giovedì 3 agosto 2017

Def Leppard: "Hysteria" (1987)

Usciva il 3 agosto di trent'anni fa "Hysteria", uno dei massimi successi commerciali degli anni ottanta e quarto album degli hard rocker inglesi Def Leppard. Il disco seguiva di tre anni la tragedia avvenuta al batterista Rick Allen, che perse un braccio in un incidente stradale, invadendo il mondo con alcuni dei singoli più famosi del cosiddetto hair metal.




(disco completo qui: https://tinyurl.com/1wm81q4d)

Magari oggigiorno il nome Def Leppard non suscita più lo stesso clamore di trent'anni fa, e probabilmente potrebbero essere visti da alcuni come un gruppo di second'ordine nell'affolatissimo calderone dell'hard rock. In realtà, negli anni '80 furono uno dei gruppi di maggior successo in assoluto a livello planetario. Il loro terzo lavoro "Pyromania", datato 1983, fu secondo solo a "Thriller" di Michael Jackson nei dati di vendita, e il singolo "Photograph" da esso estratto ebbe l'onore di scalzare "Beat It" dal vertice delle charts dei singoli. Insomma, stiamo parlando davvero di un signor gruppo. Poi, con il passare degli anni il livello di popolarità del loro nome ha subito un crollo verticale, a causa di una discografia non particolarmente prolifica (per una serie di motivi su cui torneremo sopra), contraddistinta da lavori non propriamente riuscitissimi una volta svanita la magia degli eighties.

Il Leopardo Sordo, al secolo Def Leppard come si ribattezzarono dopo l'iniziale monicker Atomic Mass, nasce a Sheffield, cittadina inglese dello Yorkshire. Dopo un esordio con il botto rispondente al nome di "On Through The Night", a cavallo fra l'Hard Rock e la NWOBHM, il gruppo modella le proprie sonorità, ammorbidendole e rendendole più accessibili e piacione, proprio come iniziava ad andare in voga all'interno dello showbiz d'oltreoceano, con il secondo "High'n'Dry". Questa scelta stilistica causerà un forte disappunto nella terra d'Albione, all'epoca la rivalità fra hard rock britannico e americano era molto accesa. Il megasuccesso è "Pyromania", disco da oltre dieci milioni di copie vendute solo negli States. A questo punto poco importa se nelle date in terra madre dovranno esibirsi talvolta trovandosi sotto il tiro incrociato di bottiglie e lattine di birra da parte dei rockettari più tradizionalisti (e meno sobri) presenti.

Già nell'84 il gruppo si mette al lavoro per realizzare il successore di "Pyromania" e per consolidare il proprio successo, ma qualcosa va storto. Durante le sessioni iniziali di preparazione, il loro fidato producer Robert John "Mutt" Lange si chiamò fuori, intenzionato a concedersi un periodo sabbatico in seguito allo stress accumulato fino a quel momento. Il gruppo decise quindi di rimpiazzarlo con Jim Steinman, già al lavoro con "Bat Out of Hell" di Meat Loaf (1977) e autore di molti suoi pezzi. Ma nonostante si trattasse di un eccellente professionista, il suo modo di lavorare dedito all'improvvisazione e all'intuito non si sposava con quello del gruppo, abituato a un perfezionismo assoluto nella ricercatezza dei suoni. Steinman fu così licenziato con tanto di generosa liquidazione.

Dapprima il gruppo provò ad autoprodursi lasciando nelle mani di Steve Clark (chitarra) e Rick Savage (basso) il compito di dirigere i lavori alla console, ma i risultati ancora non soddisfacenti indussero il gruppo a tentare di convincere Mutt Lange a tornare a lavorare con loro, appena disponibile.

I problemi non finirono qui: la notte di capodanno dell'84, il batterista Rick Allen, mentre si stava recando a un party, ingaggiò con un balordo una stupida gara di velocità in auto, la sua Corvette si schiantò e in seguito alle gravi ferite gli fu amputato un braccio. Un incidente che per un batterista significherebbe la fine della propria carriera, ma Allen non si diede per vinto, si fece costruire appositamente un drumkit customizzato che gli permettesse di sopperire al suo handicap e si mise con gran tenacia a esercitarsi adottanto una nuova tecnica. I suoi compagni, a differenza di altre band, erano tutti molto affiatati fra loro e legati da rapporti di profonda amicizia ancor prima che professionali, e avevano già dovuto far fronte durante le sessioni di registrazione di "Pyromania" alla cacciata forzata di uno dei membri fondatori, Pete Willis (il cui rimpiazzo fu Phil Collen, seconda scelta degli Iron Maiden dopo Adrian Smith per sostituire Dennis Stratton ai tempi), diventato ingestibile dopo una caduta nel baratro dell'alcool. Dopo aver inizialmente sostituito Allen per alcune date con dei turnisti, si convinsero del fatto che il batterista avrebbe potuto continuare a suonare con loro nonostante tutto e decisero di non sostituirlo mai per tutti gli anni a venire.

Finalmente nell'86 entrarono in studio al gran completo per registrare Hysteria sotto la supervisione di Lange. Come previsto le registrazioni furono lunghe e meticolose, così come la fase di mixaggio durata oltre quattro mesi, il budget complessivo lievitò a quasi 450'000 dollari, se non fosse stato un successo sarebbe stato uno dei flop più colossali nella storia della musica. Ma non andò così, altrimenti non saremmo qua a festeggiare il suo trentennale. Il successo fu pure maggiore del predecessore, il conto complessivo dice oltre dodici milioni negli USA e venti milioni di copie vendute nel mondo, il loro apice e uno dei dischi rock più venduti nel pianeta. Ben sette furono i singoli estratti (su dodici pezzi totali), praticamente la prima metà del full-lenght più la title-track.

I pezzi si possono descrivere tutti grosso modo alla stessa maniera, un sound costruito su mid-tempo (prevalentemente) che si colloca come un punto di incontro fra il sanguigno rock degli AC/DC con la raffinatezza compositiva dei Journey, il tutto elaborato con tanta sana tamarraggine ottantiana, i fadeaway echoes delle chitarre e quel riverbero tonante del rullante sono un po' il loro marchio di fabbrica. Punti di forza, oltre alla scrupolosa e meticolosa cura e pulizia dei suoni (fu uno dei primi lavori dove l'editing digitale fu fondamentale per la buona riuscita del lavoro, grazie anche all'ingegnere del suono Philip Nicholas), è anche la struttura lirica dei pezzi, estremamente semplice, strofa-ritornello-strofa-ritornello, ruffianamente anthemici per essere cantanti a squarciagola nelle arene, sempre accuratamente strutturati per essere facilmente assimilabili e acchiapparti subito, condita da un uso alquanto frequente dei cori. I cori appunto: miriadi di voci sovraincise su ogni canale audio, una mole di lavoro in studio e in fase di post produzione tutto così perfettino da rendere impossibile il poterlo riprodurre dal vivo, con i mezzi dell'epoca.

L'album si presentò con il singolo di lancio "Women" negli USA, mentre per il mercato internazionale il singolo designato fu prima "Animal". Paradossalmente, il paese dove inizialmente faticarono di più a raggiungere il top delle charts furono proprio gli States (forse a causa del lungo periodo di assenza dalle scene), ci volle il terzo singolo, la ipertrascinante "Pour Some Sugar On Me" per confermare i Def Leppard come gruppo rock di punta negli anni ottanta. Successo consolidato con i seguenti singoli, le ballad "Hysteria" e "Love Bites" e le portentose "Armageddon It" e "Rocket". Fra tanti pezzi di successo, capita che un pezzo magistrale come "Run Riot" passi in secondo piano, gioiellino bistrattato con un assolo fenomenale e una grandissima prova del cantante Joe Elliott, ruggente e ispiratissimo.

Per parafrasare le parole dello stesso Elliott, fin dalla loro fondazione i Def Leppard hanno sempre desiderato essere la più grande rock band del pianeta: fra l'uscita di "Hysteria" e la fine del relativo tour, lo sono stati. Un disco imprescindibile per tutti gli appassionati dell'hard rock melodico, da american chart, da rock fm, da autoradio o da party. Tutto così perfetto e patinato da poter però essere anche considerato soltanto come plastica placcata oro da chi predilige sonorità meno immediate e più viscerali.

Nell'ultima pagina del booklet, il gruppo racconta tutto quello che gli è accaduto nel corso di quei 4 anni e mezzo, rimproverandosi di aver lasciato trascorrere un lasso di tempo così lungo dall'ultimo lavoro in studio e promettendo ai fan che non sarebbe ricapitato. Purtroppo non riusciranno a mantenere la promessa, altre sventure incombevano su di loro e soprattutto sul chitarrista Steve Clark, per anni alle prese con problemi di alcolismo, stroncato a inizio '91 da un mix di alcool e farmaci.

- Supergiovane

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...