mercoledì 23 novembre 2022

Furio Chirico's Trip: "Equinox" (2022)

Il 23 novembre esce il nuovo album dei Furio Chirico's Trip, spin-off dei celeberrimi Trip con cui il batterista fece la storia del prog italiano all'inizio degli anni settanta. Si tratta di un lavoro eccellente, capace di riportare le scelte armoniche e melodiche dei primi settanta in un contesto moderno, dal suono nitido e caldo. Al centro della scena stanno le canzoni, brillanti e muscolari, tenute insieme dalla verve dei musicisti e naturalmente dalla vulcanica ritmica di Chirico.



(disco completo: https://tinyurl.com/4v67j3we)

Furio Chirico, batterista torinese classe 1952, è una figura centrale del progressive rock e del jazz rock italiano.

Professionista già a 16 anni con il gruppo beat dei Ragazzi del Sole, raggiunse la maturità con la militanza nei fondamentali Trip, tra i creatori del prog italiano, dal 1972 al 1974. Dopo il loro scioglimento è tra i fondatori degli Arti & Mestieri, formazione di primissimo piano del jazz rock della Penisola, prima dal 1974 al 1979 e poi dal 1983 al 1985, per ritornare infine in maniera definitiva dal 2001. Dal 2010 al 2014 Chirico partecipa anche alla reunione dei Trip, ma poi nel 2019 il gruppo si divide fra quello capitanato dal batterista originale Pino Sinnone e quello capitanato da Chirico, che prende il nome di Furio Chirico's The Trip. È questa formazione, completata dal tastierista Paolo Silvestri, dal cantante e bassista Giuseppe Lanari e dal chitarrista Marco Rostagno, che incide il nuovissimo "Equinox", all'insegna di un progressive rock sinfonico e muscolare, che non di rado sfocia nell'hard rock.

Il disco si apre con "I'm Fury", strumentale di prog neoclassico che è anche manifesto-autobiografia del vulcanico batterista (come si evince dal non sottilissimo gioco di parole Fury/Furio). Come ci si può immaginare è Chirico, aggiornatosi sia come suono che come tecnica all'era del progressive metal, a prendere il centro della scena anche nel missaggio, ma la melodicità del suo stile percussivo e la vena dei suoi compari di viaggio fa sì che il suo virtuosismo non scada mai nell'eccesso.

Brillano, nel contesto di un disco riuscito, il mid-tempo pomposo ed epico di "A Suite for Everyone"; l'elegiaco finale costituito da "Remember Joe" (presumibilmente dedicata al vecchio amico Joe Vescovi, tastierista dei Trip scomparso nel 2014) e dalla sua coda strumentale "Story of a friend"; e la superba "Catch the Dreamin'", che vede prove magistrali di Silvestri e Lanari, capaci di tessere trame stupefacenti ai propri strumenti. Rostagno è chitarrista umile che sa quando adattarsi al ruolo di gregario e quando prendersi la scena, come nello strumentale "Summer Solstice". Buono e caratteristico anche il timbro hard rock della voce di Lanari, che ben si presta al genere esplorato dal gruppo.

A conti fatti, questo è come dovrebbe suonare il disco di una rockband il cui leader è un batterista, capace di stare al centro della scena senza imbarazzi nei confronti di strumenti solisti più quotati e senza perdere la strada che porta a composizioni riuscite, una strada che passa dalla capacità di non perdere mai il controllo sulla propria stessa esuberanza e di mettere sempre al centro dell'obiettivo la riuscita della musica, e non una sterile esibizione di sé.

- Prog Fox

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