sabato 18 novembre 2017

Damned: "Music for Pleasure" (1977)

Oggi si festeggia il quarantennale di "Music for Pleasure", ottimo sophomore album degli inglesi Damned. Non fatevi fregare da quelli che dicono che è una merda solo perché è stato prodotto da Nick Mason dei Pink Floyd. Anzi.



(qui per il disco completo: https://www.youtube.com/watch?v=sGTLJmg2DQY)



"Music for Pleasure" dei Damned è un altro disco ingiustamente disprezzato, un altro dei simboli della stupidità della critica musicale e del suo conformismo.

Tutto questo disprezzo nasce da un fatto molto semplice: la prima punk band inglese a pubblicare un singolo, pubblicare un album e fare un tour degli Stati Uniti si fece produrre il secondo album da Nick Mason (Official), batterista dei Pink Floyd. Per cui chiunque, prima ancora di ascoltare il disco, decise che faceva schifo, e tutti hanno continuato a ripetere questa cosa per quarant'anni.

Stronzate. "Music for Pleasure" è un gran disco e la produzione di Nick Mason è una gran produzione (per fortuna il grande Mark Prindle la pensa come me: http://markprindle.com/damned.htm#music, almeno non sono un pazzo isolato che guida a 130 all'ora contromano in autostrada).

Certamente il rapporto fra Mason e i Damned non fu facile. I Damned volevano come produttore Syd Barrett (da sempre idolo dell'underground musicale britannico), ma Barrett ormai si era ritirato da anni, e non tornò mai più alla musica, figuriamoci se avrebbe prodotto un gruppo punk. Mason invece era un perfezionista che passò la prima giornata di studio a settare i suoni della batteria di Rat Scabies, mentre i Damned pensavano che sarebbero entrati e avrebbero registrato già qualche canzone.

Il disco come abbiamo detto è grande: e questo anche grazie a Mason, per il semplice fatto che il batterista dei Pink Floyd è in grado di mantenere tutta l'energia della band, dal canto disperato e rabbioso di Dave Vanian alle chitarre di Brian James (principale compositore del gruppo) e Lu Edwards eppure rendendo perfettamente chiari e nitidi tutti gli strumenti (completiamo la line-up menzionando Captain Sensible al basso) e ogni singola nota che suonano (il che tra l'altro testimonia anche quanto importante fosse il suo ruolo nei Pink Floyd). Cosa che è particolarmente importante per apprezzare appieno i complessi incroci delle chitarre.

Le canzoni poi sono un vulcano di idee in eruzione, il disco tracima di buoni pezzi: c'è il punk di apertura di "Problem Child", c'è la chitarra slide che fa a cazzotti con la chitarra punk nella potentissima "One way love", c'è la sconclusionata, ultraviolenta "Politics", c'è "Stratcher Case", c'è la lunga "Idiot Box", con un solo eccezionale di James (e sentite il nitore scintillante della batteria di Scabies), c'è "Alone" col suo incedere marziale e le sue chitarre borderline atonali, e poi c'è la bizzarra "You know", in cui il sassofonista Lol Coxhill, proveniente dalla scena di Canterbury, presta il proprio fiato ai Damned per l'ennesima bizzarria di un disco positivamente anomalo.

Le reazioni a un disco punk prodotto da un membro dei Pink Floyd affondarono il gruppo. Depressi e debilitati da una vita folle fatta di droghe, alcool, locali e camere d'albergo sfasciate, iniziarono a perdere pezzi finché non si sciolsero a febbraio, tre mesi dopo la pubblicazione di "Music for Pleasure".

Pochi mesi dopo Vanian, Scabies e Sensible, passato alla chitarra e all'organo, si riformarono prendendo a bordo il nuovo bassista Algy Ward. Nel 1979 pubblicarono il loro capolavoro assoluto, "Machine Gun Etiquette", col risultato di consegnare ingiustamente "Music for Pleasure" al dimenticatoio perenne.

Ma questa è un'altra storia.

- Red

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