venerdì 31 luglio 2020

Funkadelic: "Free your mind and your ass will follow" (1970)

Nel luglio di cinquant'anni fa veniva pubblicato "Free your mind and your ass will follow", secondo album dei Funkadelic, creazione parallela ai Parliament di George Clinton, con lo stesso gruppo di cantanti e musicisti che poche settimane prima aveva pubblicato "Osmium". Un ibrido straordinario di funk e psichedelia, che ha in sé molte idee promettenti e innovative.



(Il disco completo si può ascoltare qui --> https://tinyurl.com/y2qtckad)

George Clinton ha da poco rifondato il suo vecchio gruppo, i Parliaments, cambiando loro di poco il nome in Parliament, affiancando il progetto all'altro suo gruppo corrente, ovvero i Funkadelic, per poter raddoppiare i modi in cui sfogare la sua fertile vena creativa, rafforzata con un beverone a base di droghe psichedeliche.

Stesso personale in tutti e due i progetti, musica diversa: per "Free your mind and your ass will follow" l'idea dichiarata è di vedere cosa succede a incidere un album tutto sotto effetto di LSD. O almeno così dice Clinton, uomo a cui non bisogna credere mai, visto il personaggio, imprevedibile, contraddittorio e volutamente provocatorio, come già si può vedere dal titolo. Il rapporto fra spiritualità e sensualità, che in Clinton non è mai controverso ma è sempre complementare, viene esplorato anche grazie ai riferimenti dei testi, che spesso usano citazioni bibliche in contesti carnali e usano la carnalità per evocare situazioni spirituali.

Il principale problema del disco è la sua produzione: il suono ottenuto da Clinton e dalla sua band è lancinante, acuto e penetrante, con scarsità di bassi e corpo, il che rende l'ascolto a volume alto abbastanza proibitivo senza una buona equalizzazione del vostro stereo. Tolto questo piccolo problema, e il bizzarro finale parlato di "Eulogy and Light", scritta dal collaboratore storico Eugene Harris, il disco è davvero fenomenale.

Al centro del suono stanno da un lato le chitarre distorte in ogni modo possibile di Eddie Hazel e Tawl Ross e dall'altro le complesse armonie vocali costruite dalle voci dei cinque Parliament (George Clinton, Ray Davis, Fuzzy Haskins, Calvin Simon, Grady Thomas) che supportano l'occasionale solismo vocale di uno dei musicisti, inventando qui uno stile di arrangiamento delle voci che non ha nessun precedente. Il funk di Clinton & soci è improntato generalmente su minacciosi tempi medi, siamo lontani tanto dalle estasi ossessive di James Brown quanto dal sensuale funky soul psichedelico dei Temptations diretti da Norman Whitfield.

La direzione presa ricorda per certi versi lo space rock di gruppi europei come Can e Hawkwind filtrato dalla sensibilità dei Grateful Dead e suonato da discepoli estatici di Jimi Hendrix. Il livello di violenza sonora infatti è più simile a quello della Experience che non a quello degli altri gruppi qui citati - la madre cosmica venerata da tutti costoro è la stessa, ma le sensazioni che essa produce sulle menti dei Funkadelic è diversa, che sia una questione di sensibilità personale o di cultura, americana e afroamericana, di provenienza.

"Free your mind and your ass will follow" è introdotto dal brano che gli da il titolo, una lunga jam di una decina di minuti di durata che rappresenta un po' l'overture ('The Kingdom of Heaven is within: open up your funky mind. Free your mind and your ass will follow') e la summa del disco stesso, o quantomeno dei suoi elementi più estremi, a partire dagli assoli che, senza la corretta equalizzazione, possono facilmente bruciarvi il cervello. "Friday Night, August 14th" è un pezzo favoloso, un funk rock scatenato con il bassista Billy Nelson alla voce in mezzo al delirio di assoli di chitarre in wah wah, falsetti scatenati e la batteria selvaggia di Tiki Fulwood.

Sul lato B, "Funky Dollar Bill" è una ossessiva ritmica nera punteggiata dalle tastiere di Bernie Worrell (che ritroveremo un decennio dopo con i Talking Heads della fase etno funk); "I wanna know if it's good to you?" è forse il pezzo più famoso del disco, un sensuale soul psichedelico su cui i due chitarristi tessono una trama che incrocia riff lancinanti e ritmica funky, prima di lanciarsi in un solo allucinato; "Some more" inizia come un soul blues guidato dall'organo nello stile di Booker T & the MGs, man mano che il pezzo procede però compaiono la voce filtrata di George Clinton in persona, l'eco sulla batteria, come se questo r&b quasi normale poggiasse su un fragile equilibrio che potrebbe esplodere da un momento all'altro - invece è Worrell a riprendere il controllo e fare atterrare l'astronave nello spazioporto grazie a un delizioso solo all'organo.

- Prog Fox



Informazioni discografiche:
Funkadelic:
George Clinton, voce; voce solista (#1,6)
Eddie Hazel, chitarre; voce solista (#4,5)
Tawl Ross, chitarre; voce solista (#3)
Billy 'Bass' Nelson, basso; voce solista (#2)
Tiki Fulwood, batteria
Bernie Worrell, tastiere

con i Parliament:
Ray Davis, voce
Fuzzy Haskins, voce
Calvin Simon, voce
Grady Thomas, voce

Album pubblicato nel luglio 1970 (fonti: Wikipedia, Discogs)

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...