mercoledì 5 gennaio 2022

Premiata Forneria Marconi: "Storia di un Minuto" (1972)

Usciva nel gennaio di cinquant'anni fa "Storia di un Minuto", uno dei dischi fondamentali del rock progressivo italiano ed esordio su LP di una delle formazioni più rappresentative della musica italiana del Secondo Dopoguerra, la Premiata Forneria Marconi. Franco Mussida, Mauro Pagani, Flavio Premoli, Giorgio Piazza e Franz Di Cioccio regalano al paese un classico immortale che si confronta direttamente con quelli di King Crimson, Genesis, Emerson Lake & Palmer e Jethro Tull.



(disco completo qui: )

La Premiata Forneria Marconi nasce a Milano come evoluzione dei Quelli, gruppo beat degli anni sessanta che aveva avuto fra i suoi componenti anche un giovane Teo Teocoli. Cambiato nome in Krel nel 1970, il chitarrista Franco Mussida, il tastierista Flavio Premoli, il bassista Giorgio Piazza e il batterista Franz Di Cioccio si uniscono al violinista e flautista Mauro Pagani, incontrato durante le registrazioni de "la buona novella" di Fabrizio De André e, cambiato nome in Premiata Forneria Marconi (dal nome di un forno di Chiari frequentato da Pagani), firmano per la Numero Uno, la nuova etichetta discografica fondata da Mogol e Battisti. Iniziata l'attività concertistica come spalla dei gruppi hard & prog britannici in tour in Italia (Deep Purple, Yes, Procol Harum), integrano il proprio materiale con cover di Jethro Tull e King Crimson. Nell'ottobre del 1971 esce il primo singolo "Impressioni di Settembre"/"la Carrozza di Hans", seguito a gennaio dell'anno successivo dal primo long playing "Storia di un Minuto".

Chiaramente "Storia di un Minuto" non è il disco che porta il progressive in Italia, né ne è il primo capolavoro: ma è il primo disco che sceglie deliberatamente di scrivere nel linguaggio del prog britannico più puro del tempo, rispetto ai New Trolls di "Concerto grosso", che sfidano Deep Purple e Moody Blues nel progetto di disco rock con orchestra, o alle Orme di "Collage", che appaiono più concentrate sulla visione di un progressive innervato sulla tradizione classica che si confronta più limitatamente, per quanto in modo splendido, con le elaborazioni tastieristiche di Keith Emerson con Nice ed ELP. Completeranno il pentacolo magico del progressive italiano gli esordi discografici di Banco del Mutuo Soccorso (1972) ed Area (1973), senza nulla togliere ai numerosi gruppi, dai Trip agli Osanna, che stanno realizzando opere straordinarie della musica rock italiana.

Il disco si apre con la canzone simbolo della Premiata Forneria Marconi, "Impressioni di Settembre". Già uscita come singolo nel 1971, la canzone viene registrata nuovamente, e affidata sempre alle corde vocali vellutate del chitarrista Franco Mussida. La canzone è poco meno che perfetta, con le chitarre acustiche di Mussida che evocano la nebbia nel testo scritto per loro appositamente da Mogol, una prova superlativa della sezione ritmica Piazza-Di Cioccio e Premoli che concepisce il riff di sintetizzatore più celebre del rock italiano, mentre il finale cita direttamente, nel mellotron e nella batteria di Di Cioccio, il primo disco dei King Crimson.

Il resto dell'album si mantiene a questi livelli superlativi, sfornando un classico dietro l'altro. "È festa" è canzone simbolo dello spaghetti prog, con un altro riff immortale di Premoli e forti innesti di musica popolare italiana che lo rendono forse il brano più originale e imprevedibile dell'album tutto.

"Dove... quando...", divisa fra prima e seconda facciata, inizia come una lenta meditazione acustica che ricorda gli arrangiamenti realizzati dal gruppo per il disco "La buona novella" di Fabrizio De André (1970), per poi evolversi in una articolata jam progressive semiacustica.

"La carrozza di Hans" (anche qui in versione diversa rispetto al singolo del 1971) sfida invece i Jethro Tull sul terreno del loro ultimo album, "Aqualung", emulandone i continui cambi di atmosfera da hard rock a base di chitarre elettriche e voce graffiante a prog folk con il flauto e il violino di Pagani in evidenza. Il disco si conclude con "Grazie davvero", evocativo e solenne brano che vede il gruppo impegnato in brillanti armonie corali in un finale che cita ancora una volta i King Crimson di "In the court of the crimson king" e innesta improvvisi sprazzi di jazz e musica classica orchestrale che destrutturano un materiale sonoro complessivamente ottimistico e solare.

"Storia di un Minuto" è un album superlativo che fa conoscere in Italia e in Europa uno dei più importanti gruppi del nostro paese. La carriera dei cinque musicisti, con il gruppo e al di fuori di esso, nelle loro innumerevoli collaborazioni, nei suoi complessi sviluppi e nella sua lunga storia, ha segnato la musica italiana per sempre a partire da questo capolavoro. Presto, con "Per un amico", faranno ancora meglio, sviluppando un suono ancora più personale e originale.

- Prog Fox

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