martedì 18 agosto 2020

Yes: "Drama" (1980)

Il 18 agosto del 1980 esce "Drama", decimo album in studio dei maestri del prog inglese Yes. Stupisce e imbestialisce i fan la mancanza del cantante-fondatore Jon Anderson e del tastierista virtuoso Geoff Downes, rimpiazzati inaspettatamente dal cantante Trevor Horn e dal tastierista Geoff Downes, ovvero dai Buggles, responsabili del successo di "Video killed the radio stars". Ma il disco rimane ampiamente nel solco del prog degli Yes, e ne è una espressione assolutamente dignitosa.



(il disco completo con numerose tracce extra: https://tinyurl.com/yxvtmhcy)

"Tormato" (1978) era probabilmente il disco meno riuscito degli Yes dalla loro fondazione, nonostante due o tre belle composizioni. Dopo un periodo di stop alla fine del tour promozionale dell'album, nel novembre del 1979 Jon Anderson (voce), Steve Howe (chitarre), Chris Squire (basso), Rick Wakeman (tastiere) e Alan White (batteria) si ritrovarono a Parigi per iniziare le incisioni del nuovo album assieme al produttore Roy Thomas Baker (fresco di "Jazz" dei Queen e dei primi due album dei Cars).

Purtroppo le cose non andarono bene: le composizioni sempre più d'atmosfera e new age di Anderson e Wakeman non piacquero ai restanti tre né al produttore, che volevano indirizzare il gruppo verso un suono più rock. Cancellate le sedute di registrazione a causa di un incidente di skateboard avvenuto a White, il gruppo ci riprovò a Londra a inizio 1980, ma le cose andarono talmente male che Anderson e Wakeman lasciarono clamorosamente il gruppo.

Howe, Squire e White continuano a lavorare all'album senza sapere bene come fare per inciderlo. Più che Wakeman, che era già andato e venuto due volte dal gruppo, il problema era sostituire Jon Anderson, che era percepito come unico membro insostituibile dai fan. La soluzione, assurda sulla carta, fu di reclutare due fan del gruppo che avevano lo stesso manager e che avevano scritto una canzone per loro: il cantante Trevor Horn e il tastierista Geoff Downes, ovvero il duo synth pop dei Buggles che aveva appena raggiunto un successo clamoroso con il singolo "Video killed the radio stars".

Nonostante i loro trascorsi synth pop, Horn e Downes erano due musicisti esperti che conoscevano e apprezzavano bene il rock progressivo, cosa che emergeva in modo sottile anche dal loro album "The Age of Plastic". Così l'assurdità in effetti funziona e il disco si colloca pienamente nello stile progressivo degli Yes - anzi, risulterà l'ultimo disco del genere realizzato dalla formazione britannica.

"Drama" è un buon disco, prodotto in maniera eccellente, con un suono energico e roboante, con gli strumenti in primo piano, che emergono con forza. L'assenza di elementi atmosferici fa sì che Howe, Squire e White possano dare sfogo alla propria esuberanza musicale a briglia sciolta, mentre Downes e Horn interpretano il loro ruolo in punta di piedi. La vocalità di Horn, meno acuta di quella di Jon Anderson, viene mascherata dall'ampio e riuscito uso delle armonie vocali di Squire e Howe, che già erano comunque parte integrante del suono degli Yes con Anderson.

In questo modo, il disco risulta l'erede delle parti più ipertrofiche di "Relayer" (1974) e "Going for the One" (1977), decisamente più riuscito del precedente, incerto "Tormato" (1978), anche se quello che manca veramente a "Drama" è un brano particolarmente memorabile, che faccia da traino al resto del disco. Terminato l'ascolto, si rimane con una impressione positiva ma senza una chiara memoria di un brano in particolare, di un momento catartico o di un ritornello indimenticabile, cosa che invece avveniva in "Tormato" in almeno due brani, "Onward" e "On the silent wings of freedom".

"Machine Messiah" apre il disco con dieci minuti di epos in stile Yes, forse per rassicurare i fan che nulla è cambiato con l'abbandono di Anderson. Il pezzo è davvero ottimo soprattutto nell'atmosfera che gli strumenti sanno creare. "Does it really happen?", dopo una introduzione di basso strepitosa, lascia per la prima volta libera la creatività di Downes alle tastiere.

"Into the Lens" è la riscrittura come epica da otto minuti e trenta di un pezzo synth pop dei Buggles, "I am a camera" (che Downes e Horn pubblicheranno sul loro disco successivo). Caratterizzata da una interessante struttura ritmica, è un altro esempio di come si coniughino bene gli stili dei tre vecchi Yes con quelli dei due nuovi, e della prominenza e chiarezza di arrangiamenti e produzione degli strumenti.

"Run through the light" è il pezzo che più si avvicina a essere quel rocker memorabile di cui "Drama" avrebbe bisogno, ma pur se la strofa e le parti strumentali sono intriganti, il ritornello è un po' un anticlimax banale.

Chiude il disco "Tempus Fugit", che al di là di una ottima introduzione soffre di alcune scelte esiziali, in particolare quella del pacchiano vocoder che fa 'yes yes' che spezza inutilmente il ritmo della canzone, che in altri punti appare invece come un ottimo incrocio fra new wave organica (nel senso di non basata sui synth) e progressive rock. Come altri pezzi del disco, soffre insomma del fatto che manchi qualcosa per fare cifra tonda, per la quadratura del cerchio, rimanendo comunque del tutto apprezzabile per un appassionato del prog settantiano in generale e del gruppo in particolare.

Il tour di "Drama" si estende da agosto a dicembre, ma deprime alquanto il gruppo: se i concerti nordamericani vanno benissimo, in patria gli Yes vengono fischiati e in particolare sono fischiati Horn e Downes, di base perché non sono Anderson e Wakeman. Horn, che è alla sua prima esperienza in arene così vaste, non la prende bene e decide di lasciare, per completare il secondo disco dei Buggles ("Adventures in Modern Recording" del 1981) e poi dedicarsi al lavoro di produttore per ABC, Frankie goes to Hollywood e Art of Noise.

"Drama" sarebbe potuto essere il disco di transizione verso una nuova era di progressive rock più duro e aggressivo, più adatto forse agli anni Ottanta in cui nessuna delle grandi formazioni prog dei Settanta scelse di seguire questo tipo di strada.

Invece, diventa un binario morto. Downes e Howe iniziano un nuovo progetto, gli Asia, che dopo un discreto inizio prende una strada smaccatamente commerciale. Il bassista Squire e il batterista White rimangono con il cerino in mano: dopo avere cercato invano di convincere Jimmy Page a formare gli XYZ (acronimo per 'eX Yes Zeppelin'), ricostruiranno da capo la formazione dirigendola verso lidi inaspettati e un nuovo successo di pubblico.

- Prog Fox

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...