martedì 11 ottobre 2022

Santana: "Caravanserai" (1972)

Cinquant'anni fa oggi usciva "Caravanserai", quarto album dei Santana e capolavoro del jazz rock più spirituale. Carlos costruisce una formazione aperta che amplia la formazione di rock latino dei primi tre dischi trasformandolo in musica cosmica, rivoluzionando il genere e gettando le basi per il futuro con il suo lavoro più sperimentale, ambizioso e profondo.



(disco completo: https://tinyurl.com/2dxjnnbk

Dopo tre ottimi album di rock intriso di psichedelia, blues e musica latina, i Santana, formazione di San Francisco guidata dall'omonimo Carlos, chitarrista straordinario all'epoca venticinquenne, si trovano in difficoltà a causa delle tensioni dovute alle droghe e al successo. Il bassista David Brown e il percussionista Mike Carabello vengono rimossi, e il resto del gruppo - Santana, il tastierista e cantante Gregg Rolie, il secondo chitarrista Neal Schon, il batterista Michael Shrieve e il percussionista José Chepito Areas si guardano intorno in cerca di nuovi membri e di nuove idee musicali.

Per gli uomini, Santana e Shrieve, vice-comandante in capo della carovana di Carlos, decidono di costituire una formazione aperta nella quale hanno posto in primo luogo il bassista Douglas Rauch e il contrabbassista Tom Rutley, i percussionisti Armando Peraza e James Mingo Lewis e la pianista Wendy Haas.

Per quel che riguarda le idee musicali, il gruppo cerca stimoli artistici nel jazz rock di Miles Davis e nella spiritualità della Mahavishnu Orchestra, rinforzando le proprie credenziali blues e hard con il perdurare del doppio attacco chitarristico di Carlos e Neal, che con Gregg Rolie aspira anche a confrontarsi sul piano del virtuosismo e della potenza con il rock inglese più gargantuesco di band come Yes e Led Zeppelin.

Il risultato è comunque un disco che semplicemente non ha eguali nel panorama musicale del tempo: spiritualismo hippie ("Eternal Caravan of Reincarnation", col sax di Hadley Caliman) e latinoamericano ("Future Primitive"; "La Fuente del Ritmo", con Tom Coster al piano elettrico), prog rock e jazz rock, blues e hard, psichedelia ("Look Up") e pop ("Just in Time to See the Sun"), tutto questo raggiunge un culmine mai toccato prima né dopo dai Santana o dai loro numerosi discepoli (Malo, Azteca, Journey e tanti altri).

Sebbene tutto il disco, concepito come una serie di brani che spesso si susseguono senza soluzione di continuità, sia di livello magistrale, la sequenza che racchiude il senso di musica cosmica dell'opera è quella di "Song of the Wind" (firmata da Carlos, Neal e Gregg), che incarna l'aspetto più solenne, incandescentemente divino e illuminato del disco, e di "All the love of the universe" (scritta da Carlos e Neal), il momento più vulcanico e virtuosistico, con una prova colossale dei musicisti, capaci di generare una esplosione di forze elementali, magma incendiario, tempeste solari, caos primordiale in musica dal quale emerge amore universale, totalizzante e onnicomprensivo. Sul lato B, invece, è "Every step of the way", nove minuti composti dal batterista Michael Shrieve, composizione strumentale di ampio respiro, caratterizzata da una tensione drammatica, cinematografica, e da un crescendo ipnotico, bruciante, assoluto, a essere la più rappresentativa del lotto.

Nonostante il disco sia un successo artistico assoluto, forse il più grande della carriera dei Santana e di molti dei musicisti qui coinvolti, non tutto andrà per il meglio dopo "Caravanserai". L'album, sebbene di culto, non vende come i precedenti, più accessbili; e Gregg Rolie e Neal Schon, insoddisfatti dalla direzione futura che emerge dopo la registrazione del disco, lasciano per fondare i Journey (sì, proprio quei Journey - inizialmente come gruppo di rock progressivo). Anche per la rottura del magico equilibrio tra Gregg e Neal da un lato e Carlos e Shrieve dall'altro, i prossimi album di Carlos e del suo gruppo risulteranno sbilanciati verso l'aspetto jazz spirituale, fino a perdere pubblico al punto da spingere il leader a imprimere un discutibile cambio di rotta funk e commerciale verso la fine del decennio.

Prima però, per fortuna, quei dischi di jazz rock ispirati da "Caravanserai", sebbene non perfetti quanto questo, proseguiranno una lunga scia di ellepì favolosi, di altissimo, altissimo livello.

- Prog Fox

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