sabato 20 novembre 2021

Creed: "Weathered" (2001)

Vent'anni fa oggi veniva pubblicato "Weathered", terzo album e ultimo grande successo degli alt metaller americani Creed. Ridotti a trio per la fuoriuscita del bassista Brian Marshall per problemi di dipendenza, fu inciso durante la degenerazione dello stato psicofisico del cantante Scott Stapp. Droga, alcool e depressione porteranno allo scioglimento della band nel 2004. Si riuniranno poi dal 2009 al 2012.



(disco completo qui: https://tinyurl.com/2p8smbar)

Reduci dal folgorante clamore (sia in termini di vendite, che di critica) di "Human Clay", la band è chiamata a continuare a cavalcare la cresta dell’onda, ma nonostante la bontà dell’album e il periodo storico-musicale favorevole a questo tipo di sonorità, qualcosa all’interno del gruppo stava già cominciando a deteriorarsi.

Innanzitutto, gli atteggiamenti di Scott Stapp, fortemente influenzati dall’abuso di droghe e alcool, cominciarono a diventare sempre più corrosivi e ingestibili. A essi si aggiunsero i forti contrasti con la band del bassista Brian Marshall, anch’esso alle prese con alcolismo cronico, che causò il suo licenziamento con tanto di successivo periodo di soggiorno in rehab.

Al suo posto venne ingaggiato come turnista Brett Hestla, cantante, chitarrista e mastermind dei Virgos Merlot, autori di un buonissimo esordio di alternative/grunge (e che nel futuro post Creed si dedicherà agli altrettanto validi ma sfortunatissimi Dark New Day), anche in previsione di rimpiazzare Stapp dietro al microfono in sede live.

Mark Tremonti a questo punto prese in mano le redini del gruppo e cominciò a occuparsi del processo di scrittura del nuovo album. Spinto dalla propria etichetta discografica, Tremonti indirizzerà il songwriting su composizioni più melodiche e radiofoniche, seguendo la scia tracciata dai supersingoli "Higher" e "With Arms Wide Open" presenti sul precedente "Human Clay". Obbiettivo centrato effettivamente con successo.

L’album fa perno sull’anthemica portentosa ballatona "My Sacrifice", il pezzo del gruppo diventato il più trasmesso in radio e in tv, a cui viene accompagnato l’altro singolo d’alta classifica "One Last Breath", i due pezzi che maggiormente vengono associati a rappresentare il gruppo (perlomeno, da parte dei fan non propriamente di vecchia data).

Nel complesso abbondano le composizioni più affabili e immediate, alle quali si aggiungono l’accattivante title-track e le più melodiche e pop-oriented "Don’t Stop Dancing", "Hide" e "Stand Here With Me".

Quello che viene meno, sono i pezzi rocciosi che contraddistinguevano i precedenti lavori, perché, ad esclusione dell’accoppiata iniziale formata dalla dura "Bullets" e dal groove grintoso di "Freedom Fighter", sull’album non ne troviamo più alcun racimolo. Coloro che hanno adorato i Creed degli esordi si potranno consolare con l’interessante "Who’s Got My Back?", canzone cerebrale e introspettiva dagli otto minuti e mezzo imbevuti di psichedelia tribale debitrice del retaggio dei nativi americani, unica “anomalia” dell’album e unico pezzo ancora legato ai vecchi Creed degli esordi.

Chiude l’album la malinconica ballata "Lullaby", condotta dalla sola voce di Stapp e dagli arpeggi di Tremonti, il quale, aldilà dell’aspetto prettamente tecnico, lascia emergere il suo encomiabile gusto compositivo.

Come era facile presupporre, il successo commerciale di Weathered fu immediatamente imponente, anche se le copie fisiche vendute furono decisamente inferiori rispetto al predecessore (causa alcune nuove cose scoperte nel nuovo millennio chiamate Napster e peer to peer). Il tour promozionale invece stentò a partire, e fu la principale causa della rovina del gruppo. Stapp fu vittima di un incidente stradale che lo tenne a riposo alcuni mesi.

Successivamente, una volta rimesso in sesto fisicamente, Tremonti & soci lo ritrovarono ancora più ingestibile e inaffidabile di prima: ai soliti vizi e dipendenze, dopo l’incidente si aggiunsero anche abusi di antidolorifici e psicofarmaci. Il tour di Weathered venne caratterizzato da una serie di pessime performance da parte del singer della Florida, fra cui l’infausto concerto tenuto all’Allstate Arena di Chicago, dove Stapp ridotto in condizioni pietose e in evidente stato confusionale fu fatto scendere dal palco dopo appena tre pezzi, constringendo il resto della band a improvvisare il resto dello show, e portando parte del pubblico a intraprendere per vie legali una class action nei confronti della band.

Questa fu praticamente la pietra tombale sulla loro carriera. Se escludiamo il deludente "Full Circle", prodotto durante la svogliata e fugace reunion del gruppo, Weathered resta l’ultimo “vero” album con cui ricordiamo i Creed.

- Supergiovane

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