(per ascoltare il disco completo potete andare qui, per esempio: https://www.youtube.com/
Il 26 ottobre del 1976 i Damned sono il primo gruppo punk inglese a pubblicare un singolo, "New Rose". Il 18 febbraio del 1977, i Damned diventano anche il primo gruppo punk inglese a pubblicare un album, "Damned Damned Damned". Prodotti dal musicista e cantautore Nick Lowe, ex-Brinsley Schwarz (una delle migliori band di pub rock britanniche), i Damned passano dieci giorni di gennaio a incidere il disco, che sarà una pietra miliare del nascente punk inglese: Dave Vanian è un cantante scazzato al punto giusto, Captain Sensible (basso) e Rat Scabies (batteria) una sezione ritmica fra le più grezze e scatenate sentite finora nel rock'n'roll, e Brian James un chitarrista non solo capace di scrivere brani potenti ed efficaci, ma anche di essere un solista tanto grezzo quanto assolutamente convincente.
Al di là del fattore novità, questo è un disco che esalta per la capacità di spaziare della band: sebbene il linguaggio sia caratterizzato da una frenesia scatenata, figlia della lezione dei Ramones, i Damned sanno sfruttare un'ampia tavolozza di colori, dovuti a una ottima conoscenza del linguaggio espressivo del rock (specie, come già detto, da parte di Brian James).
Se "Neat neat neat" (https://www.youtube.com/
"Feel the Pain" (https://www.youtube.com/
"See her tonite" è un rock'n'roll supersonico che sfrutta una strofa alla Chuck Berry sotto anfetamine ma risolve il brano in un ritornello che in altre mani - mani più calme - avrebbe potuto essere un classico degli anni '60, magari prima che Rat Scabies seppellisse il pezzo sotto una selva di tom. "1 of the 2" (https://www.youtube.com/
Abbiamo menzionato fra le ispirazioni della band Who, Blue Oyster Cult, Ramones, Black Sabbath, New York Dolls: non possiamo non citare anche Iggy Pop e i suoi Stooges, anche perché la band esegue una degenerata cover della loro "I feel alright" (anno domini 1970), mostrandosi capace di catturare bene i momenti più tribalistici dei rituali dell'Iguana e dei suoi compari.
Tirando le somme, qui si parla di un disco fondamentale, di cui purtroppo oggi si parla più per motivi banalmente statistici (il primo album punk inglese) che non per i suoi meriti intrinseci, che sono davvero tanti. Uno dei migliori album dell'anno e uno dei migliori della prima fase della scena punk; se avete un minimo di passione per quest'era musicale, non potrete non amarlo.
- Red con Prog Fox
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