giovedì 21 ottobre 2021

Focus: "Moving Waves" (1971)

Usciva nell'ottobre di cinquant'anni fa "Moving Waves", secondo album degli olandesi Focus, uno dei principali gruppi prog emerso dal continente in quegli anni. Il disco viene considerato uno dei due migliori della formazione assieme al successivo "Focus 3", e contiene due delle tracce più famose della band, ovvero "Hocus Pocus" ed "Eruption", che occupa tutta la seconda facciata.



(disco completo: https://tinyurl.com/yvbnb77j)

Fondati nel 1969 e giunti al primo album nel 1970, i Focus giungono alla piena maturità nel periodo 1971-1972. Persa la sezione ritmica, il chitarrista Jan Akkerman e il cantante, tastierista e flautista Thijs van Leer assumono il batterista Pierre Van der Linden (che sarà una figura di primaria importanza nella storia del gruppo) e il bassista e cantante Cyril Havermans, che lascerà dopo la pubblicazione del secondo album "Moving Waves" per dedicarsi a una carriera solista come cantautore in lingua inglese.

"Moving Waves" si apre con una delle canzoni più famose dei Focus, una di quelle che ancora si possono ascoltare sulle radio che trasmettono rock classico: "Hocus Pocus", una inebriante parodia di una canzone hard rock, con Van Leer dedito a yodel, scat, soli di flauto e canto melodico senza parole. Scritta volutamente con intenti umoristici, resta a ogni modo suonata magistralmente, con Akkerman in particolare pronto a dimostrarci le sue doti di virtuoso della chitarra elettrica, intento a rivaleggiare con altri grandi chitarristi prog e rock dalle influenze classiche come Steve Howe e Ritchie Blackmore.

Il breve interludio per chitarra classica e mellotron di "Le Clochard" ci porta alla seconda metà della prima facciata, caratterizzata da tre brani di prog d'atmosfera che sembra quasi giocare un ruolo di transizione fra il prog canterburyano melodico dei Caravan e il prog romantico dei Camel. La strumentale "Janis", in particolare, appare particolarmente riuscita e visionaria, grazie al suggestivo flauto di Van Leer, mentre è Akkerman a condurre, tra accelerazioni, pause e crescendi, la magistrale "Focus II". "Moving Waves" vede Van Leer esibirsi a piano e voce, mettendo solennemente in musica una poesia di Inayat Khan.

Il secondo lato dell'album è interamente occupato da "Eruption", che anche solo per questo è osannato da molta critica prog. In effetti è una traccia di assoluto valore, dalle numerose influenze dalla musica colta del passato ("Euridice" di Jacopo Peri, scritta nel 1600, e "L'Orfeo" di Monteverdi, del 1607, due delle prime opere della storia). Sebbene i temi melodici siano principalmente opera di Van Leer, è la chitarra di Akkerman a giocare il ruolo da protagonista, sia nelle parti più melanconiche e riflessive, sia nelle parti più accese e incendiarie.

Probabilmente il capolavoro della loro carriera, "Moving Waves" è un disco vario ed entusiasmante, un disco formativo di quello che sarebbe poi stato canonizzato come il progressive rock classico. Nonostante la fama di "Hocus Pocus" e di "Sylvia", classica hit radiofonica pubblicata sul successivo "Focus III", bisogna ascoltare "Moving Waves" nella sua interezza per avera un'idea della fantasia e della brillantezza di questo quartetto olandese.

- Prog Fox

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