venerdì 8 ottobre 2021

Hawkwind: "In Search of Space" (1971)

Cinquant'anni fa oggi, gli Hawkwind pubblicano il loro secondo album "In Search of Space".

"TECHNICIÄNS ÖF SPÅCE SHIP EÅRTH THIS IS YÖÜR CÄPTÅIN SPEÄKING YÖÜR ØÅPTÅIN IS DEA̋D"




(disco con tracce extra: https://tinyurl.com/3acyt67b)

Il mito degli Hawkwind inizia con il loro secondo album "In Search of Space". Sempre più protagonisti della scena underground londinese, gli Hawkind si associano a un ampio gruppo di personaggi che includono gli scrittori Robert Calvert e Michael Moorcock, il grafico Barney Bubbles, il tecnico delle luci Liquid Len, la ballerina Stacia Blake. Thomas Crimble, dopo avere sostituito il bassista originale John Harrison, fu tra gli organizzatori del primo Festival di Glastonbury, e lasciò il gruppo per dedicarsi per quasi trent'anni al festival stesso e alla gestione degli studi di registrazione Mountain in Galles.

È con questo team di supporto che il sestetto formato dai membri fondatori Dave Brock (voce, chitarre), Nik Turner (voce, sax, flauto), 'Dik' Mik Davies (tastiere, sintetizzatori) e Terry Ollis (batteria) e dai nuovi arrivati Dave Anderson (bassista che aveva suonato nei primi due LP degli Amon Duul II) e Del Dettmar (sintetizzatori) realizza il suo primo album classico, il capolavoro dello space rock "In Search of Space".

Robert Calvert, Barney Bubbles e il fotografo Phil Frank sviluppano un libretto di 24 pagine che accompagna il disco partendo dall'immaginario che si è creato nel gruppo di lavoro e circolo sociale che circonda gli Hawkwind stessi. Frammenti di narrazioni non lineari, che contengono viaggi nello spazio e nel tempo e la famosa introduzione del cosiddetto metal umlaut tanto utilizzato nei nomi di gruppi, titoli di album e di canzoni da allora, che compare nella frase surrealista del capitano della astronave Hawkwind che comunica da un tempo imprecisato ai 'tecnici della astronave Terra' "TECHNICIÄNS ÖF SPÅCE SHIP EÅRTH THIS IS YÖÜR CÄPTÅIN SPEÄKING - YÖÜR ØÅPTÅIN IS DEA̋D". Arte purissima che verrà sviluppato nel successivo tour, che porterà anche all'incisione di un album capolavoro dal vivo come "Space Ritual".

Una lunga introduzione apre i quindici minuti della jam "You shouldn't do that", che fa degli Hawkwind dei discepoli tanto dei Pink Floyd di "Interstellar Overdrive" quanto del krautrock tedesco, soprattutto - e non a caso - di quello più analogico e tribale dei Can e quello più primitivista e magmatico degli Amon Duul II. Il gruppo non gioca tanto sul contributo solista dei membri, nonostante il sax distorto di Turner non disdegni gli assoli, quanto sulla creazione di un suono collettivo, dal quale emergono da un lato canti tribali e dall'altro esplosioni di supernovae, scariche elettriche, cortocircuiti elettronici immaginati da Dettmar e Dik Mik.

L'unico difetto forse è l'eccessiva autoindulgenza di questo tipo di musica: infatti quando il gruppo imbriglia la propria tendenza alla jam infinita, scegliendo di mettere a fuoco le proprie qualità melodiche, emergono i primi capolavori del complesso. "Master of the Universe" e "We took the wrong step long ago", in un certo senso agli estremi opposti della filosofia del sestetto, sono rispettivamente: la jam più riuscita del disco e forse della carriera degli Hawkwind, con Turner che declama nasale e alienato il viaggio della nave spaziale su un tappeto sonoro deformato dalla velocità relativistica a cui viaggia, con il basso propulsivo di Anderson impegnato in un riff indimenticabile; e una ballata acustica che si trasforma in rito tribale, e sembra provenire da un futuro lontanissimo in cui l'umanità ha consumato la propria tecnologia e si è ridotta a un futuro post-apocalittico su qualche pianeta morente.

Influenzato dall'amore per il krautrock, per i primi Pink Floyd e per i Grateful Dead, "In Search of Space" è disco di space rock psichedelico, dal sapore primitivista, il disco che suona più libero, più jam e più strabordante della loro carriera. A partire da questo pinnacolo di libertà in musica, infatti, il gruppo si dirigerà progressivamente verso uno space rock più organizzato, quadrato e tecnocratico, fino ad abbracciare sonorità new wave verso la fine del decennio. "In Search of Space" è comunque il primo eccellente disco di una formazione che produrrà un disco eccellente dopo l'altro fino al 1978.

- Prog Fox

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