sabato 15 luglio 2017

Yes: "Going for the One" (1977)

Il 15 luglio del 2017 usciva "Going for the One" degli Yes, che vedeva il ritorno di Rick Wakeman nel gruppo. Disco splendido, è forse l'ultimo grande affresco prog della band inglese.



(album completo qui: https://tinyurl.com/y9grq4ux)

Dopo una lunga pausa tra 1975 e 1976, gli Yes si riunirono prima per un tour nordamericano, e poi a Montreaux per incidere il seguito del minor masterpiece "Relayer" (1974), in cui il quartetto di Jon Anderson (voce, arpa), Chris Squire (basso, voce), Steve Howe (chitarra, voce) e Alan White (batteria) era stato affiancato dal tastierista svizzero Patrick Moraz. Durante le registrazioni però Moraz viene licenziato e viene riassunto al suo posto Rick Wakeman, riformando così la formazione che era stata insieme dal 1972 al 1974 e che resterà insieme fino al marzo del 1979.

"Going for the One" sarà l'ultimo grande successo della band nell'era prog, sia commerciale sia artistico. Ci interessa relativamente che a luglio del 1977, quando fu pubblicato, in Inghilterra il disco sia arrivato per due settimane al #1 in classifica (il punk e la new wave ancora non avevano invaso ogni spazio musicale e spazzato via i dinosauri), ma ci interessa invece che il disco sia davvero ottimo, pur non raggiungendo le vette di "Relayer" o dei classici degli anni d'oro.

Il disco si apre con "Going for the One", hard rock devastante e ipertrofico a mezzo fra gli Utopia di Todd Rundgren e gli Yes stessi di "Relayer", canzone dominata dalla fulminante steel guitar di Steve Howe, che si unisce all'olimpo delle sue prove migliori di sempre a una sei corde. La seconda canzone è "Turn of the Century", storia misticheggiante di una sorta di Pigmalione che cerca di ricostruire con una statua le fattezze della moglie morta. Il brano è il più dolce e delicato del disco, presenta White impegnato in efficaci percussioni e un'altra splendida prova chitarristica di Howe, in splendida forma in tutto il disco. "Parallels" è un altro pezzo ipertrofico, tipico del prog flashy e iperarrangiato della band; a tratti stordente per la densità sonora, soprattutto nella seconda parte, ma proprio per questo riuscito.

Il lato B presenta un'altra canzone breve, la semplice ma deliziosa "Wonderous Stories" di Anderson, ballata guidata da un accompagnamento di accordi di chitarra acustica con un bel finale in crescendo, e poi il pezzo centrale del disco, la misticheggiante e astratta "Awaken", epos di 15 minuti che pur pagando un po' la lunghezza rappresenta un altro buon risultato della band, con Steve Howe che raggiunge anche qui vette incredibili di abilità chitarristica.

Insomma, di cinque pezzi non ce n'è uno meno che valido, con la title track e "Turn of the Century" a contendersi il trono di miglior pezzo.

Come già anticipato, "Going for the One" è l'ultimo grande album prog degli Yes. La band riuscirà ancora a brillare sulla distanza del long playing anche con "90125" del 1983, ma quello sarà essenzialmente un disco di rock con solo vaghe influenze prog, calato completamente nella dimensione musicale degli eighties; e in seguito ci saranno solo sprazzi, sia quando il gruppo cercherà di replicare le opere prog del passato sia quando cercherà di cavalcare il rock melodico della loro seconda fase. Ma in questo luglio del 1977, tutto riuscì miracolosamente, per un'ultima volta, a trovare un equilibrio che non potrà che soddisfare le orecchie dell'amante del prog classico.

- Prog Fox

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