venerdì 6 ottobre 2017

Liam Gallagher: "As you were" (2017)

Il primo album da solista di Liam Gallagher è buono. Voglio scrivere il giudizio per primo, per levarmi di dosso questo peso. Sì, l'album non è affatto male, rappresenta una netta evoluzione rispetto ai due precedenti lavori fatti con la firma "Beady Eye", purtroppo dimenticabili. 




Non ci troviamo di fronte ad un capolavoro della musica, ma di sicuro si tratta di un prodotto maturo e soprattutto godibile.  


Il Nostro si è levato di dosso l'opprimente corazza del Brit-Pop anni 90', detergendosi in un caldo bagno di umiltà (vedi "For What It's Worth"), aiutato in questa delicata operazione dalla santa Trimurti Kurstin, Wyatt e Grech-Marguerat, vecchie volpi del settore, che infondono nuova linfa al suo sound grezzo. Il prodotto finito è ben calmierato, ed elimina lo spiacevole alone di irrequietezza/menefreghismo che ha portato allo schianto Oasis prima e Beady Eye poi, one-man-band fantoccio costruita attorno al suo ego strabordante.

I tre singoli che hanno anticipato l'uscita dell'album offrono un sound piacevole che aggiorna l'estetica degli Oasis anni 10' con un innovativo brio post elettro-funk-pop british, eredità della lunga militanza tra le file dei Chemical Brothers (come produttori o come host di feste, fate voi). Ok, ma il resto?

Il giudizio è ondivago, perché l'album ha diverse canzoni riempitive costruite a tavolino. Salviamo per il vostro piacere all'ascolto la ballata destrutturata "When I'm in Need", la nevrotica "You Better Run", riempitivo ma di lusso, e la simpatica citazione nel ritornello di "I Get By". Da riascoltare perché al momento convince e non convince "Universal Gleam", mentre conquista più per i testi che per la melodia la sorniona "Paper Crown". Ci spiegherà Liam nel successivo album chi sono tutte queste donne citate nelle sue canzoni, e se si tratta della stessa siamo piuttosto preoccupati.

In definitiva potete ascoltare senza stare male la prima fatica solista del Nostro, dimenticando gli insuccessi passati e soprattutto sperando in un avvenire radioso.


- Agent Smith

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