(album completo qui: https://www.youtube.com/
"Graziosa Utopia" è un lavoro ammirevole, caratterizzato da un chiaro autocontrollo sul materiale musicale, che potrebbe sbavare in ogni direzione ma viene trattenuto con capacità sul punto (a tutto vantaggio dell'orecchiabilità, che non è necessariamente un male). Allo stesso scopo Edda esplora le possibilità della propria voce particolare senza estremismi ma senza rinunciare ai propri tratti specifici.
"Spaziale" è una canzone che starebbe bene su un disco di Paolo Benvegnù: si apre deliziosamente ma è forse troppo lunga; l'interessante "Edda" ricorda certo pop creativo da fine anni novanta; ma le cose migliori arrivano dopo. Gli archi di "Benedicimi", ma soprattutto la strabordante "Zigulì" (https://www.youtube.com/
Proseguiamo con la sfaccettata "Un pensiero d'amore", che parte alla Manuel Agnelli per poi tramutarsi in un indie blues rarefatto e poi in un dance pop fuori dal tempo; "Picchiami" ha chitarre alla Cure; "La Liberazione" (https://www.youtube.com/
Di fronte al bel disco di Edda quello che ci chiediamo è: dove sono gli eredi degli artigiani del suono, dei liricisti interessanti, dei cantanti ispirati degli anni novanta? È difficile che uno dei nuovi artisti e gruppi dell'indie italiano riesca a indovinare due dischi di fila, e qui abbiamo gente, da Edda a Manuel Agnelli a Umberto Maria Giardini che, pur perdute le rabbiose ispirazioni giovanili, sono capaci di creare ancora cose interessanti e intelligenti - talvolta più, talvolta meno, talvolta non del tutto a fuoco, ma sempre tali da farci aspettare con desiderio e speranza una nuova pubblicazione anche dopo tren'tanni di carriera.
- Red
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