lunedì 25 aprile 2022

Shadow Gallery: "Shadow Gallery" (1992)

Veniva pubblicato nell'aprile di trent'anni fa il debutto eponimo di una formazione di culto dell'underground prog metal americano, ovvero gli Shadow Gallery. Originari della Pennsylvania, probabilmente si tratta dei dilettanti di maggior successo del movimento, dato che la carriera del gruppo e la sua attività concertistica terrà sempre un passo ridotto per le vite personali e lavorative dei suoi membri. Nel loro disco d'esordio, sebbene limitati dall'uso di una drum machine per la mancanza di un batterista, riescono a creare un prog metal di matrice sinfonica che abbonda di rimandi agli anni settanta pur rimanendo originale.



(disco completo qui: https://tinyurl.com/36jefk4n)

Presto, riunitevi attorno al fuoco, e vi racconteremo la storia di un gruppo di amici chiamati Shadow Gallery... Un gruppo di amici che nel 1992 firma per l'etichetta prog metal per eccellenza, la Magna Carta, e inizia una carriera fatta di dischi intriganti e lunghe pause, dovute al fatto che il modesto successo del gruppo non gli permetterà mai di andare in tour e fare degli Shadow Gallery la propria fonte di sostentamento e il centro della propria vita.

Fondati nel 1985 nella Lehigh Valley, al confine fra Pennsylvania e New Jersey, col nome di Sorcerer, inizialmente come cover band di gruppi quali i Rush o artisti come Yngwe Malmsteen, gli Shadow Gallery cambiano nome nel 1991 e diventano la seconda band a firmare per la neonata etichetta Magna Carta. L'aspirazione di una vita da musicisti con la propria band non verrà mai concretizzata e anzi verrà abbandonata a un certo punto dal cantante Mike Baker, dal tastierista Chris Ingles, dal chitarrista Brendt Allman e dal bassista Carl Cadden-James, i membri fondatori del gruppo.

Ma torniamo al 1992. Privi di un batterista, i quattro musicisti utilizzeranno una drum machine per incidere il loro primo disco, intitolato semplicemente "Shadow Gallery" e composto all'insegna di un rock progressivo sinfonico dalle influenze hard rock e heavy metal classiche, dal taglio sicuramente originale sebbene tracce di Marillion e Kansas siano robustamente presenti nei brani, tutti piuttosto lunghi.

L'album si apre con una vera e propria meraviglia melodica, la lirica, elegiaca "The Dance of Fools", che illustra perfettamente quello che sarà uno dei punti di forza di tutta la carriera della band, ovvero la capacità di forgiare ritornelli memorabili, non di rado arrangiati con intriganti armonie corali, nel contesto di un prog sinfonico moderno. Altre tracce si muovono fra AOR e Marillion ("Darktown", dominata dalle tastiere di Ingles).

A sublimare l'album pensano però le ultime due composizioni: "Say Goodbye To The Morning", ispirata al "Canone" di Pachelbel, aperta da una introduzione di tastiere sinfoniche, e con il bassista Cadden-James al flauto traverso; e i diciassette minuti dell'epos "The Queen of the City Of Ice", che per un terzo viaggia su atmosfere semiacustiche e prog folk, sebbene contaminate da tastiere che ricordano coevi sviluppi del power metal nordico come quelli dei primi Stratovarius.

Gruppo di culto ma ingiustamente sottovalutato e poco conosciuto nell'ambito del movimento prog metal degli anni novanta, gli Shadow Gallery sono una delle perle nascoste del genere, e meritano una ampia rivalutazione, che compensi la notevole sfortuna che ha colpito anche singoli componenti del gruppo. Mike Baker morirà infatti nel 2008 a soli 45 anni, mentre lo studio di registrazione di proprietà del tastierista Gary Wehrkamp (che si unirà al gruppo nel 1993) verrà distrutto da un incendio. Da allora, gli Shadow Gallery sono rimasti inattivi.

- Prog Fox

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...