mercoledì 14 dicembre 2022

Nirvana: "Incesticide" (1992)

Il 14 dicembre di trent'anni fa viene pubblicato "Incesticide", disco dei Nirvana composto da B-sides, inediti e versioni alternative: non una operazione commerciale ma un modo per mettere insieme tracce oggetto di bootleg di scarsa qualità, come regalo ai fan più accaniti, tant'è che la Geffen, casa discografica della band, non lo promuove affatto, per non inflazionare un gruppo che in poco più di dodici mesi aveva fatto il botto con "Nevermind" e numerosi singoli. Nonostante ciò, il disco entra nella top 40 statunitense.



(album completo qui: https://tinyurl.com/yc4zwxw2)

Nella transizione sospesa tra l'elaborazione del fenomeno "Nevermind" ed il finale di commedia di "In Utero", i Nirvana fanno uscire nel 1992 una raccolta di materiale che all'epoca accompagnava la band.
Vengono finalmente pubblicati brani che erano presenti nei live, in B side o in sessioni di registrazione arrivate in qualche modo alle orecchie dei fan, ma meritevoli di una ripulitura e di una messa in bella copia.

Non si tratta, va detto, di una pura operazione commerciale, fatta per dare nuovo fuoco alle polveri appena incendiate da Nevermind e dalle heavy rotation di MTV.

Il disco, è vero, non è coeso come un album concepito in maniera unitaria: si tratta davvero di una raccolta, abbastanza eterogenea e ondivaga e si passa senza soluzione di continuità attraverso cover, inediti, b-side, versioni alternative.

Ci sono, quindi, solenni cazzeggi punk e casinisti ("Downer" - il più riuscito - e poi "Beeswax", "Mexican Seafood", "Hairspray Queen") che sono lì a tenere ben saldo e a documentare il legame tra la band e il garage, tra la band e le fangose rive del Wishkah.
Ci sono cover radiofoniche, discreti esercizi di stile che documentano una attitudine non trascurabile di Cobain alla varietà nella scelta dei riferimenti.
Ci sono, poi, brani di transizione: "Aero Zeppelin", "Big Long Now" sono b-side, meno incisive ma anche meno impulsive e scazzate rispetto al noise punk sopra citato.

E ci sono, infine, un pugno di singoli fanno capire perchè le braci dei Nirvana bruciano così.
"Dive", "Stain", la nuova versione di "Polly" e soprattutto "Sliver" e la conclusiva "Aneurysm" sono nuovi capitoli che si aggiungono, ed in modo non secondario, al libro che Cobain sta scrivendo.

In conclusione, "Incestide" ha la sua ragione di essere proprio nel fotografare tutti i tasselli del mosaico, prima che questo vada in mille frantumi: sinceramente, con discreta qualità ed evitando puri riempitivi.

- il Compagno Folagra

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