punto dell'opera ciò che i Marillion avevano da dire è stato largamente e sufficientemente approfondito, per cui le due canzoni risultano inoffensive ma anche poco entusiasmanti.

Come si evince dalla analisi traccia per traccia, il disco è brillante, sebbene soffra della inevitabile logorrea associata al movimento progressive. A questo punto della carriera, i ragazzi (il più vecchio, Pointer, ha 26 anni, mentre il più giovane, Kelly, ne ha 21) hanno evidentemente ancora paura di non sembrare abbastanza prog se ogni canzone non dura almeno ottordici minuti, il che alla lunga fa un po' soffrire sia le singoli canzoni (il finale interminabile di "The Web") sia il disco nel suo complesso.

In conclusione, notiamo come anche la copertina del disco di Mark Wilkinson abbia fatto storia, portando l'autore nel ristretto novero di artisti riconosciuti universalmente per il loro ruolo nelle più iconiche copertine dell'era del rock. Wilkinson collaborerà con i Marillion per tutta l'era Fish, proseguendo poi a lavorare col cantante quando uscirà dalla band.

Grazie al successo di vendite dei singoli "He knows you know" (#35 nelle classifiche UK) e "Garden Party" (#16), "Script for a Jester's Tear" segnerò un punto di svolta per il progressive anni ottanta: non si trattava infatti del ritorno in auge commerciale di vecchi leoni (Asia, Genesis, Yes), ma di un nuovo gruppo prog di giovani che aprivano la strada a un intero movimento.

- Prog Fox

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