venerdì 11 novembre 2022

Rats: "Indiani Padani" (1992)

Oggi i Rats celebrano con un concerto-evento al Vox di Nonantola, in provincia di Modena, l'uscita, avvenuta nell'ottobre di trent'anni fa, di "Indiani Padani", splendido disco di viscerale rock italiano. La formazione fondata nel 1980 dal modenese, anzi, spilambertese 'Wilko' Zanni, cresciuto col punk e la new wave sperimentale, si è mutata con gli anni in senso simile a quello dei fratelli più grandi (Litfiba, CSI, Diaframma), facendosi più rock anche per l'influenza delle nuove tendenze oltreoceano, il recupero della chitarra e della batteria, l'amicizia con Vasco e Ligabue... Un piccolo capolavoro di purezza che sfodera anche la hit radiofonica "Chiara".



(disco completo qui: https://tinyurl.com/2p8jedn9

Ulderico 'Wilko' Zanni è un personaggio fuori dal comune del mondo musicale italiano, una di quelle figure minori giusto per dischi venduti e popolarità personale, perché a ripercorrere la loro carriera si rimane a bocca aperta per l'ampiezza spaziale e temporale dei risultati conseguiti e dei riconoscimenti ottenuti, sul piano interiore e artistico prima di tutto.

Quando i Rats, la formazione che ha fondato nel 1980, arrivano a "Indiani Padani", è oltre un decennio che Zanni cavalca i palchi della Penisola. Soprannominato Wilko per la sua ossessione musicale per Wilko Johnson dei Dr Feelgood, fonda i Rats come gruppo punk, post punk, dark, new wave, sperimentale. Girano l'Europa come fratelli minori di Litfiba e CCCP, e come loro si evolvono col tempo verso un recupero del ruolo della chitarra elettrica e della batteria rock, tendenza sviluppatasi anche Oltremanica e Oltreoceano verso la fine degli anni ottanta. Le nuove amicizie con Luciano Ligabue e Vasco Rossi fanno il resto. A fianco del fondatore troviamo ormai da cinque anni una formazione essenziale e consolidata, un classico power trio con Romi Ferretti al basso e Lorenzo 'Lor' Lunati alla batteria.

È un percorso che fa sorgere l'usuale domanda sulla sincerità della propria indole artistica e sulla possibilità che si stia svendendo la propria integrità, come avviene nello stesso periodo per i Litfiba, meno per altri gruppi analoghi come i Diaframma, reinventati come progetto cantautorile da Federico Fiumani e quindi percepiti ancora come ideologicamente coerenti, meno ancora per i CCCP divenuti CSI, principalmente per l'aura mistica del tutto sommato elitario Giovanni Lindo Ferretti, che li rende gruppo più di culto e di adorazione che non rocker viscerali. Premesso che questa è una domanda che dovrebbe riguardare qualsiasi professionista delle arti, ciò che molti forse non comprendono e non accettano è la combinazione fra il tempo che passa e le esigenze che cambiano, la voglia di rinnovarsi, di ascoltare nuove sirene e nuove influenze, piuttosto che di incidere per la decima volta il proprio disco d'esordio o una copia carbone di "17 Re".

Se si esamina la produzione di Wilko oggi, a distanza di anni il rock'n'roll duro e puro ci sembra la nostalgia della rivoluzione non meno del punk e queste differenziazioni ci appaiono tutto sommato ridicole alla luce della proposta attuale della musica commerciale, poverissima dal punto di vista tecnico, armonico, melodico, ritmico, timbrico. Ma soprattutto, la carriera da rocker di Wilko Zanni parla per sé: l'adolescente che a quattordici anni prende una sbandata per il punk e a ventisei scrive musica tra la via Emilia e gli Stones (quasi cit) ha sempre lo stesso sangue rock e non ha nulla di cui vergognarsi.

Cinquantamila ragazzi e ragazze italiane si innamorano di "Chiara", il pezzo più celebre della formazione, un'ode all'amore liceale che, oltre al testo giovanilista e innocente anche nelle sue pulsioni erotiche, nel suo interpretare perfettamente quell'aura immacolata che può avere solo il sesso adolescenziale, è una composizione elaborata scritta con invidiabile padronanza dei propri mezzi.

Fra i brani più riusciti di un disco tutto godibile, di quegli album che all'epoca avresti messo nel mangianastri della tua automobile mentre viaggiavi lungo le autostrade della Penisola, ci sono la malinconica rabbia di "Angeli di Strada" (che tratta la piaga dell'eroina che devastava il paese in quegli anni, con un grande assolo di Wilco), il rock romantico di "Dammi l'anima" e il boogie rock di "Indiani Padani", che diverrà una sorta di manifesto dei Rats e di fatto il loro soprannome. Del pezzo proverà ad appropriarsi Radio Padania, con chiara irritazione del gruppo, incredulo che la Lega possa pensare di identificarsi con versi che parlano di persone messe al margine dalla società borghese e bigotta, che dicono 'c'è chi si fida delle autorità e chi si cerca una sua verità; noi non facciamo guerre con nessuno, ci sono in troppi che le fanno già'.

L'altro grande successo del disco, che sugella l'importanza e il ruolo di "Indiani Padani" nell'immaginario rock degli anni novanta italiani, è "Fuoritempo", una delle prime canzoni scritte da Ligabue, con la quale il gruppo in quel periodo apre i concerti di Vasco Rossi: così, i modenesi Rats, aprendo le ali da Spilamberto, avvolgono Correggio e Zocca in un abbraccio ideale.

- Prog Fox

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...