sabato 15 agosto 2020

Cars: "Panorama" (1980)

A Ferragosto di quarant'anni fa veniva pubblicato "Panorama", terzo disco degli ottimi The Cars, che aggiorarono il suono del classic rock anni settanta all'era della new wave e del power pop.



(il disco completo si può ascoltare qui: https://tinyurl.com/y5cslgeg)

E siamo così giunti al terzo disco dei Cars: dopo l'omonimo debutto e il disco un po' troppo fotocopia successivo, "Candy-O", ai Cars, al cantante-autore Ric Ocasek e al loro produttore Roy Thomas Baker (quello della striscia dorata dei primi quattro album dei Queen) si rende necessario un cambio di direzione.

Non è un cambio radicale, la struttura delle canzoni rimane quella del rock melodico dalla sensibilità new wave dei primi due dischi. Però già dalle note di apertura della geniale title track si capisce che i Cars non disdegnano le nuove tecnologie, sintetizzatori, suoni elettronici e simulatori vocali, anche se poi alla fine è sempre il grande Elliot Easton a riempire con la sua sei corde gli spazi.

"Touch and Go" prosegue il discorso con il power pop rigenerato dall'anomalia ritmica della strofa contrapposta al bridge al ritornello ultra-catchy. Poi il solito assolo fantastico di Easton con Greg Hawkes che regala un sottofondo di tastiere delizioso per enfatizzarlo.

L'album prosegue in questo riallineamento, in questo aggiornamento del sound classico del gruppo senza mai tradirlo, con risultati talvolta notevoli, come in "Don't tell me no", cantata dal bassista Benjamin Orr e davvero oscura e minacciosa nel suo andamento marziale ben coperto dall'ottimo batterista David Robinson, e "Getting through", una canzone ossessiva che mostra i Cars bendisposti a recepire le idee musicali paranoiche dei loro colleghi Devo.

Un lato B appena meno entusiasmante, nonostante la struttura anomala di "Misfit Kid" e la ballad industriale "You wear those eyes", si chiude con le solite chitarre meravigliose di Easton nella conclusiva "Up and Down".

Il disco, nel bene e nel male, non presenta comunque novità clamorose, ribadendo il valore del gruppo entro coordinate ben precise per quanto elastiche. Nonostante ciò, a molti fan dei primi due album anche queste scelte sembrarono troppo audaci, e il gruppo ritornerà per il successivo "Shake it up" su una strada più rock'n'roll.

Ma questa è un'altra storia.

- Red

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