venerdì 17 novembre 2017

Spirit: "Spirit" (1967)

Cinquant'anni fa oggi venivano completate le registrazioni di "Spirit", primo album omonimo dei californiani Spirit, una delle più importanti band dell'underground psichedelico americano dei sessanta/settanta. Gruppo eclettico, formato da un amico e discepolo di Hendrix appena sedicenne, dal suo padre adottivo batterista quarantaquattrenne, e da tre giovani compositori e musicisti rock dell'area di Los Angeles, seppe per quattro anni e quattro album regalare tra i migliori esempi di rock psichedelico dell'epoca.



(album completo con bonus tracks qui: https://tinyurl.com/273z27e3)

Gli Spirit furono una delle più grandi band americane della psichedelia anni sessanta. Sebbene siano meno conosciuti di Grateful Dead e Jefferson Airplane, di Doors e Velvet Underground, gli Spirit (così come i Quicksilver) sono una band un tempo di culto, quasi sconosciuta oggi, che merita invece tutto l'amore di cui siete capaci, in particolare per i suoi primi quattro album, realizzati tra 1967 e 1970 dalla formazione originale della band.

Nell'agosto del 1967, quando entrano nello studio di registrazione del produttore Lou Adler (uno degli organizzatori del primo festival rock della storia, quello di Monterey pochi mesi prima), gli Spirit sono formati dalla bizzarra coppia papà-figlio Ed Cassidy-Randy California (rispettivamente batteria e chitarra/voce), dal tastierista/percussionista/cantante Jay Ferguson, dal tastierista John Locke e dal bassista Mark Andes.

Ed Cassidy è un sessionman ultraquarantenne (è del 1923) che ha suonato ovunque, dai club jazz alle colonne sonore, dall'orchestra dell'Opera di San Francisco al country. Vede però nel futuro l'esplosione del rock, e si innamora di questa musica giovanile suonata da Randy Wolfe, il figlio di sua moglie Bernice, che, mentre Ed sta lavorando a New York, diventa amico di Jimi Hendrix e impara da lui un po' di trucchi alla chitarra - Jimi poi conia per lui il soprannome Randy California dal nome dello stato di origine (nel gruppo di Jimi c'è un altro Randy, che viene ribattezzato invece Randy Texas).

Quando Jimi parte per l'Inghilterra, Randy vorrebbe seguirlo ma si dice che Ed e Bernice non vogliano; se ne tornano invece in California, dove Ed suona con i giovani Taj Mahal e Ry Cooder prima di decidere di fare il batterista del nuovo gruppo del figlio, che prende il nome di Spirit. Randy nel 1967 ha appena 16 anni, ma è già un musicista provetto. Il quintetto ha le idee davvero chiare: la base di partenza è il rock psichedelico così come si è formato tra 1965 e 1967, ma il tocco personale sono le influenze jazz di John Locke e di Ed Cassidy e i trucchi hendrixiani di Randy California.

Tra agosto e novembre la band butta giù undici tracce, con l'aiuto di Marty Paich (papà di David Paich, futuro tastierista/cantante dei Toto) per realizzare gli arrangiamenti orchestrali. Il principale autore e cantante è Jay Ferguson, ma tutti i membri del gruppo danno il loro contributo in fase di composizione.

Il lato A del disco è quasi perfetto: "Fresh-Garbage" mostra tutto l'eclettismo del gruppo in soli tre minuti, passando da canzone psichedelica a strumentale jazz rock con il piano elettrico di Locke e la chitarra di California in grande evidenza. "Uncle Jack" è una fiaba stupefacente che mescola garage rock e Sergeant Pepper come giusto gli Who oltreoceano, ed è il primo loro pezzo in cui Ferguson-California-Andes fanno sfoggio delle loro ottime armonie vocali; stavolta è il sedicenne California a infilare un ottimo solo.

"Mechanical World", composta da Ferguson e Andes, è la traccia principale del primo lato, un rocker epico e a tratti struggente che forse è la cosa migliore del disco. Il giovane Randy concepisce il delizioso strumentale "Taurus", momento sublime le cui note iniziali non mancheranno di impressionare Jimmy Page, che le ruberà per aprirci l'arpeggio di "Stairway to Heaven" quattro anni dopo. "Girl in your eye" e "Straight Arrow" concludono piacevolmente il lato A, anche se non al livello dei primi quattro pezzi.

"Topanga Windows" prosegue nella sognante tradizione della psichedelia americana, in cui l'eclettismo della band fa trovare spazio per un solo blues di California. Il pezzo fa da preludio a un'altra gemma del disco, "Gramophone Man": anche qui strofa sognante, bridge con armonia vocale, ritornello rockeggiante e poi breve ma stupefacente interludio strumentale, con lo swing di Cassidy a supportare il favoloso solo jazz di California, che già aveva incantato con i suoi fill nella strofa.

"Water Woman" è una breve ballata country folk impreziosita dalle armonie vocali dei soliti Ferguson-California-Andes; "The Great Canyon Fire in General" è un acid rock derivativo di certe atmosfere dei Jefferson Airplane.

"Spirit" si conclude con i dieci minuti di "Elijah", composizione del tastierista John Locke: strumentale psichedelico di ispirazione jazz, il pezzo sa stupire senza stancare anche quando ha momenti decisamente vicini al free jazz che tanto piaceva anche ai musicisti rock dell'epoca. Locke naturalmente brilla al piano elettrico.

Il disco ebbe un buon successo underground e aprì la carriera di una band che abbiamo già definito eccezionale. I primi quattro dischi, "Spirit", "The family that plays together", "Clear" e "Twelve dreams of dr. Sardonicus" meritano un posto d'eccezione per chiunque apprezzi la musica psichedelica, il rock dei sessanta e/o il rock dei settanta.

Ognuno dei cinque Spirit originali ha saputo far parlare di sé nel trentennio successivo, sempre sotto la superficie, naturalmente, prima che California (1997), Locke (2006) e Cassidy (2012) ci fossero portati via uno dopo l'altro, mettendo fine all'ennesima incarnazione della band. Jay Ferguson è compositore di colonne sonore (uno dei suoi ultimi lavori è per NCIS Los Angeles), mentre Mark Andes suona ancora come sessionman e nei Firefall.

- Prog Fox

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